Es erhub sich ein Streit BWV 19 è la seconda in ordine di tempo delle 5 cantate destinate alla Festa di San Michele e di tutti gli angeli (29 settembre). Eseguita la prima volta a Lipsia il 29 settembre 1726 la Cantata si basa sulla elaborazione di un inno di Christian Friedrich Henrici in onore dell’Arcangelo Michele pubblicato nel 1724-25. Un testo che consta di 7 strofe, 4 delle quali utilizzate in questa Cantata con modifiche più o meno consistenti, ma i primi due numeri della partitura sono liberi testi madrigalistici ispirati al passo dell’ Apocalisse (cap.2 vers.7-12): “E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo. Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli.
Allora udii una gran voce nel cielo, che diceva: «Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte. Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi! Guai a voi, o terra, o mare! Perché il diavolo è sceso verso di voi con gran furore, sapendo di avere poco tempo», mentre il numero finale è classico Corale. La lotta contro il dragone è l’immagine dominante con il furioso combattimento fra chi impersona i princìpi del bene e chi rappresenta quelli del male. Il poeta ricava l’invocazione all’angelo pietoso perché non abbandoni il fedele e lo accompagni alla salvezza eterna. Sono 2 i punti cardine della composizione i nr. 1 e 5 anche se non si può trascurare la bella aria bipartita del soprano con 2 oboi d’amore. Il coro iniziale (nr.1) nutrito dalla presenza di un’ampia orchestra che, oltre agli archi aggiunge 3 trombe, sempre presenti in tutte le cantate bachiane per la festa di San Michele, con l’appoggio dei timpani e poi ben 5 oboi, tra cui 2 d’amore e 3 da caccia. Questo coro è un poderoso mottetto tripartito con una prima sezione in stile fugato, senza un preambolo strumentale e caratterizzato da un vertiginoso processo motorio, da una travolgente sequenza di semicrome per disegni ostinati, mentre la sezione centrale, omofona, sfrutta su un diverso piano, specialmente nel basso continuo, le figure “ostinate” della fuga. Il nr.5 è un’aria per tenore un “adagio”, sostenuta dagli archi in ritmo di “Siciliana” con la presenza di una tromba alla quale viene affidata la melodia del Corale Herzlich lieb hab ich dich, O Herr su testo di Martin Schalling del 1569 su musica di Anonimo, già presente alla fine della Johannes Passion e che utilizzerà ancora come finale per l’ultima delle Cantate dedicate alla festa di San Michele, la Nr.149.
Nr.1 – Coro
Scoppiò una battaglia.
Il serpente furioso, l’infernale dragone
si scagliò contro il cielo con rabbia vendicativa.
Ma Michele prevalse,
e le schiere degli angeli che lo circondano
abbatterono la crudeltà di Satana.
Nr.2 – Recitativo (Basso)
Dio sia lodato! Il dragone giace sconfitto.
L’immortale Michele
e le sue schiere di angeli
lo hanno vinto.
Ora giace nelle tenebre
incatenato
e non troverà più posto
nel Regno dei Cieli.
Restiamo fiduciosi e sicuri,
e anche se i suoi ruggiti ci terrorizzano,
il nostro corpo e la nostra anima
saranno protetti dagli angeli.
Nr.3 – Aria (Soprano)
Dio ci invia a Macanaim;
sia che restiamo sia che partiamo
possiamo stare tranquilli e sicuri
di fronte ai nostri nemici,
che sia vicino o lontano, è accampato
intorno a noi l’angelo del Signore,
con i cavalli ed il suo carro di fuoco.
Nr.4 – Recitativo (Tenore)
Cos’è questo misero uomo, figlio della terra?
Un verme, un povero peccatore.
Ma guardate quanto il Signore lo ama,
tanto da non disprezzarlo
e da mettere i figli del cielo,
l’esercito dei serafini,
per vegliarlo e proteggerlo,
alla sua difesa.
Nr.5 – Aria (Tenore)
Restate, angeli, restate con me!
Guidatemi stando ai miei fianchi,
cosicché il mio piede non possa inciampare!
Ma insegnatemi anche qui
a lodare la vostra grande santità
e a rendere grazie all’Altissimo!
Nr.6 – Recitativo (Soprano)
Adoriamo il volto
degli angeli santi
e con i nostri peccati
non li allontaniamo né rattristiamo.
Così essi saranno, quando il Signore
ci imporrà di dire addio al mondo,
per la nostra beatitudine
anche il nostro carro verso il Cielo.
Nr.7 – Corale
Fa che i tuoi angeli mi trasportino
sul rosso carro di Elia
e proteggano la mia anima
come quella di Lazzaro dopo la morte.
Fà che essa riposi nel tuo seno,
riempila di gioia e di consolazione,
finchè il mio corpo risorgerà dalla terra
per ricongiungersi a lei.
Traduzione Emanuele Antonacci