Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano
COLLÒCULI / INTRO-SPECTIO
opere di Annalaura di Luggo
curata da Gabriele Perretta
Roma, 11 Giugno 2024
“Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno, è guardare gli occhi come parte del volto, l’altro, è guardare gli occhi e basta… come se fossero il volto.” Dopo il grande successo ottenuto presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’installazione “Collòculi” di Annalaura di Luggo arriva alle Terme di Diocleziano, curata da Gabriele Perretta. Il termine “Collòculi” nasce dall’unione di due parole, sintetizzandone i significati in una forma circolare che rappresenta sia una geometria essenziale sia una struttura concettuale di sostenibilità. Questo progetto scultoreo ideato da Annalaura di Luggo è una fusione di immagine mediale e rimediazione multisensoriale. Attraverso la sua installazione, Collòculi trasforma il contesto in cui è inserito, attivando una nuova consapevolezza. Non si tratta più solo di un monumento, ma di un’occasione per rileggere le dimensioni umane in contesti in continuo mutamento. La forma di Collòculi non si limita a se stessa: essa è forza effettiva e corporea, richiedendo un coinvolgimento fisico per essere vista, fruita e vissuta. La sua plasticità è determinata dall’accumulo di filamenti di alluminio riciclato, che creano un nido per un movimento interno rinnovabile e intercambiabile. Questo movimento è reso visibile attraverso uno schermo dotato di un sistema di telecamere con riconoscimento gestuale, integrando il fruitore nell’azione stessa. Un aspetto distintivo dell’installazione è il coinvolgimento di ragazzi con varie disabilità nella creazione dei filamenti di alluminio riciclato. Questo elemento trasforma il pregiudizio in una visione trasfigurata e interattiva, permettendo di percorrere storie di affermazione individuale e di alimentare il senso della ricerca. Collòculi diventa così un’interazione artistica e umana orientata verso orizzonti inclusivi e comprensivi. L’installazione “Collòculi” di Annalaura di Luggo si integra perfettamente con l’ambiente circostante, evocando l’antico splendore di processioni misteriche. Questo connubio tra arte contemporanea e patrimonio storico permette ai visitatori di immergersi in un’esperienza unica, dove il presente si fonde con il passato e stimola la percezione del futuro. Le Terme di Diocleziano, con i loro magnifici reperti, amplificano l’impatto di “Collòculi”. L’installazione non si limita a essere una semplice opera d’arte, ma diventa un mezzo per esplorare la nostra realtà attraverso il prisma della storia. Questo processo di conoscenza e percezione è reso ancora più intenso dalla cornice storica che ospita l’opera, trasformando la visita in un’esperienza multisensoriale e meditativa. La magia di questa istallazione, quindi, risiede nella sua capacità di farci riflettere sul presente, immaginare il futuro e rimanere radicati in un passato ricco di capolavori. In mostra anche una selezione di opere dal ciclo Intro-Spectio realizzate attraverso un duplice processo di stampa e foratura su Dibond e Plexiglas. Questo dialogo tra contenuto/ contenitore anche temporalmente così distante è ciò che rende il lavoro di questa artista così potente e significativo, offrendo agli spettatori una prospettiva unica e arricchente sul percorso umano e artistico. Il progetto prende vita dagli occhi di quattro ragazzi, vittime di bullismo, discriminazione, alcool e criminalità. Attraverso i linguaggi della videoarte, del sound design e della realtà immersiva, questi giovani si spogliano delle loro barriere per rivelare il loro universo umano e poetico. L’osservatore è coinvolto in un confronto che non può lasciare indifferenti, perché “guardarsi negli occhi” significa aprirsi al dialogo e all’incontro. L’immedesimazione in questo contesto afferma il valore di ogni individuo nella società, stimolando una nuova prospettiva sul mondo. Se l’arte è vita, allora tutti siamo opere d’arte: WE ARE ART!