Roma, Accademia Filarmonica Romana: “La nuova stagione tra riconferme e giovani talenti”

Roma, Accademia Filarmonica Romana
Presentazione della nuova stagione 2024-2025
Una stagione gazzella. È così che si fa definire il cartellone delle proposte dell’Accademia Filarmonica Romana che dal prossimo autunno rinnova collaborazioni e iniziative autoctone negli ambiti della musica classica, della musica contemporanea, ma anche della danza e dell’educazione musicale rivolta a giovani o piccolissimi. «Non apparteniamo al mondo degli elefanti — ha detto il presidente della Fondazione di via Flaminia Paolo Baratta — ma a quello delle gazzelle sì!». L’animale agile e poco appariscente dovrebbe corrispondere all’idea di una proposta che, anche quest’anno, conferma artisti di sicura presa sul pubblico — tornano i MomixMiguel Angel ZottoDavid Parsons — e contemporaneamente osa invitando giovani talenti a salire sui tre palchi ospiti, che sono quelli dei teatri Argentina e Olimpico e della Sala Casella. La stagione è curata dal nuovo direttore Domenico Turi, compositore e pianista classe 1986, già assistente dell’istituzione da una decina d’anni, ispirato dall’idea che «la musica è una cosa seria, non seriosa. Noi vogliamo recuperare la gioia e la leggerezza». In ordine di tempo si parte il 19 settembre con i Dialoghi d’autunno, concerti introdotti dal musicologo Valerio Sebastiani, all’interno della sezione «Progetti filarmonici» dove avrà grande spazio il pianoforte. Si tratta di serate dedicate ai compositori dal Novecento a oggi, da Olivier Messiaen (cui è dedicata la proposta del 23 gennaio) a Goffredo Petrassi. Spazio anche a giovani contemporanei come Jacopo Petrucci (27 febbraio). Il sipario vero e proprio si alza il 7 novembre sul ballet pour enfants di Claude Debussy La boîte à joujoux nella versione per pianoforte, voce recitante e danzatori con la Compagnia Du’K’to, coreografia di Carlo Massari (Teatro Argentina). Proseguendo con «Lezioni di musica», ciclo in quattro appuntamenti condotto da Giovanni Bietti (dal 20 ottobre, Sala Casella), si torna all’Argentina con la pianista ucraina Anna Fedorova il 28 novembre con un recital tra Ravel Musorgskij. I già direttori della Filarmonica Andrea Lucchesini ed Enrico Dindo suonano insieme Schumann, Beethoven e Chopin a dicembre, mentre arriva dalla Russia il violinista Ilya Gringolts (19 dicembre, Argentina). Concerto de’ Cavalieri è il nome della formazione guidata da Marcello Di Lisa che accosta la musica del Settecento a quella di Arvo Pärt (gennaio), mentre il Trio di Parma, già applaudito lo scorso anno, torna con un programma dedicato a Brahms, stesso compositore protagonista della proposta del Quartetto Noûs (entrambi a febbraio). Curioso il debutto di Adélaïde Ferrière, che suona le percussioni adattando la musica barocca alla marimba o interpretando con inventiva il Novecento (13 marzo, Argentina). Giovane anche il pianista Filippo Gorini, di scena il 27 marzo. E mentre la proposta musicale prosegue fino a maggio chiudendo con la novità proposta dall’Ensemble l’Astrée e Francesco D’Orazio dedicata anche al centenario di Berio, la danza riconferma nomi conosciuti nella sala del Teatro Olimpico. Tra questi: TangoHistorias de Astor di Zotto (ottobre), la modern dance di David Parsons (novembre), gli inossidabili Momix (aprile) e la proposta per tutte le età Slava’s Snowshow del clown Slava Polunin a marzo.