Senza trucco!… Jessica Pratt

Il nome di Jessica Pratt non ha certo bisogno di molte presentazione. Tutti i melomani ne conoscono le qualità artistiche e vocali. In questi giorni la ritroviamo a Pesaro dove inaugurerà oggi, 7 agosto l’edizione 2024 del ROF con Bianca e Falliero (l’opera verrà trasmessa su RAI 5 a partire dalle 21.15)
Definisciti in tre parole
Eclettica, felice e animalista.
Segno zodiacale
Gemelli ascendente Scorpione.
Sei superstiziosa?
Si.
In cosa si manifesta
Un po’ le solite cose non passo sotto le scale nozze, se cade del sale lo butto dietro spalle, queste piccole cose, però per me è cercare di non pensare mai a delle cose negative, specialmente in relazione al mio lavoro perché poi  accadranno. Per me è importante cercare sempre di pensare positivamente a quello che vuoi, lavorare per quello che desideri realizzare e cercare di non pensare troppo alla possibilità che che le cose possano andare male.
Qualche rito scaramantico?
No. Penso solo ad essere sempre preparata.
Il tuo rapporto con la spiritualità?
Molto personale. Sono cresciuta anglicana, mi piace entrare in Chiesa ogni tanto però ho  perché mi piace Chiesa in se stessa, mi può affascinare con i suoi riti, sono però convinta che tante religioni servivano a controllare un popolo. Adesso siamo un po’ più indipendenti sulle scelte spirituali.
Hai mai sofferto di invidia?
Si…si..(risata) invidio l’energia fisica del mio cane…che io non ho.
Che cosa avresti fatto se non avessi fatto la cantante?
La veterinaria.
La tua famiglia ti ha influenzato nelle tue scelte?
Mio padre è un cantante lirica mia madre, mia madre un’artista.  Io avevo iniziato a studiare scultura, poi ero anche attratta dal mondo animale ma alla fine ha prevalso il canto.
Un ricordo della tua infanzia
I giochi in giardino con il mio gatto.
Il  profumo che si lega alla tua infanzia?
Il profumo della lavanda. La mia famiglia ha cambiato casa abbastanza spesso casa e ogni volta che andavamo in una casa nuova mio padre piantava piante di  lavanda. Anche io ho piantato lavanda nel giardino di casa mia.

Un momento di grande orgoglio.
Quando mia sorella ha avuto il primo figlio, era una  cosa molto importante per me ed ero  molto orgoglioso di lei.
Una grande delusione invece?
Quando molti anni fa ha avuto problemi di salute e per molto tempo non riuscivo a camminare. Ero molto delusa, arrabbiata con me stessa, perché il corpo non  mi obbediva.
Che cosa ti manca di più nella vita di oggi?

La spensieratezza della giovinezza,  ai tempi degli studi.
La cosa che ti emoziona maggiormente
La natura.
Che cosa ti annoia invece?
La vita in città.
Che cosa ti  cosa ti diverti di più
I miei animali.
Credi di più nell’amicizia o nell’amore?
Nell’amicizia, ma  con la A maiuscola per me è strettamente legata all’amore e al rispetto e  quindi la parola amicizia ha un valore grandissimo.
Hai un sogno ricorrente?
Quando si avvicina  produzione e non sono abbastanza preparata mi capita di sognare di andare a vado in teatro per cantare, che ne so, Tancredi e mi  dicono invece che devono cantare Bohème. Entro nel panico….è sogno che mi dice sottovoce che devo iniziare a iniziare a studiare…(risata!)
Il tuo rapporto con il denaro
È utile per fare delle cose ma non non più di quello.
In cosa sei più spendacciona
Sicuramente in spese per gli animali e in vestiti.
Hai collezionato o collezioni qualcosa?
Da ragazzina collezionavo le bambole antiche, ne conservo ancora qualcuna anche se mio marito le trova inquietanti. Sono sicuramente piena di libri.
Che cosa leggi?
Un po’ di tutto….storico, biografico, vado un po’ ad istinto. Quando sono venuta in Italia e avevo pochi soldi, avevo scoperto che la letteratura classica, da Dickens a Tolstoj e altri li potevi comperare con pochi euro. Perciò ho fatto di necessità virtù e ho letto molti autori classici.  Adesso vado un po’ ad istinto, quando viaggio compero sempre un paio di libri.

In quale città ti identifichi.
Come ho detto non amo molto le città ma trovo che a Napoli, dove per altro vivono i mei suoceri, ci sia un’energia molto speciale.
Colore preferito
Il rosso.
Il fiore preferito
La peonia.
Cantante o cantanti preferiti…lirici o no…
Frank Sinatra, se poi andiamo nella lirica sono veramente tanti. Da  Mariella Devia grande fonte di ispirazione per iniziare il mio percorso in Rossini, Lella Cuberli che mi ha insegnato per tanti anni e poi la Caballè, la Sutherland e altri.
Ti ricordi il primo disco che hai comperato
Ricordo che mio fratello mi regalò una cassetta di Janet Jackson perché dovevo andare andare a fare un’operazione in ospedale. Il mio primo cd, un recital della Callas, lo ricevetti invece da mio  padre.
Un film che hai amato
“Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny”  un film avventuroso del regista cinese Yuen Wo Ping.
La stagione dell’anno che preferisci
L’autunno. Perché dalla natura arriva un certo senso di rilassamento dopo l’intensità dell’estate e si va verso l’inverno.
Il tuo rapporto con la tecnologia.
Mio marito è un informatico perciò io non mi impegno più di tanto perché ho sempre un supporto sicuro. Mi arrangio.
E  con la televisione?
Molto blando, anche quando sono arrivate in Italia non ho mai avuto la tv. Ogni tanto guardiamo qualche serie o film su Netflix  e  quando ci sono i miei suoceri qualche Tg.

