Arnold Schönberg (Vienna 13 settembre 1874 – Los Angeles 13 luglio 1951)
A 150 dalla nascita del compositore – 3
Composta nel biennio 1928-1929, Von Heute auf Morgen (Dall’oggi al domani) è un’opera comica in un atto su libretto della moglie Gertrud che si firmò con lo pseudonimo Max Blonda, la cui trama molto semplice, come affermò lo stesso Schönberg in una lettera indirizzata alla Städtische Oper di Colonia il 18 aprile 1929: «si svolge in una sola scena, una camera; nessuna difficoltà di luci o di altri accorgimenti materiali; nessun costume, abiti moderni.»
Protagonisti sono due coniugi che, rientrati a casa di notte da una festa, commentano la serata finendo per litigare. La moglie, infatti, mostra la sua gelosia per una sua vecchia compagna di scuola presente alla festa, che il marito avrebbe corteggiato e, per dimostrare di essere alla moda e attraente , decide di indossare un négligé che non lascia indifferente l’uomo. Incominciano, allora, a parlare di bei vestiti, danzano e brindano producendo un baccano tale da svegliare il bambino di cui si occupa il marito. Intanto la moglie, che, da parte sua, aveva suscitato la gelosia del marito accettando l’invito di un cantante, che aveva mostrato un certo interessamento per lei alla festa, ad andare in un locale, avendo compreso di essere stata la causa dell’infelicità, decide d’indossare nuovamente le vesti della donna di casa e ritornare alla consueta vita. L’amica e il cantante, venuti a trovare la coppia, rimangono delusi, poiché pensavano che essi fossero due coniugi alla moda e se ne vanno. Marito e moglie affermano, allora, che è meglio essere una coppia di ieri, perché nell’amore risiede la vera felicità. Schönberg spiegò il significato dell’opera e del suo titolo con queste parole
Da un punto di vista musicale Schönberg, in quest’opera, il cui messaggio, secondo quanto affermato dallo stesso compositore, risiede nel fatto che il cosiddetto moderno, ciò che è pura e semplice moda, dura solo dall’oggi al domani, fornì un’ulteriore dimostrazione di come sia possibile adattare la grammatica seriale a forme proprie del genere lirico. In realtà il recupero delle forme classiche ha un sapore ironico soprattutto perché attuato in un contesto come quello dell’opera comica. A tale proposito si segnalano e sorprendono la totale assenza della Sprechstimme e la sporadica apparizione solo alla fine dell’opera della Sprechmelodie. L’opera si basa su un’unica serie, garante di quella stessa unità che, secondo Schönberg, era conferita dal Leitmotiv alle opere wagneriane.
Il testo, con alcune modifiche, è tratto da Riccardo Viagrande, L’opera nl 900′. Trame, successi e fiaschi in Italia, Europa e Stati Uniti, Monza, Casa Musicale Eco, 2020, pp. 317-318.