Carlo Alberto Defanti: Richard Wagner. Genio e antisemitismo
Edizioni Lindaupagg.272; euro 22,00. In libreria e in versione eBook
Pochi musicisti sono così controversi come Richard Wagner, figura emblematica, nel bene e nel male, della cultura nazionale tedesca. In particolare continua a essere molto discusso il suo supposto antisemitismo che, visto con gli occhi dell’oggi, dopo il nazismo e la Shoah, appare un peccato mortale.La vicinanza del cosiddetto circolo di Bayreuth al nascente partito nazionalsocialista, la passione di Hitler per la sua musica, l’appropriazione di simboli wagneriani da parte del regime e il pesante coinvolgimento della famiglia Wagner nelle vicende del Terzo Reich hanno stimolato infatti, dopo la seconda guerra mondiale, un’abbondante letteratura in cui il musicista viene presentato come un campione dell’odio razziale e un precursore del nazismo.

di Riccardo Viagrande
Editore: Casa Musicale Eco, pag.128, € 16,00
Se nell’accezione comune con il lemma «teatro», dal greco «qέatron», s’intende il luogo o l’edificio adibito alla rappresentazione di spettacoli di vario genere, in senso più lato con tale termine ci si riferisce a ogni tipo di rappresentazione scenica: opera lirica, commedia, dramma, balletto. Con questo significato il teatro, quindi, può essere considerato una forma d’arte molto complessa che richiede l’uso armonioso di vari elementi come testo poetico, musica, danza, recitazione, canto, mimica, scenografia e coinvolge la sentita partecipazione degli spettatori che sembrano vivere i drammi e le situazioni create sulla scena dagli autori i quali rappresentano, attraverso la parola, l’azione e i gesti, una realtà non necessariamente vera, ma verosimile.

di Riccardo Viagrande
Editore: Casa Musicale Eco, pag.224, € 22,00
« Il mio amore per il teatro cominciò quando portavo i calzoni corti, qualche anno prima che cominciassi a studiare musica; mi si precisò come trasporto per il teatro musicale non appena fui tentato di tradurre in musica le mie prime aspirazioni artistiche; come dedizione al teatro di musica concepito come teatro integrale, totale, perfetto, mi ha poi accompagnato durante ormai cinquant’anni di studi, di ripensamenti, di attività creativa e critica; e tale è sempre rimasto, anzi sempre più profondo e dominante».

Riccardo Viagrande: Jules Massenet – Les Tribulations d’un auteur
Una vita per il tetro musicale: Opere, Analisi, Critica
Editore Casa Musicale Eco – 234 pagine
€22,00
Il 13 agosto 1912 moriva a Parigi Jules Massenet
, il compositore che ha dominato il panorama operistico francese nella seconda metà dell’Ottocento con le sue opere molte delle quali hanno raggiunto un immediato quanto indiscusso successo. A cento anni di distanza dalla morte il suo nome ha continuato a risuonare nei teatri soprattutto per Werther, Manon, Le Cid e Thaïs, la cui Méditation ha acceso la fantasia di coreografi come l’anglo-ecuadoregno Frederick Ashton che ha ricavato dal celebre brano di Massenet un poetico pas de deux.