Le Cantate profane – 3
Ode funebre per la morte della consorte di Augusto il Forte – Cristiana Eberhardine, regina di Polonia e principessa elettiva di SassoniaBWV 198 Ode Funebre in due parti su testo Johann Christoph Gottsched (1700-1766) per la morte di Christiane Eberhardine regina di Polonia ed elettrice di Sassonia, moglie di Augsuto il Forte. Prima esecuzione: Lipsia, 17 ottobre 1727.
Pur essendo annoverata tra le composizioni cantate da chiesa, questa “Ode funebre” è più propriamente classificata come una cantata profana, poiché non fu scritta per nessuna delle regolari funzioni religiose ma per il servizio di commemorazione di Christiane Eberhardine, regina di Polonia ed elettrice di Sassonia e che si tenne presso la chiesa universitaria di Lipsia, una collocazione che portò anche a una dispute di demarcazione di Bach con Johann Gottlieb Görner, direttore della musica dell’Università. Bach ne uscì vincitore e così si arrivò alla creazione di questa “Trauerode”, una composizione ammantata da una generale atmosfera di composta, sobria visione del lutto espressivamente assai vario, già a partire del Coro iniziale (Nr.1) che non ci immerge in una dimensione cupa, ma con un ritmo marcato, quasi di danza, introduce la parte vocale che invoca la defunta a guardare i fedeli che “fiotti di lacrime” circondano il suo monumento funebre. Il primo recitativo (Nr.2) ha uno stretto legame con la bellissima e dolorosa aria per soprano solista e archi (Nr.3). Il recitativo successivo (Nr.4) parla del clangore delle campane mentre tutti gli strumenti suonano in staccato ne imitano il suono! Quanto mai interessante l’organico: squillanti flauti traversi e oboe d’amore sopra una viola da gamba, liuto, archi e continuo e l’aria (Nr.5) è una lenta e accorata sonata in trio con viola da gamba e obbligato. La linea di canto è meravigliosamente lirica. Segue un recitativo lirico per tenore solista (Nr.6), oboe d’amore e continuo. La prima parte si chiude con una cupa fuga corale (Nr.7) a piena orchestra. La seconda parte si apre con un’aria angosciosa per tenore solista (Nr.8), flauto traverso obbligato, oboe d’amore, viola da gamba, archi, liuto e violoncello continuo. Segue un movimento in tre parti per basso solista e continuo: un recitativo (Nr.9)risoluto, un adagio più scorrevole e un arioso struggente accompagnato da coppie di flauti traversi e oboi. La cantata si conclude con una danza lenta, maestosa e profondamente dolorosa in 6/8 per coro e tutta l’orchestra (Nr.10). Si può affermare che lo stile della musica di questa partitura si affianchi alle grandi Passioni. Non a caso Bach adattò in seguito alcune musiche di questa cantata per la sua Passione di San Marco (perduta ma spesso ricostruita).
Parte prima
Nr.1 – Coro
Lascia, Principessa, che discenda ancora un raggio
Dalla volta stellata di Gerusalemme
E guarda con quanti fiotti di lacrime
Noi circondiamo il tuo monumento.
Nr.2 – Recitativo (Soprano)
La tua Sassonia, la tua sgomenta Meissen,
Stanno immobili davanti alla tua tomba reale;
Gli occhi lacrimano, la lingua grida:
Il mio dolore è indescrivibile!
Qui piangono August, il principe e il paese,
La nobiltà geme, il cittadino porta il lutto,
Quanto il popolo ti ha compianto
Non appena ha appreso del tuo destino!
Nr.3 – Aria (Soprano)
Tacete, tacete, corde soavi!
Non vi è suono che possa esprimere
La tristezza della nazione
Al cospetto della morte – parola dolorosa!
Della sua amata madre.
Nr. 4 – Recitativo (Contralto)
Il suono tremolante delle campane
Desti la paura nelle nostre anime afflitte
Con il suo bronzo risonante
E ci penetri nel midollo e nel sangue.
Oh, se solo potesse questo suono angoscioso
Che rimbomba ogni giorno nelle nostre orecchie,
Portare testimonianza della nostra pena
All’intera Europa!
Nr.5 – Aria (Contalto)
Con quale serenità è morta la nostra eroina!
Come ha lottato coraggiosamente il suo spirito,
Quando ha arrestato il braccio della morte
Prima che questi conquistasse il suo petto.
Nr.6 – Recitativo (Tenore)
La sua vita ha mostrato l’arte del morire
Come una pratica costante;
Non le era dunque possibile
Di impallidire innanzi alla morte.
Ah, beato il grande spirito di colui
Che si innalza al di sopra della natura,
Che davanti alla tomba e alla bara non trema,
Quando il suo Creatore lo richiama a sé.
Nr.7 – Coro
In te, modello di grande donna,
In te, sublime regina,
In te, custode della fede,
Abbiamo contemplato questa grandezza d’animo.
Parte seconda
Nr.8 – Aria (Tenore)
La dimora eterna di zaffìro
Distoglie, principessa, il tuo sguardo sereno
Dalla nostra mediocrità
Ed estingue la corrotta immagine del mondo.
La luce brillante di cento soli,
Che fa del nostro giorno una mezzanotte
E trasforma il nostro sole in oscurità,
Ha circondato il tuo volto trasfigurato.
Nr.9 – Recitativo, Arioso e recitativo (Basso)
Che meraviglia è questa? Tu lo meriti,
Tu, modello di tutte le regine!
Tu hai meritato tutti gli ornamenti
che adesso trasfigurano il tuo viso.
Porta quindi, davanti al trono dell’Agnello,
In luogo della vanità della porpora
Una veste di innocenza pura come perla
E irridi la corona abbandonata.
Fino alle rive della Vistola
E a dove scorrono il Dniestr e la Warta,
Fino alle foci dell’Elba e della Mulde
Le città e le campagne ti celebrano.
La tua Torgau si veste di lutto,
La tua Pretzsch è senza forze, prostrata e immobile;
poiché avendoti perduta,
Ha perduto la delizia dei suoi occhi.
Nr.10 – Coro
No, principessa, tu non muori,
Sappiamo ciò che significhi per noi
I posteri non ti dimenticheranno,
Finchè questo mondo non crollerà.
Poeti, scrivete! Noi vogliamo leggere:
Lei è stata incarnazione delle virtù,
La gioia ed il vanto dei suoi sudditi,
La gloria di tutte le regine.