Le Cantate di Johann Sebastian Bach: diciottesima domenica dopo la Trinità

La seconda, delle due Cantate destinate alla Diciottesima domenica dopo la Trinità è Gott soll allein mein Herze haben BWV 169 eseguita la prima volta a Lipsoa il 22 ottobre 1726. Si tratta di una cantata solistica per voce di contralto che trae 2 dei 7 brani che la compongono dai primi 2 movimenti  di un concerto, forse per oboe, scritto a  Kothen e andato perduto nella versione originale ma conservato  nella rielaborazione  per clavicembalo e archi con il numero BWV 1053, posteriore al suo impiego nella Cantata in questione e nella nr.49 dove, il 3° movimento di quel concerto forma la sinfonia d’apertura. Il primo dei 2 brani in oggetto dalla parodia viene utilizzato come sinfonia con organo concertante e con l’aggiunta, nell’organico strumentale, di una coppia di oboi e di un oboe da caccia, generalmente in funzione di raddoppio degli archi. Il 2° movimento, “Siciliana” da vita a un’aria dal contenuto dolente e funebre, ma che con l’utilizzo di un ritmo di danza, così morbido e inusitato coglie bene l’essenza del testo che invita i fedeli a ripudiare la superbia, la ricchezza la concupiscenza degli occhi  e della carne. Alla prima lettera di Giovanni, cap.2 versetti 15-16:”Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui;  perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo”. Accanto a questo concetto vi è l’invito all’amore di Dio, elemento espresso in particolare nella prima aria tripartita (nr.3) che vede ancora l’impiego dell’organo obbligato sostenuto da pochi strumenti, impegnandolo in un vivace gioco virtuosistico. Dall’amore di Dio è facile passare a quello per il prossimo e questo viene affermato negli ultimi 2 brani, un recitativo secco (Nr.6) e il Corale, che vede la terza strofa tratta da  “Nun bitten wir den Heiligen Geist” di Martin Lutero (1524).
Nr.1 – Sinfonia
Nr2 – Arioso (Contralto)
Dio solo deve avere il mio cuore.
Io vedo bene che il mondo,
Che considera il suo sudiciume come inestimabile,
Mi tratta con tanta amicizia
Perchè vorrebbe essere
Il prediletto della mia anima.
Ebbene no: Dio solo deve avere il mio cuore.
In Lui trovo il bene più prezioso.
Certo, noi vediamo
Qua e là, sulla terra,
Un rivoletto di contentezza,
Che sgorga dalla bontà dell’Altissimo;
E’ Dio, infatti, la sorgente, traboccante di fiumi,
Là io attingo ciò che mi può dare
Un vero ristoro per l’eternità:
Dio solo deve avere il mio cuore.
Nr.3 – Aria (Contralto)
Dio solo deve avere il mio cuore,
In Lui trovo il bene più prezioso.
Egli mi ama nel tempo della sventura
E mi ristorerà nella beatitudine
Con l’ abbondanza della Sua casa.
Nr.4 – Recitativo (Contralto)
Che cosa è l’amore di Dio?
Pace dello spirito,
Delizia della mente,
Paradiso dell’anima.
Chiude le porte dell’inferno
E spalanca il paradiso;
E’ il carro di Elia,
Che ci condurrà in paradiso
Nel seno di Abramo.
Nr.5 – Aria (Contralto)
Muori in me,
Mondo, con tutto il tuo amore,
Così che il mio cuore
Qui sulla terra, sempre più,
Possa praticare l’amore di Dio;
Morite in me,
Superbia, ricchezza, bramosia degli occhi,
Voi abietti desideri della carne!
Nr.6 – Recitativo (Contralto)
Questo vuole anche dire
Essere fedeli al vostro prossimo!
Perchè così dicono le scritture:
Tu amerai Dio ed il prossimo tuo.
Nr.7 – Corale
O dolce amore, donaci la tua benevolenza,
Facci sentire il fuoco dell’amore,
Affinchè noi ci amiamo di cuore l’un l’altro
E rimaniamo concordi nella pace.
Signore pietà.
Traduzione Alberto Lazzari