Milano, Teatro alla Scala : “L’histoire de Manon” di Kenneth MacMillan dall’8 al 18 luglio

Milano, Teatro alla Scala
L’HISTOIRE DE MANON
di Kenneth Mac Millan
Dall’8 al 18 luglio il Corpo di Ballo
saluterà il pubblico scaligero prima della pausa estiva con una importante ripresa, L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan. Un titolo classico del repertorio della Compagnia scaligera dal 1994 ,che a cinquant’anni dalla creazione (avvenuta nel 1974) mantiene intatta la sua forza drammatica e teatrale. Nel ruolo di Manon aprirà le recite l’8 luglio l’étoile Nicoletta Manni; accanto a lei, nel ruolo di Des Grieux Reece Clarke, principal dancer del Royal Ballet, alla sua prima presenza scaligera e alla sua prima partnership con Nicoletta Manni; Timofej Andrijashenko, a causa di un infortunio, non potrà infatti prendere parte alla produzione. Con questi interpreti (in scena anche il 10 luglio), il balletto sarà ripreso da Rai Cultura e trasmesso in diretta l’8 luglio sulla piattaforma MediciTv. Nelle recite dell’11 e del 17 luglio saranno Virna Toppi e Marco Agostino a riprendere i ruoli principali del balletto. Perdurando l’indisposizione di Vittoria Valerio, nuova partner per il Des Grieux di Claudio Coviello nelle recite del 13, 16 e 18 luglio l’étoile dell’Opéra di Parigi Myriam Ould-Braham, che per la prima volta presenta alla Scala questo straordinario ruolo. Nel cast troviamo il  Lescaut (interpretato da Nicola Del Freo poi Mattia Semperboni, in debutto nel ruolo, e Christian Fagetti), la sua Amante (Martina Arduino, e per la prima volta Alice Mariani e Caterina Bianchi), Monsieur G.M. (in debutto Gabriele Corrado e nuovamente nel ruolo Massimo Garon), Madame (Francesca Podini e Chiara Fiandra) e il Carceriere (Gioacchino Starace, Darius Gramada e Gabriele Corrado). Attorno a loro,un mondo popolato da gentiluomini e mendicanti, cortigiane e prostitute, gendarmi e clienti, che, andato in scena l’ultima volta nel 2018, vedrà dunque coinvolti molti nuovi interpreti. Un balletto coinvolgente, e assecondato da un tessuto musicale creato ad hoc: MacMillan decise infatti di non rifarsi a Puccini e alla sua Manon Lescaut; assieme ai suoi collaboratori utilizzò musiche di Massenet, arrangiate e orchestrate; evitando di tradurre il melodramma in balletto, non usò nemmeno una pagina dall’omonima opera. Sul podio Paul Connelly