Teatro dell’Opera di Roma – Stagione Lirica 2023/2024
“OTELLO”
Dramma lirico in quattro atti
libretto di Arrigo Boito dalla tragedia di William Shakespeare
Musica di Giuseppe Verdi
Otello MARCO BERTI
Desdemona VITTORIA YEO
Jago VLADIMIR STOYANOV
Emilia IRENE SAVIGNANO*
Roderigo FRANCESCO PITTARI
Lodovico ALESSIO CACCIAMANI
Montano ALESSIO VERNA
Cassio PIOTR BUSZEWSKI
Un Araldo LEO PAUL CHIAROT
*diplomata progetto “Fabrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma
Direttore Daniel Oren
Maestro del Coro Ciro Visco
Regia Allex Aguilera
Scene Bruno de Lavénere
Costumi Francoise Raybaud Pace
Luci Laurent Castaingt
Video Etienne Guiol e Arnaud Pottier
Allestimento dell’Opera di Montecarlo e dell’Opera Nazionale di Tbilisi
Roma, 05 giugno 2024
Rimandiamo alla recensione del 4 giugno per una disamina approfondita della regia di Alex Aguilera e delle scenografie di Bruno de Lavénere. In questa recensione , ci concentreremo sulla direzione artistica complessiva della serata e sulle performance vocali, che hanno rappresentato il fulcro emotivo dell’evento. L’orchestra ha risposto con maestria ai comandi del Maestro Daniel Oren, dimostrando una profonda sintonia. La sua lettura affascinante della complessa partitura ha catturato l’attenzione del pubblico, che ha seguito l’esecuzione in silenzio per poi esplodere in un liberatorio applauso alla fine di ogni atto. Oren non ha proposto un’interpretazione rivoluzionaria o innovativa, ma ha offerto uno sguardo alla tradizione, abbagliando il pubblico con un suono orchestrale splendido e una cura del dettaglio non fine a sé stesso. Tuttavia, l’amore di Oren per i tagli si è manifestato con una brusca cesura all’interno del concertato che chiude il terzo atto e che ha privato forse inutilmente il pubblico di uno splendido passaggio musicale. Marco Berti ha saputo condurre una performance che è andata via via crescendo in intensità e sicurezza nel corso della serata. Se l’iniziale “Esultate” palesava qualche esitazione, il tenore ha dimostrato una lodevole tenacia, ritrovando presto una robusta sicurezza vocale già dal duetto con Jago. La sua interpretazione di “Dio, mi potevi scagliar” è stata eseguita con una precisione e una forza che hanno raggiunto il culmine nella scena finale, generando un forte impatto emotivo. Il tenore comasco ha saputo rappresentare con finezza il progressivo affermarsi della febbrile ossessione del protagonista, evitando una rappresentazione eccessivamente violenta e mettendo invece in risalto la vulnerabilità che lo rende preda dell’insidioso antagonista. Con questa esibizione, Berti ha dimostrato non solo quindi una notevole padronanza tecnica, ma anche una profonda comprensione del complesso sviluppo psicologico del personaggio. Vittoria Yeo, con la sua voce lirica splendida e cristallina, è stata un’autentica Desdemona, soprattutto nel terzo e quarto atto. Il suo canto, intriso di dolore e chiarezza, è stato ulteriormente arricchito da un fraseggio intenso e partecipativo, rendendo la sua interpretazione profondamente emotiva e coinvolgente. La sua esecuzione ha catturato perfettamente l’essenza del personaggio, confermandola come un’interprete ideale per questo ruolo complesso e sfaccettato. Vladimir Stoyanov, baritono bulgaro di comprovata solidità, ha offerto una performance caratterizzata da un’emissione morbida e una dizione nitida e ben curata, supportata da una musicalità innata. Tuttavia, a volte mancava una varietà di accenti indispensabile per delineare appieno la perversione morale di Jago, il che ha attenuato la percezione della sua malignità. Nonostante ciò, la sua interpretazione rimane comunque di altissimo livello, confermando la sua padronanza assoluta del ruolo. Eccellente la performance del tenore Piotr Buszewski nel ruolo di Cassio, così come quella del tenore Francesco Pittari nei panni di Roderigo. Di buon livello anche le interpretazioni del basso Alessio Cacciamani (Lodovico), del baritono Alessio Verna (Montano) e del mezzosoprano Irene Savignano (Emilia). Non è una novità, ma merita comunque menzione l’eccellente prestazione del Coro del Teatro dell’Opera di Roma, sapientemente preparato da Ciro Visco. Un successo pieno e meritato, con numerosi applausi rivolti all’intero cast. Si replica fino al 12 giugno.