Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo
GIUBILEO 2025. LE VIE DELLA FEDE. TESTIMONIANZE D’ARTE E DI PENSIERO
progettata e curata da Mariastella Margozzi
Roma, 10 luglio 2024
È stata prorogata fino al 30 agosto 2024 presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo la mostra “Giubileo 2025. Le Vie della Fede. Testimonianze d’arte e di pensiero”. Promossa e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo, l’esposizione è ospitata negli spazi del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, sotto la direzione dei Musei Statali di Roma del Ministero della Cultura. Il progetto espositivo esplora l’evoluzione dei temi e delle figure dell’arte sacra attraverso i secoli, offrendo testimonianze del complesso rapporto tra la collettività e il senso religioso. Castel Sant’Angelo, con la sua storia profondamente intrecciata a quella della Chiesa, rappresenta il luogo ideale per questa riflessione artistica e spirituale. Dalle opere più antiche presenti in mostra, quelle di Vittore Crivelli della fine del 400, alle più recenti dell’artista contemporaneo Omar Galliani, nella Mostra si snoda un percorso esemplificativo di immagini intimamente legate alla religione cristiana che attraversa oltre cinquecento anni di storia, partendo dall’arte cinque-seicentesca con opere, tra gli altri, di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Passerotti, Bernardo Cavallino, Mattia Preti, Rutilio Manetti, Bartolomeo Manfredi, Bernardino Mei, Leonello Spada, Valerio Castello. Si passa poi attraverso la scelta culturale degli artisti della “modernità” tra *800 e ‘900 con la laicità di Domenico Morelli e Gaetano Previati. Si approda quindi alla ricerca di una profonda spiritualità con gli artisti che nella seconda metà del ‘900 rinnovano i parametri dell’arte religiosa per intima necessità di rilettura del sacro attraverso l’arte figurativa. Sono evidenti in queste opere l’angoscia esistenziale di Mario Sironi, la ieratica serenità di Giacomo Manzù, la religiosa visione di Venanzo Crocetti, quella tempestosa di Pericle Fazzini, lo spirito caustico di Giovanni Hajnal. Con Omar Galliani, unico artista vivente ed esponente di primissimo piano della più recente ricerca figurativa, la Mostra affronta il tema della rappresentazione contemporanea dell’intima comprensione dei misteri della Fede e della necessità intellettuale e spirituale della loro oggettivazione visiva. Nell’intento di esemplificare le tante possibili vie della Fede, la Mostra traccia alcuni profili di uomini e donne, santi e i beati dell’ultimo secolo, che rappresentano diversi approdi della continua ricerca di Rio da parte dell’umanità. Essi hanno seguito il senso del sacro nella loro vita, dedicandosi con amore agli altri e nutrendo il sentimento costante della Speranza nella Divina Misericordia. Le loro storie di fede assoluta nella severe, qui sintetizzate attraverso loro brevi pensieri, accompagnano il percorso della conoscenza del pensiero religioso moderno. Tra questi personaggi chiave nel tracciare le esperienze di riconoscimento del Divino nel mondo sono stati scelti Giovanni Battista Scalabrini, San Pio da Pietrelcina, Teresa Benedetta della Croce, Suor Faustina Kowalska, Madre Teresa di Calcutta, Chiara Lubich. L’impianto espositivo si sviluppa su tre sale, le cui caratteristiche architettoniche prevedono soffitti non particolarmente alti. Questo spesso limita lo spazio necessario per apprezzare pienamente le dimensioni delle opere esposte. Tuttavia, nonostante l’aspetto a tratti affollato, soprattutto per quanto riguarda le pitture di grandi dimensioni, la bellezza intrinseca dell’esposizione riesce a superare queste limitazioni. La scelta dei materiali espositivi, unitamente a didascalie semplici ma efficaci, permette al visitatore di cogliere immediatamente il profondo significato della mostra. Questo allestimento offre un’esperienza coinvolgente e illuminante, che va oltre la semplice fruizione visiva. Nonostante l’inaugurazione della mostra abbia ricevuto la giusta visibilità, attualmente essa risente dell’ondata di chiusure, e la proroga fino al 30 agosto 2024 rappresenta un’opportunità per rilanciare la promozione e aumentare l’affluenza. È fondamentale che questa mostra non sia percepita solo come una tappa di passaggio nella visita al castello, ma come una meta principale e meritevole di attenzione. La proroga offre quindi l’occasione di rinnovare l’interesse del pubblico e di attrarre visitatori che possano apprezzare appieno il valore artistico e culturale dell’esposizione. Personale accogliente e preparato. Photocredit@olivierodavide