RAI 5: “Le creature di Prometeo – Le creature di Capucci”

RAI 5
LE CREATURE DI PROMETEO – LE CREATURE DI CAPUCCI
Stasera, 13 giugno, va in onda su RAI 5 alle ore 22.05 il film Le Creature di Prometeo – Le Creature di Capucci, realizzato con il contributo del MIC, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. Si tratta della testimonianza video di un progetto realizzato dal produttore di danza Daniele Cipriani per il 63° Festival di Spoleto, durante uno dei pochi spiragli lasciati vivibili dalla pandemia COVID del 2020. Sposando un’idea del Sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova, Claudio Orazi, a Daniele venne in mente che la musica del balletto di Ludwig van Beethoven Le Creature di Prometeo (1801) si potesse felicemente coniugare al frutto del “fuoco” creativo di Roberto Capucci, geniale creatore di moda e autore di una serie di bozzetti che nella loro plasticità architettonica arricchita dall’uso espressivo del colore si prestavano a divenire “fantasmagoriche creature danzanti”. Nel film diretto con grande sensibilità dal giovane figlio d’arte Maxim Derevianko si seguono i passaggi creativi del progetto, che coinvolge non solo Capucci e Cipriani, ma anche la costumista Anna Biagiotti e Paola D’Inzillo, responsabile dell’omonima sartoria. La coreografia è invece affida alla coreografa Simona Bucci, che si pone “in ascolto dei costumi” con l’intento di tradurli in sculture danzabili. Ecco che di conseguenza uno stesso movimento sarà ripetuto anche quattro volte di seguito prima di passare oltre, per l’esigenza di renderne incisivo il disegno grafico. Alle urgenze del dinamismo si sostituirà l’obiettivo primario di costruire un’illusione teatrale che non si interrompe. E la coreografia dei costumi si incastonerà sul lavoro dei musicisti dell’orchestra del Carlo Felice diretti dal Maestro Andrea Battistoni. L’aspetto più difficile sarà in ogni caso realizzare gli stessi geniali costumi di Capucci, adattandone le girandole e gli sbuffi alle esigenze dei danzatori. In questo la sartoria prescelta mostra una cura assoluta, ma è soprattutto aiutata dalla disposizione d’animo estremamente bonaria di Capucci, entusiasta che le sue creature prendano vita sul palcoscenico. Come ha raccontato Capucci durante l’anteprima tenutasi il 6 giugno scorso presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, il lavoro con Cipriani lo ha allontanato per un attimo dalle clienti, permettendogli di vivere il lavoro come uno sfogo creativo e una necessità spirituale, come del resto da sempre lui stesso lo ha inteso.
Nella tenerezza dei suoi 93 anni non inizia una giornata senza disegnare, dimostrando un’infinita gioia di vivere. Fin dall’inizio della sua attività negli anni Cinquanta, quando aprì il primo atelier in via Sistina, ha sempre saputo che un grande couturier deve essere libero, ed ha perseguito questa strada non temendo di inimicarsi le giornaliste di moda. Ad amarlo sono stati i critici d’arte, ma anche le principesse, intellettuali come Oriana Fallaci, e finanche Rita Levi Montalcini che proprio da Capucci si fece disegnare l’abito da sera quando vinse il premio Nobel per la medicina nel 1986. La Musa personale di Capucci è stata l’attrice Silvana Mangano. Non sono mancate allo stilista le collaborazioni a produzioni teatrali del Teatro San Carlo o dell’Arena di Verona. E le sue esposizioni internazionali sono divenute grandi eventi artistici. In fondo, come afferma alla fine del film, “nella vita si può fare di tutto, l’importante è farlo con amore”. Foto Massimo Danza, Cristiano Minichiello, Enrico Ripari