Francisco Coll (n.1985). Concerto per violino e altre composizioni strumentali

Francisco Coll (*1985): Violin Concerto for violin and orchestra (Atomised- Hyperhymnia- Phase); Hidd’n Blue op. 6 for orchestra; Mural for large orchestra; Four Iberian Miniatures for violin and chamber orchestra; Aqua Cinerea op. 1 for orchestra. Patricia Kopatchinskaja (Violino); Orchestre Philharmonique du Luxembourg; Gustavo Gimeno (Conductor). Registrazione: alla Philharmonie Luxembourg nel luglio 2019 (Mural & Hidd’n Blue), a giugno/luglio 2020 (Violin Concerto & Four Iberian Miniatures) e dicembre 2020 (Aqua Cinerea). T. Time: 80’ 57”. 1 CD Faber Music PTC: 5186951
L’uscita di questo CD è occasione per far conoscere, soprattutto in Italia, l’itinerario artistico-creativo di Francisco Coll, un giovane compositore spagnolo classe 1985. Si presenta una produzione ascrivibile agli anni 2005 – 2019 in un arco temporale di 14 anni ove si percepisce una continua ricerca nel manifestare un’identità sempre più traslucida. Trattasi di un lavoro monografico e, come sottolinea lo stesso autore delle musiche, oltre ad avvicinarsi all’immaginario collettivo nel concepire la figura del compositore come colui che scrive in solitudine, dall’altro significa essere arrivati a realizzare quella speranza di far conoscere la propria produzione, ovvero «dare vita alla [propria] musica». Un dato oggettivo che risulta da questi lavori è costituito da una natura compositiva che, pur non rinnegando la tradizione e lo specchiarsi nella contemporaneità, predilige e valorizza il colore tanto che, le composizioni ove è presente lo strumento solista come in Four Iberian (2014) e il Violin Concerto (2019), ben si inseriscono in questo ricco florilegio. Ciò che emerge è una tavolozza di colori così ricca di sfumature tanto da comprendere lo stesso compositore quando asserisce che nell’atto di scrivere musica non vede molta differenza tra la pittura e la composizione musicale. Il risultato è quello che forma e contenuti siano sempre alla ricerca di un rapporto simbiotico ove l’evidenza della natura ispanica tende a coinvolgere e sedurre l’ascoltatore. Ad esplicitare tutto ciò e renderlo più affascinante è il pregevole lavoro svolto dagli interpreti. Se l’intervento della violinista Patricia Kopatchinskaja riesce a rendere più esplicativo ed enfatico l’interpretazione dello spartito, all’Orchestre Philharmonique du Luxembourg (‘laboratorio sonoro’) il compito della ricerca e produzione del suono facendo emergere buone individualità e gusto per questo tipo di repertorio. Altrettanto positiva, consapevole e attenta la conduzione del direttore Gustavo Gimeno che, benché lo scrivente non disponga delle partiture, fa percepire tuttavia l’impressione di voler restituire ogni piccolo dettaglio del testo musicale oltre a voler creare una perfetta sintonia con gli altri musicisti.