Roma, Parco Archeologico del Colosseo: “Göbeklitepe: L’enigma di un luogo sacro” dal 25 ottobre 2024 al 02 marzo 2025

Roma, Parco Archeologico del Colosseo
Göbeklitepe: L’enigma di un luogo sacro
La più antica struttura monumentale di culto mai scoperta in mostra al Colosseo, una finestra sul misterioso passato dell’umanità
Dal 25 ottobre 2024 al 2 marzo 2025 il Colosseo di Roma ospiterà una mostra unica: “Göbeklitepe: L’enigma di un luogo sacro”, promossa dal Parco archeologico del Colosseo, con la curatela di Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Daniele Fortuna e Federica Rinaldi. La collaborazione con il Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkiye e l’Ambasciata di Türkiye a Roma porta un importante contributo a questo evento culturale, che sarà ospitato lungo il secondo livello dell’Anfiteatro Flavio, lungo il percorso di visita. La mostra intende presentare al pubblico italiano la straordinaria scoperta del sito archeologico di Göbeklitepe, situato vicino Şanlıurfa, in Turchia. Inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2018, Göbeklitepe risale tra il 9.500 a.C. e l’8.200 a.C., e rappresenta il più antico luogo monumentale di culto mai scoperto, capace di riscrivere la comprensione della storia umana durante il cruciale passaggio tra Paleolitico e Neolitico. Le strutture di Göbeklitepe, costituite da pilastri monolitici a forma di T decorati con rilievi animali e motivi astratti, suggeriscono un uso rituale di carattere religioso, molto prima della comparsa della scrittura, della metallurgia e della ceramica. Gli scavi archeologici, iniziati nel 1994 e oggi giunti al loro trentesimo anniversario, hanno portato alla luce solo una minima parte del sito, che comprende diversi complessi circolari di pilastri decorati. Secondo l’archeologo Klaus Schmidt, uno dei principali studiosi di Göbeklitepe, questo luogo potrebbe essere stato un centro di pellegrinaggio per comunità neolitiche, un’ipotesi che mette in discussione le teorie tradizionali sulla nascita della civiltà. Schmidt suggeriva infatti che il bisogno di luoghi di culto, come Göbeklitepe, abbia stimolato la sedentarizzazione e l’agricoltura, cambiando così il volto della storia umana. L’espressione “prima venne il tempio, poi la città” è divenuta un punto di riferimento per comprendere il ruolo delle pratiche religiose nella nascita delle prime comunità stanziali. I monumentali pilastri a forma di T di Göbeklitepe, molti dei quali decorati con rilievi di animali come serpenti, volpi, leoni e uccelli, rappresentano figure simboliche e potenti, probabilmente connesse a credenze religiose e mitologiche. Questi pilastri non mostrano facce umane, ma alcuni di essi sono scolpiti con braccia e cinture, suggerendo rappresentazioni antropomorfe. L’arte di Göbeklitepe si caratterizza per una raffinatezza sorprendente, considerando l’epoca di costruzione, con incisioni molto dettagliate che testimoniano un livello artistico e concettuale avanzato per una civiltà preistorica. La mostra al Colosseo è un’opportunità unica per esplorare da vicino uno dei luoghi più enigmatici della storia umana, capace di affascinare non solo per la sua antichità, ma anche per il mistero che ancora lo circonda. Come dimostrato dagli scavi e dalle teorie emergenti, Göbeklitepe sfida le nostre concezioni sulla nascita della religione e sulla costruzione delle prime strutture monumentali. Questo evento mira a creare un ponte culturale tra l’Italia e la Turchia, coinvolgendo il pubblico in una riflessione profonda sul significato del sacro nelle società antiche.