Jules Strens (1893–1971): Gil Blas, Symphonic Variations, Op. 2 (1921). Marcel Poot (1901–1988): Tartarin de Tarascon, Humorous Suite (1924). Francis de Bourguignon (1890–1961): Récitatif et Ronde, Op. 94 (1951). Gaston Brenta (1902–1969): Zo’har, Choreographic Fantasy (1928). Théo Dejoncker (1894–1964): Guitenstreken (Gaminerie) (date unknown). Maurice Schoemaker (1890–1964): Brueghel Suite, Symphonic Variations (1928). Royal Band of the Belgian Air Force. Matty Cilissen (direttore). Registrazione: luglio 2022 presso Perwex, Perwez, Belgium. T. Time: 73′ 55″. 1 CD Naxos 8.579135
Chiamati anche “i sette di Bruxelles”, i Synthétistes furono un gruppo di sette compositori che, nel 1925, in occasione del sessantesimo compleanno del loro docente di composizione, Paul Gilson, compositore belga e docente di armonia e contrappunto presso il Conservatorio della capitale belga, si unirono con lo scopo di diffondere la nuova musica sinfonica che avrebbe dovuto costituire una sintesi tra le acquisizioni delle tendenze musicali contemporanee e la loro applicazione in forme ben definite ed equilibrate. A formare questo gruppo furono René Bernier, Francis de Bourguignon, Gaston Brenta, Théo Dejoncker, Marcel Poot, Maurice Schoemaker e Jules Strens i quali decisero, anche per ragioni pratiche e allo scopo di avere la possibilità di divulgarle più facilmente, di scrivere o trascrivere le loro composizioni per orchestra a fiati dando vita a una produzione di circa 75 opere che sono rimaste largamente sconosciute a un largo pubblico in quanto, solo in pochi casi, sono state pubblicate. Oggi, grazie al lavoro di ricerca di Luc Vertommen, questo corpus è ritornato alla luce e alcune significative opere sono state registrate in prima mondiale in questa interessante proposta discografica della Naxos. Il programma si apre con Gil Blas, opus 2 (1921) di Jules Strens (1893 – 1971), una serie di 5 variazioni, ispirate all’eponimo personaggio uscito dalla penna di Alain-René Lesage, grazie alle quali il giovane compositore vinse il concorso di composizione Concerts Ysaÿe nel 1922. Seguono: Tartarin de Tarascon, Humorous Suite (1924) di Marcel Poot, che, eseguita per la prima volta il 23 novembre 1924, è ispirata a Les Aventures prodigieuses de Tartarin de Tarascon d’Alphonse Daudet; lo Zo’har (1928) di Gaston Brenta, una fantasia coreografica, eseguita per la prima volta il 27 febbraio 1930 dalla Musique des Guides sotto la direzione di Arthur Prevost e ispirata all’omonimo romanzo di Catulle Mendès; Guitenstreken-Gaminerie(Bambinaia) di Théo Dejoncker, una pagina di musica descrittiva destinata al cinema muto, e, infine, Brueghel Suite, Symphonic Variations (1928) di Maurice Schoemaker (1890–1964), ispirata ai dipinti di Bruegel e soprattutto alle emozioni che essi producevano in lui. Si tratta di lavori di piacevole ascolto per i quale, certo, non si grida ai capolavori dimenticati, ma che rivelano comunque un solido mestiere da parte dei compositori. Ottima l’esecuzione da parte della Royal Band of the Belgian Air Force diretta da Matty Cilissen il quale non solo trova tempi adeguati, ma riesce ad esaltare i colori di queste partiture comunque interessanti e ben strumentate.