Roma, Palazzo Altemps
NUOVO PERCORSO DANNUNZIANO
È stato presentato a Roma, presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, il gemellaggio tra Palazzo Altemps, il Castello di Gallese e il Vittoriale degli Italiani, un’iniziativa che non si limita a rievocare un passato di bellezza e passioni, ma che intende proporsi come un custode di una memoria vivente. Questo progetto, che mira a creare un ponte tra epoche diverse, unisce passato e presente in un dialogo ideale che attraversa i secoli e le generazioni nel nome della cultura, dell’arte e della poesia. Questa iniziativa si impegna a preservare e valorizzare i luoghi che hanno ispirato e accompagnato Gabriele d’Annunzio e Maria Hardouin nella loro vita, promuovendo un dialogo costante tra la storia e il pubblico contemporaneo, tra le vicende personali ei visitatori di oggi. Il gemellaggio, dunque, diventa un’opportunità per esplorare non solo la grandezza poetica del “Vate”, ma anche l’intimità delle sue relazioni personali, il contesto storico in cui ha vissuto e le influenze culturali che hanno plasmato la sua creatività. I tre luoghi, ciascuno con una propria anima e storia, si fondono in un progetto culturale che intende non solo celebrare il passato, ma anche stimolare nuove riflessioni sul presente, attraverso iniziative che combinano musica, arte e letteratura. Attraverso questa collaborazione, si punta a costruire un ponte tra il vissuto di personaggi emblematici e l’esperienza dei visitatori, offrendo un’esperienza che è allo stesso tempo educativa e profondamente emozionante. Il Museo Nazionale Romano, situato nel prestigioso Palazzo Altemps, è il luogo dove d’Annunzio incontrò per la prima volta Maria Hardouin di Gallese. La figlia del Duca Jules Hardouin e di Natalia Lezzani, Maria era giovane e di rara bellezza, e il loro incontro si trasformò rapidamente in una relazione appassionata. Sebbene il padre di Maria si fosse opposto fortemente al loro amore, la coppia si sposò in una cerimonia privata nella cappella del palazzo il 28 luglio 1883. Palazzo Altemps non fu solo un teatro di incontri amorosi, ma anche di un’unione intellettuale e artistica che avrebbe segnato profondamente Il Vittoriale degli Italiani, la residenza di Gabriele d’Annunzio dal 1921 al 1938, non è solo una casa, ma un monumento complesso che riflette l’anima del poeta in ogni suo angolo. Concepito come una rappresentazione tangibile della sua mente e del suo spirito, il Vittoriale è un microcosmo che ospita oggetti, opere d’arte, arredi e ricordi della vita del Vate. È qui che Maria Hardouin trascorse i suoi ultimi anni, ospitata nella vicina Villa Mirabella, voluta dallo stesso d’Annunzio come luogo di accoglienza per artisti e amici. Qui, Maria è sepolta, legando per sempre la sua memoria a quella dell’am Il Castello di Gallese, edificato su uno sperone di tufo tra i Monti Cimini e il fiume Tevere, è un luogo che rappresenta l’altra faccia della storia. Da fortilizio militare destinato a proteggere Roma, divenne una raffinata residenza gentilizia grazie al Duca Pietro Altemps nel XVII secolo. La ristrutturazione, affidata a illustri architetti come Carlo Fontana e Giacomo della Porta, donò al castello la sua forma attuale, con la magnifica doppia scalinata che accoglie i visitatori. Maria Hardouin frequentava spesso questo luogo per visitare il padre, ed è qui che fu raggiunta da Gabriele d’Annunzio, con il quale passeggiava tra i giardini e le stanze del palazzo, in un’intimità che traspare ancora oggi dalle storie di quei giorni. Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano, ha dichiarato il suo entusiasmo nel sostenere questa iniziativa, che vede in Palazzo Altemps non solo un luogo di rilevanza storica per la vita del poeta, ma anche un simbolo di un rinnovato impegno culturale. Verger ha sottolineato: “Sono onorato di poter dar vita ad una nuova pagina di cultura del Museo Nazionale Romano con una partnership così prestigiosa e di poter rinnovare i rapporti di amicizia e collaborazione con la famiglia Altemps-Hardouin di Gallese. Nel ringraziare il M° Giulia Mazzoni per aver voluto accompagnare la presentazione del gemellaggio con un momento di grande musica, mi rallegro di annunciare una nuova iniziativa del Museo non strettamente legata all’archeologia, ma alla storia della Poesia e della Letteratura, unendo la tradizione classica del nostro patrimonio con nuove modalità di narrazione culturale. Questa iniziativa mira a creare uno spazio in cui arte e poesia possano dialogare liberamente, offrendo al pubblico l’opportunità di esplorare le interconnessioni tra passato e presente attraverso esperienze immersive e multidisciplinari, che celebrano non solo il valore storico dei nostri siti, ma anche la la loro capacità di ispirare e stimolare le generazioni future”. Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani, ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa, definendola “una manifestazione di pura simpatia simbolica e storica“, culminante appunto nel concerto di Giulia Mazzoni, strettamente connessa ai tre luoghi. Federico d’Annunzio, pronipote del Vate, ha descritto l’evento come “un emozionante viaggio storico e di famiglia” che permetterà di preservare, custodire e aprire le porte di questi scrigni di bellezza e amore, ricordando l’importanza del legame tra Maria Hardouin e Gabriele d’Annunzio. Ha ringraziato il Direttore Stéphane Verger e il Presidente del Vittoriale per aver condiviso e reso possibile questo progetto straordinario. Anche Lucrezia Hardouin di Gallese, pronipote di Maria e promotrice dell’iniziativa, ha espresso la sua gioia e il suo onore nel partecipare a questo progetto che riaccende un faro sulla figura della sua prozia Maria Hardouin di Gallese: “Per tutta la vita ha silenziosamente amato, sostenuto e consigliato il Vate, scegliendo l’uomo e non il marito, restando al suo fianco, nell’ombra, fino alla fine della sua vita”.