Roma, Giardini di Villa Borghese: “Riapre il Giardino segreto con l’esedra dei draghi”

Roma, Giardini di Villa Borghese
RIAPRE DOPO UN INTERVENTO DI RESTAURO IL GIARDINO DELLE ERME
Roma, 26 giugno 2024
Nell’incantevole cornice del Giardino delle Erme, l’Esedra dei Draghi e la storica fontana hanno ritrovato il loro antico splendore, grazie a un ambizioso e meticoloso progetto di restauro portato a termine oggi.
Quest’opera di recupero, resa possibile dalla generosa donazione dell’azienda IZI Spa, si inserisce nel più vasto piano di valorizzazione di Villa Borghese, che comprende anche il restauro dei Giardini Segreti e del complesso architettonico costituito dall’Uccelliera e dal Casino della Meridiana. Gli interventi hanno restituito integrità e bellezza agli intonaci e alle tinteggiature originarie dell’esedra, seguendo i dettagliati risultati emersi dagli esami stratigrafici. Anche l’imponente decorazione in stucco, con le sue cornici marcapiano, nicchie ovali contenenti riproduzioni di busti romani e sfere di travertino che arricchiscono l’attico insieme a due imponenti draghi araldici borghesiani, è stata meticolosamente restaurata. Inoltre, la preziosa fontana al centro del giardino, frutto di un assemblaggio ottocentesco che combina un bacino interrato moderno con una vasca superiore rinascimentale di origine ignota, è stata accuratamente pulita e il suo sistema idrico completamente rinnovato, riportandola alla piena funzionalità. Questo restauro, finanziato interamente dall’azienda IZI Spa, è un chiaro segno dell’importanza che l’impresa attribuisce alla conservazione del patrimonio culturale romano. Villa Borghese, con i suoi 80 ettari e nove accessi, rappresenta uno dei polmoni verdi più estesi e significativi della Capitale, nonché un vero e proprio museo all’aperto. Quest’area è un crogiolo di architetture, monumenti, fontane e statue che si fondono con una ricca varietà botanica, attirando l’interesse di numerosi visitatori e cittadini. Il legame tra arte e natura era profondamente sentito da Scipione Borghese, che volle enfatizzare questo concetto attraverso una lapide in marmo posizionata all’esterno del suo palazzo, invitando i visitatori a immergersi nelle bellezze naturali e artistiche offerte dalla villa. Fondata nel XVI secolo come residenza suburbana, Villa Borghese è stata sede delle collezioni artistiche dei Borghese e ha visto la sua espansione fino al XX secolo, sotto la guida visionaria di Papa Paolo V Borghese che nel 1606 incaricò il nipote Scipione Caffarelli Borghese di edificare una villa extraurbana nella prestigiosa area di Porta Pinciana. Il progetto architettonico ha visto l’intervento di illustri architetti come Flaminio Ponzio, Giovanni Vasanzio e Girolamo Rainaldi, che hanno lavorato a stretto contatto con il committente per realizzare una struttura che rispecchiasse il gusto e le ambizioni dell’epoca. Durante la sua costruzione, Villa Borghese è stata arricchita da giardini maestosi, progettati e suddivisi in diverse aree tematiche, ciascuna con una propria identità e funzione, sotto la sapiente guida del giardiniere Domenico Savini e con il contributo di artisti del calibro di Pietro e Gian Lorenzo Bernini. Questi “giardini segreti”, riservati esclusivamente al principe Borghese e ai suoi ospiti, erano ambientazioni esclusive che riflettevano il lusso e la raffinatezza della famiglia nobiliare, culminando nella costruzione di strutture come l’Uccelliera e la Meridiana, simboli di un’epoca in cui l’arte e la natura si intrecciavano in un dialogo continuo e affascinante. Nel XVIII secolo, sotto l’influenza del gusto neoclassico emergente, Marcantonio IV Borghese intraprese significative modifiche a Villa Borghese, specialmente nel terzo recinto dove fece erigere templi e aggiunse statue, fontane e arredi ispirati all’antichità classica. Parallelamente, decise di demolire i muri di cinta lungo Via Flaminia, migliorando l’aspetto architettonico dell’area prospiciente Piazza del Popolo, un sito sempre più frequentato dai visitatori. Nel 1776, gli architetti Antonio e Mario Asprucci furono incaricati di abbattere il muro di cinta che separava l’area dai restanti recinti. Queste modifiche neoclassiche, iniziate nel Settecento, proseguirono nel corso dell’Ottocento, culminando con la costruzione dei propilei greci in stile ionico nel 1829, che oggi segnano l’ingresso della Villa da Piazza del Popolo. Nel corso dell’Ottocento, il principe Camillo Borghese acquisì ulteriori terreni dai Doria, Manfroni e Bourbon del Monte, integrandoli nel tessuto della villa secondo i disegni dell’architetto Luigi Canina. Il giardino all’italiana venne trasformato in giardino all’inglese, caratterizzato dall’armonia di elementi naturali e artificiali, come grotte e tempietti. Il destino della Villa si legò indissolubilmente a Camillo Borghese, che nel 1803 sposò Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone. Quest’ultimo convinse Camillo a vendere gran parte delle collezioni antiche al Louvre, fondando il cosiddetto Fondo Borghese del museo parigino. Questo segnò il declino del collezionismo dei Borghese e l’avvio di un nuovo capitolo per i grandi musei europei. Con l’Unità d’Italia nel 1861, la villa subì un piano di lottizzazione e fu acquistata dallo Stato italiano nel 1901 per soli 3 milioni e seicento mila lire, un prezzo considerevolmente basso rispetto agli standard dell’epoca. Nel 1903, la proprietà passò al comune di Roma, rendendo la villa accessibile al pubblico. Il Casino Nobile fu trasformato in museo, ospitando l’attuale Galleria Borghese. L’area subì ulteriori lavori, come l’inaugurazione del ponte che collega la villa al Pincio nel 1908 e l’arretramento dell’ingresso di Porta Pinciana per allargare la strada. Nel 1911, fu inaugurato il Giardino zoologico, oggi noto come Bioparco. Tra il 1904 e il 1905 furono eretti i primi monumenti celebrativi nel parco. Negli anni Trenta, il Giardino del Lago ospitò chioschi con biblioteche per il prestito di libri. Durante i conflitti mondiali, i giardini segreti furono usati per coltivare ortaggi. Nel secondo Novecento, iniziò una serie di trasformazioni che hanno dato al parco l’aspetto odierno. Tra queste, la Casa del Cinema, fondata nel 2004 nella Casina delle Rose, e il Cinema dei Piccoli, riconosciuto come il cinema più piccolo del mondo. La storia di Villa Borghese è profondamente intrecciata con l’arte fin dai suoi inizi, un legame che continua a definire il carattere unico del luogo, dove la natura si fonde armoniosamente con le opere d’arte.