Le Cantate di Johann Sebastian Bach: Undicesima Domenica dopo la Trinità

Siehe zu, dass deine Gottesfurcht nicht Heuchelei sei BWV 179, eseguita la prima volta a Lipsia l’8 agosto 1723 è la seconda delle tre Cantate per l’undicesima domenica dopo la Trinità. Il coro iniziale poggia su un versetto tratto dal cap.34 del Siracide: “Vedi che il tuo timor di Dio non sia ipocrita e non servire Dio con cuore falso!” un brano in stile di Mottetto risolto in una imponente “fuga” nella quale i soli archi hanno un semplice ruolo di raddoppio della parte vocale con l’apporto del Basso Continuo. Le due arie in partitura  sono pagine di grande bellezza e di profonda intensità melodica. quasi due movimenti centrali di un concerto. La prima (nr.3 cantata dal tenore) che procede sorretta  da 2 oboi e da un violino che conducono un discorso concertante all’unisono, abbandonandosi ad ampi melismi. L’altra aria (nr.5 cantata dal soprano) con 2 oboi da caccia e il Continuo è tutta dolcezza e pietà come si conviene a una partitura che ha in primis il valore di “predica” concertante. Il testo con l’invocazione “erbarme dich”, “abbi pietà” anticipa il contenuto del Corale conclusivo. Questa cantata venne eseguita unitamente alla BWV 199 scritta a Weimar, probabilmente in omaggio  al Duca Federico II° di Sassonia-Gotha, presente in quei giorni a Lipsia e il cui genetliaco si celebrava il 9 agosto, vale a dire il giorno dopo l’esecuzione delle 2 Cantate. Il festeggiamento ebbe luogo presso l’Università con un discorso in latino e l’esecuzione di un’ode, pure su testo latino, composta da Bach, ma della quale non conosciamo null’altro.
Nr1 Coro
Vedi che il tuo timor di Dio non sia ipocrita
e non servire Dio con cuore falso!
Nr.2 – Recitativo (Tenore)
La cristianità attuale
è in pessime condizioni:
molti cristiani nel mondo
sono tiepidi come i laodicèi
e superbi come i farisei,
che esteriormente si presentano pii
e piegano a terra la loro testa come una canna,
mentre il loro cuore è pieno di arrogante orgoglio;
certo, entrano nella casa di Dio
e compiono i loro doveri esteriori,
ma ciò li rende veri cristiani?
No, anche gli ipocriti fanno altrettanto.
Nr.3 – Aria (Tenore)
Un’immagine dei falsi ipocriti
è data dalle mele di Sodoma,
che sono putride all’interno
e luccicanti all’esterno.
Gli ipocriti, belli in superficie,
non sono ammessi al cospetto di Dio.
Nr.4 – Recitativo (Basso)
Chi è all’interno come all’esterno
può chiamarsi un vero cristiano.
Così il pubblicano nel tempio,
che umilmente si batte il petto,
non si considera un santo;
costui ti serva,
o uomo, come lodevole esempio
per la tua penitenza;
anche se non sei un brigante, un adultero,
né un ingiusto diffamatore,
non credere per questo
di essere puro come un angelo!
Confessa umilmente a Dio i tuoi peccati,
così troverai grazia e soccorso!
Nr.5 – Aria (Soprano)
O mio Dio, abbi pietà,
confortami e mostrami la tua grazia!
I miei peccati mi affliggono
come una carie nelle ossa,
Aiutami Gesù, Agnello di Dio,
affondo nel fango profondo!
Nr.6 – Corale
Io, povero uomo, povero peccatore
di fronte al cospetto di Dio.
Ah Dio, ah Dio, sii indulgente
e non portarmi in giudizio!
Pietà di me, pietà di me,
Dio di misericordia!
Traduzione Emanuele Antonaci