La politica?
Trovo che un po’ ovunque abbia raggiunto dei toni eccessivi di polemica, aggressività veramente preoccupanti.
Le cause che ti stanno più a cuore
I diritti per la tutela dell’infanzia, ma anche degli degli animali
Giorno o notte.
Diciamo che io sarei una mattiniera. Adesso che siamo in estate, non amando il caldo, le giornate mi pesano, e quindi comincio a riprendermi alla sera e alla notte.
La tua situazione più rilassante

Dedicarmi al giardinaggio
Qual è la musica che di solito fa di sottofondo alle tue giornate?
Musica Jazz. Da ragazza ho fatto parte di un gruppo musicale Jazz.
La vacanza o il viaggio che vorresti fare.
Viaggio così tanto che starmene a casa è la vacanza ideale.
Il tuo rapporto con il cibo.
Pieno di buoni propositi nel voler essere brava ma che rimangono sulla carta.
Il tuo piatto preferito?
Zucchine alla scapece che è anche il mio piatto forte in cucina accanto alle melanzane alla parmigiana, risotti e paste varie….più veloci da cucinare.
Vino bianco o roso?
Rosso.
A chi non conoscesse la tua voce cosa faresti ascoltare di te?
Credo qualcosa di Rossini o Donizetti
Come segui l’evoluzione della tua voce
Studio con diversi maestri cercando di sviluppare in un modo omogeneo organico, naturale e di non spingere la voce a cambiamenti che nella realtà non ci sono. Io comunque vorrei sempre cantare il “belcanto” forse anche un po’ più pesante, ma sempre in un contesto di soprano “lirico” non vorrei spostarmi a Verdi o Puccini autori che non sono nella mia natura.

Se in questo momento ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo cosa cosa sceglieresti?
Di ripetere una delle 40 opere che ho in repertorio che, attualmente è legato principalmente a 3 o 4 titoli. Solo con “Demetrio e Polibio” c’è stato una sorta di miracolo, perché l’ho cantato 2 volte, a Pesaro e a Napoli. Molti altri titoli li ho cantati una volta sola ed è un peccato perché ho avuto l’opportunità di cantare opere molto belle.

È in questo contesto che è partito il progetto della “Tancredi records 
Sì. La volontà di creare si creare qualcosa indipendentemente dalle mode. Ci sono tante registrazioni ma continuano a registrare le stesse. Capisco che le case discografiche hanno bisogno di vendere, ma c’è un pubblico che ha voglia anche di sentire qualcosa di diverso, anche noi cantanti vorremmo e certe cose registrate bene non solo i live nelle quali non possiamo intervenire….Anche se io, sinceramente non mi ascolto mai. Nel primo cd, accanto alle pagine più note da Sonnambula e Puritani, ho registrato la ben più rara Emilia di Liverpool, così come il finale del secondo atto di Linda di Chamounix nell’edizione critica, o la scena della pazzia dalla Lucia di Lammermoor nella tonalità originale e con la glass harmonica. E’ una esperienza molto bella per me, perché sei tutta concentrata sulla cura del fraseggio e sul suono, non hai il problema della recitazione, della scena.
E cosa c’è in programma per il futuro?
Ancora con i complessi del Maggio Fiorentino abbiamo già registrato un album rossiniano, mentre per il prossimo anno abbiamo in programma un cd mozartiano. Puntiamo anche a registrazioni di opere complete. A tale proposito vorrei anche iniziare a pubblicare degli spartiti di opere rare, a me piace molto nel tempo libero trascrivere manoscritti.
Ci sono opere che ti sei detta “mai più”?
Certo…Sicuramente la Giovanna d’Arco di Verdi e poi vivo un rapporto di odio/amore per la Regina della Notte del Flauto Magico. Una parte che ti carica di tensione perché tutta giocata su 2 arie, la seconda poi è e sicuramente la più attesa dell’opera e quindi ti giochi tutto in quel momento. Ogni volta mi dico “basta”…ma poi capita che canto ancora il ruolo.

Il tuo rapporto con il successo e il pubblico
Con il pubblico ho un rapporto speciale. Ho persone che mi seguono da anni e ritrovo spesso nei vari teatri, in particolare qui in Italia e in Spagna. Sono come amici, perché parliamo dopo le recite fanno un po’ parte grande della mia vita. Non vivo bene il rapporto con il successo, perché mentalmente non lo assaporo, perché penso solo alle cose negative a quello che seconde me non è andato.
Che cosa fai un’ora prima di salire sul palco
Quando sono in teatro, al trucco, sono tranquilla. Le ansie le provo di più il giorno prima della recita: non riesco a uscire e parlare. Rimango chiusa in casa.
Cosa non manca mai nel tuo camerino.
Nulla di particolare…solo l’acqua.
Cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Che sto invecchiando…(risata)
Stato d’animo attuale?
Ansia che cresce perché siamo prossimi a un debutto..
Il tuo motto?
Sempre avanti!
Foto di Alessandro Moggi, Benjamin Ealovega, Marco Borrelli, Michele Monasta