Louis Couperin (1626-1661): “Complete Harpsichord Music”

Louis Couperin (1626-1661): Suite No.1 in G minor; Suite No.2 in D minor; Suite No.3 in D; Suite No.4 in G minor; Prélude in G minor; Suite No.5 in A minor; Suite No.6 in A minor; Suite No.7 in A; Suite No.8 in C; Prélude in C; Suite No.9 in C; Suite No.10 in F; Suite No.11 in F; Suite No.12 in E minor; Suite No.13 in C minor; Suite No.14 in G; Suite No.15 in G; Suite No.16 in D minor; Suite No.17 in B minor; Pavane in F-sharp minor. Massimo Berghella (clavicembalo). Registrazione: 25-26 maggio e  22-23 dicembre 2021, 20-21 aprile 1-2 giugno 2022, Canepina, Viterbo, Italy. T. Time: 59′ 32″ (CD 1); 67′ 53″ (CD 2); 64′ 14″ (CD 3); 72′ 16″ (CD 4); 69′ 42″ (CD5). 5 CD Brilliant Classics LC09421
Figlio dell’organista Charles Couperin e zio di François Couperin “Le Grand”, Louis Couperin (1626-1661), durante la sua breve vita, non riuscì ad imporsi nel mondo musicale francese, come avrebbe meritato non solo per le sue doti di clavicembalista, ma anche di compositore. Il suo nome, infatti, non uscì dalla ristretta cerchia della corte di Luigi XIV, a Versailles, nonostante le sue doti fossero state notate da Jacques Champion De Chambonnieres, all’epoca musicien ordinaire de chambre du roi, il quale, dopo averlo ascoltato in occasione di un concerto organizzato dai tre fratelli Couperin in suo onore, aveva dichiarato: Un uomo di tal talento non è fatto per restare in provincia. Apprezzato, comunque, presso la corte di Luigi XIV, divenne organista a Saint-Gervais, nel 1653 uno degli organisti della Chappelle du Roi anche se tra il 1656 e il 1657 rifiutò, per fedeltà nei confronti del suo mentore, il posto offertogli di jouer d’espinette, che era stato di Chambonnieres, nel frattempo caduto in disgrazia a corte, e che fu preso da Jean-Henri D’Anglebert, un altro allievo dell’illustre compositore. Non pubblicata durante la vita, la vasta produzione clavicembalistica di Couperin, che consta di circa 129 composizioni ritenute autentiche, è oggi protagonista di un’interessante proposta discografica della Brilliant Classics, costituita da ben 5 album. Essa è, infatti, 
una delle pietre miliari del repertorio francese anche perché in essa trovano spazio i famosi 16 preludi non misurati, nei quali l’esecutore può dare sfogo al suo estro improvvisativo pur non allontanandosi da quei punti fermi, segnati dal compositore, che costituiscono una guida da seguire. Insieme a questi si trova un grandissimo numero di danze tipiche della suite dell’epoca che, in questi 5 album, sono state ordinate in suite in base alla contiguità tonale.
Di altissimo livello è l’interpretazione che ci viene fornita da Massimo Berghella, il quale, oltre a mostrare un solido senso dello stile, ci fornisce, su una copia, realizzata nel 2018 da Andrea di Maio, di Vincent Thibaut del 1681, accordato con diapason a 392 hz, particolarmente adatta a questo repertorio, un’esecuzione storicamente informata, con le inégalités ben evidenziate, dell’integrale della produzione clavicembalistica di Couperin. Nella sua interpretazione emerge il carattere malinconico soprattutto di alcune pagine di questo grandissimo clavicembalista.