Robert Schumann (1810-1845): Vier Skizzen für den Pedal-Flügel, Op. 58 (‘Four Sketches for Pedal Piano’) (1845); Studien für den Pedal-Flügel – Sechs Stücke in canonischer Form, Op. 56 (‘Studies for Pedal Piano – Six Pieces in Canonic Form’) (1845); Sechs Fugen über den Namen BACH, Op. 60 (‘Six Fugues on the Name BACH’) (1845). Tom Winpenny (Organo). Registrazione: 12–13 Luglio 2022 presso St Matthäi, Gronau (Leine), Germania. T. Time: 63’28” 1 CD Naxos 8.574432
Grande ammiratore della musica di Bach, la cui pubblicazione egli sostenne anni prima della fondazione della Bach Gesellschaft e desideroso di approfondire la tecnica organistica, Robert Schumann affittò per il suo pianoforte una pedaliera, della quale comprese immediatamente i vantaggi sul piano tecnico, dal momento che così era possibile scaricare la mano sinistra dall’incombenza di suonare. Entusiasmato dal pianoforte a pedali, Schumann compose due raccolte per questo strumento nel quale egli mostrò di credere, come si evince da una lettera indirizzata al suo editore F. Whistling nella quale egli affermò di aver scritto “qualcosa che, nel tempo, avrebbe dato nuovi stimoli alla musica per pianoforte”. In realtà l’esperimento da lui condotto non ebbe grande successo e le due raccolte, entrambe composte nel 1845 per pianoforte a pedali, Vier Skizzen für den Pedal-Flügel, Op. 58 (Quattro schizzi per pianoforte e pedali, op. 58) e gli Studien für den Pedal-Flügel – Sechs Stücke in canonischer Form, Op. 56 (Studi per pianoforte a pedali – Sei pezzi in forma canonica, op. 56), oggi sono diventate due autentici capisaldi della letteratura per organo per il quale furono, però, da lui esplicitamente scritte, sempre nello stesso anno, le Sechs Fugen über den Namen BACH, Op. 60 (Sei fughe sul nome di BACH, Op. 60) che possono essere eseguite anche su un pianoforte a pedali. In questi lavori, oltre all’interesse di Schumann per la tecnica organistica, trovano la loro espressioni gli studi intrapresi in quel periodo insieme con la moglie Clara del contrappunto. Risale a quel periodo, infatti, lo studio non solo di autentici capolavori, come L‘Arte della fuga e i Preludi ai corali d’organo di Bach, ma anche di importanti trattati tra cui l’Abhandlung von der Fuge di Friedrich Wilhelm Marpurg e quello di Cherubini. Di questi intensi studi sono il frutto questi lavori dei quali i Quattro schizzi op. 58, dedicati all’immaginaria Contessa Pauline von Abegg, dedicataria anche delle Variazioni Abegg op. 1, sono quelli in cui il contrappunto appare messo ai margini a favore di una scrittura prevalentemente accordale. Il contrappunto informa, invece, gli Studi per pianoforte a pedali op. 56, dedicati al suo insegnante Johann Gottfried Kuntsch, nei quali emerge il gusto di Schumann per la scrittura di brevi frasi che costituiscono il dux di un canone, e naturalmente le Sei fughe sul nome di BACH, Op. 60, un vero e proprio omaggio al compositore di Eisenach nel quale Schumann mostrò l’ottimo livello da lui raggiunto nel magistero contrappuntistico. Ad interpretare questi lavori sull’organo della Chiesa Evangelica Luterana di Matthäi di Gronau, realizzato nel 1860 da Ph. Furtwängler & Sohn, è Tom Winpenny il quale, attraverso un uso sapiente dei ben 57 registri e dei tre manuali di cui è dotato questo grande strumento, rende perfettamente le dinamiche richieste dal compositore e fa ben emergere, soprattutto nei lavori contrappuntistici, i temi.