Roma, Accademia Nazionale di Danza
Proposta Artistica della Scuola di Danza Classica
“LE MONERE. IL REGNO DELLA TRASFORMAZIONE”
Metamorphosis
Coreografia Davide Bombana
Musica Philip Glass
Costumi Accademia Nazionale di Danza
Luci Stefano Pirandesso
Interpreti gli studenti dei Trienni Classici
Referente Accademia Nazionale di Danza Alberto Montesso
Assistenti alla coreografia Alberto Montesso, Corinna Anastasio
Stagisti/Tirocinanti per l’assistenza alla coreografia Roberta Fradusco, Giorgia Montepaone, Simona Natilla, Giada Primiano
Brani da “Yondering”
Coreografia John Neumeier
Musica Stephen C. Foster, cantata da Thomas Hampson
Coreografia riprodotta da Konstantin Tselikov
Costumi John Neumeier
Collaborazione ai costumi Lilli Cascio
Luci Stefano Pirandello con Konstantin Tselikov
Interpreti gli studenti dei Trienni Classici
Referente Accademia Nazionale di Danza Alessandra Alberti
Assistenti alla coreografia Alessandra Alberti, Alberto Montesso
Stagista/Tirocinante per l’assistenza alla coreografia Chiara Sgnaolin
CI_siAMO
Coreografia Luisa Maria Arias
Musica Ceiri Torjussen, Gustavo Santaolaya, Mathieu Lamboley, Erased Tapes e Aitor Etxebarria
Costumi Luisa Maria Arias e Accademia Nazionale di Danza
Collaborazione ai costumi Lilli Cascio
Interpreti gli studenti dei Trienni Classici
Referente Accademia Nazionale di Danza Monica Fulloni
Assistenti alla coreografia Alessandra Alberti e Paolo Arcangeli
Stagisti/Tirocinanti per l’assistenza alla coreografia Mirko Sabatini, Francesco Sgura
Roma, 06 luglio 2024
Si apre all’insegna della continuità la serata dedicata alla proposta artistica della Scuola di Danza Classica dell’Accademia Nazionale di Danza, che dal mese di novembre scorso è diretta dalla Prof.ssa Annamaria Galeotti. Gli spettacoli finali del 2024 portano a termine un progetto triennale avviato dal precedente Direttore Enrica Maria Palmieri e dedito a sviluppare nelle discipline coreutiche il concetto di vita per come preso in prestito dalle scienze naturali. L’attenzione si focalizza in particolare sull’idea della trasformazione e ben si presta pertanto al movimento corporeo che nel suo dinamismo riflette anche e soprattutto la dimensione emotiva dell’essere umano. Al fine di suggerire tale capacità artistica le coreografie sono affidate a nomi di grande prestigio e ne viene sottolineato l’impatto grazie a uno stile di presentazione molto minimalista che si affida ad un semplice messaggio di benvenuto registrato dal nuovo Direttore. La prima coreografia, Metamorphosis, è stata realizzata appositamente per i Trienni Classici dell’Accademia Nazionale di Danza da Davide Bombana, già danzatore del Teatro alla Scala, del Pennsylvania Ballet, del London Festival Ballet, oltre che coreografo del Bayerische Staatsballett, dell’Opéra di Parigi e di innumerevoli altre istituzioni. Per l’Accademia Nazionale di Danza Bombana crea una coreografia sulle punte che dal classico si apre alla contemporaneità indagando la grande agilità dei danzatori che si preparano alle future carriere artistiche. Un imponente gruppo compatto in rosso coinvolge fin da subito il pubblico con il magnetismo degli sguardi che trasfondono la loro energia nelle movenze incisive del corpo. Grandi slanci di gambe, scattanti cambiamenti di direzione, flessuosità del busto e delle spalle. Il gruppo compatto iniziale si apre in un respiro che dà spazio a diverse traiettorie e alla relazione di coppia. Nel continuo movimento la Metamorfosi del titolo dovrebbe portare ad un’evoluzione continua. Il coreografo invece vuole qui procedere all’inverso, tramite un processo che sul programma di sala definisce di “rarefazione, spogliamento ed involuzione”. È la musica di Philip Glass, del resto, a guidarlo in un percorso creativo che dalla grandiosità iniziale si indirizza verso un’idea finale di introspezione ben resa dall’interprete rimasto da solo in scena nel suo riflessivo monologo. Il secondo pezzo della serata riunisce diversi brani da Yondering, coreografia creata nel 1996 da John Neumeier come co-produzione tra la National Ballet School of Canada e la Hamburg Ballet School e destinata ad essere trasmessa unicamente alle migliori accademie di danza. Il titolo della coreografia si lega al concetto di frontiera che separa le città americane dagli sconfinati ed ignoti territori del West, e qui ben si presta a tradurre il viaggio cui si preparano gli allievi dei corsi finali. Nei loro leggeri vestiti bianchi questi ultimi ricamano i loro morbidi movimenti sull’accompagnamento del canto sognante di Thomas Hampson nei brani “Jeannie with the Light Brown Hair”, “Open Thy Lattice, Love”, “Molly! Do You Love Me”, “Beautiful Dreamer”. Alla pura esecuzione si richiede di divenire un’interpretazione evocativa e spirituale, che però non trascura anche stati d’animo diversi, quali quelli rappresentati con gradevole ironia da una coppia, le cui vicende amorose si dipanano tra vistose sberle e dolci rappacificazioni. L’ultima coreografia, dal titolo CI_siAMO, è una nuova creazione di Luisa Maria Arias, già assistente di coreografi quali Nacho Duato, Jiry Kilian, Mats Ek, William Forsythe, Ohad Naharin, Alexander Ekman. Una danzatrice-mantide in una tuta nero entra in scena con uno velo bianco da sposa in plastica. Nel contornarla il corpo di ballo dà vita ad un complesso groviglio di ondulazioni estremamente sinuose. La coreografia vuole ricordare il racconto della terra, il canto furioso del mare ed invoca a rapportarsi al pianeta con amore, come allude metaforicamente l’abbraccio finale incastrato tra le fronde del Teatro Grande dell’AND. Foto Federico Loreti