Ercolano, Parco Archeologico: “L’antica spiaggia restituita al Mondo”

Rinasce l’Antica Spiaggia di Ercolano: Un Tesoro Archeologico Restituito al Mondo
Dopo un lungo restauro, l’antica spiaggia della città romana sepolta dal Vesuvio riapre al pubblico, offrendo un’esperienza unica tra storia e bellezza naturale.
L’antica spiaggia di Herculaneum ha riaperto al pubblico, segnando un momento storico per il Parco Archeologico di Ercolano. Alla cerimonia inaugurale, presieduta dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dal Direttore del Parco Francesco Sirano, è stata celebrata la conclusione di un complesso progetto di restauro, che ha restituito alla collettività un angolo prezioso del passato. La riqualificazione della spiaggia è il risultato di un lungo processo di ricerca, scavo archeologico, restauro e ingegneria, reso possibile grazie alla collaborazione con il Packard Humanities Institute nell’ambito del “Herculaneum Conservation Project”. Questo intervento ha permesso di ridisegnare l’antica linea costiera, riportandola alla sua forma originaria, proprio come appariva prima della devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C. I visitatori possono ora passeggiare liberamente lungo l’intera superficie della spiaggia, immergendosi nella storia e nell’atmosfera della città antica lambita dal mare. Il nuovo layout dell’area, finanziato dal CIS Vesuvio Pompei Napoli, non solo arricchirà immediatamente l’esperienza di visita, ma porterà nel medio termine alla ricongiunzione con la Villa dei Papiri, creando un percorso culturale di grande valore. La documentazione fotografica d’archivio legata ai lavori di scavo degli anni ’90 mostra la presenza, nella zona della spiaggia, di una piattaforma in tufo segnata da lunghe incisioni parallele che furono interpretate come segni lasciati nel tufo dalle chiglie delle barche. Indagini recenti hanno dimostrato che il litorale nel corso dei secoli ha più volte cambiato il proprio livello alzandosi e abbassandosi almeno dal III secolo a.C. In quel momento il banco di tufo era parzialmente fuori dal mare: il tufo veniva estratto per utilizzarlo come materiale di costruzione e le onde del mare hanno modellato la superficie tufacea con delle incisioni parallele e curvilinee. Inoltre il progressivo abbassamento del livello del banco, a causa di fenomeni legati al vulcanesimo, insieme all’azione delle onde ha depositato le sabbie che hanno progressivamente creato la spiaggia romana del 79 d.C. L’antica spiaggia appariva come una spiaggia di sabbia vulcanica di colore nero da cui emergeva, in alcuni punti, la piattaforma tufacea sottostante. Aveva una leggera inclinazione verso il mare la cui linea di battigia doveva trovarsi pressappoco dove oggi termina l’area di scavo. Sulla spiaggia non si svolgevano solo attività marinare, ma era usata anche per raggiungere la città e per salire attraverso delle rampe verso le case affacciate direttamente sul mare e per rifornire le terme di suburbane di legna. Nella notte dell’eruzione del 79 d.C. oltre a più di 300 fuggiaschi, sulla spiaggia c’erano anche animali tra i quali muli e cavalli. I fuggiaschi furono sorpresi nel cuore della notte dall’arrivo della prima nube ardente che, con una temperatura di oltre 400° e una velocità di 80 kmh, raggiunse la città e provocò la morte istantanea, per shock termico, di tutti gli abitanti. L’arrivo delle ondate di fango vulcanico dal Vesuvio ricoprí poi i resti dei loro corpi, sigillandoli nella posizione in cui si trovavano al momento della morte. Dallo studio di questi scheletri sono stati ricavati importanti dati biologici sull’alimentazione e sulle malattie degli antichi ercolanesi. I fuggiaschi avevano portato con sé oggetti preziosi, come gruzzoli di monete e gioielli, ma anche lucerne per farsi luce nella fitta oscurità provocata dall’eruzione e le chiavi di casa, segno che avevano avuto il tempo di chiudere le porte prima di fuggire. A fine 2021, l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco di Ercolano, un uomo di circa 40/45 anni di età. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante, trascinato dalla forza dell’eruzione insieme ai suoi averi, conservati in una sacca di tessuto. Lo scavo di laboratorio del pane di terra che racchiudeva la sacca ha evidenziato che all’interno essa conteneva un porta monete di legno con uno scompartimento all’interno del quale vi erano degli anelli, e alcune tavolette per scrivere sempre di legno, il cui contenuto ci sarà chiarito dal prosieguo del micro scavo. Sull’antica spiaggia oltre allo scheletro sono stati ritrovati moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Arbusti, radici di alberi ad alto fusto, grandi travi, frammenti di cornici e pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e alle coperture degli edifici, oltre ad assi di legno, puntoni e altri elementi forse di barche. Tutto questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo. Negli ultimi decenni, l’area aveva subito un progressivo degrado, trasformandosi in un acquitrino a causa della corrosione e del ristagno delle acque. La complessità del progetto ha richiesto un approccio multidisciplinare per garantire la sicurezza e la fruibilità della spiaggia, con la creazione di percorsi accessibili e la valorizzazione del fronte a mare della città. Il Direttore del Parco, Francesco Sirano, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto: “L’antica spiaggia è un luogo unico al mondo. Abbiamo lavorato per ridurre il rischio di allagamenti e per stabilizzare i fronti di scavo. Oggi, il paesaggio del 79 d.C. è stato ripristinato, permettendo ai visitatori di esplorare un’area di grande valore storico e archeologico.” Jane Thompson, responsabile del partenariato con il Packard Humanities Institute, ha celebrato il successo del progetto, evidenziando il contributo del team interdisciplinare che ha reso possibile questa trasformazione.  L’antica spiaggia di Herculaneum non è solo un luogo di bellezza storica, ma anche una testimonianza vivida delle drammatiche vicende che colpirono la città durante l’eruzione del Vesuvio. Il progetto ha permesso di risolvere i problemi idraulici che affliggevano l’area, rendendo la spiaggia accessibile e sicura. L’impianto di illuminazione, infine, aggiunge un tocco di magia alle visite serali, rendendo ancora più suggestiva la fruizione del fronte mare dell’antica Ercolano. L’antica spiaggia, ora risplendente nella sua rinnovata bellezza, attende di essere esplorata e ammirata, offrendo un’esperienza unica nel panorama archeologico mondiale. Photocredit@ParcoArcheologicodiErcolano