La Programmazione per il biennio 2024-2025 della Fondazione Teatro La Fenice è stata presentata giovedì 30 maggio presso le Sale Apollinee dal Sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina, coadiuvato dal responsabile delle attività di danza Franco Bolletta, dal direttore generale Andrea Erri e dalla Consigliera Delegata delle Attività Teatrali del Comune di Venezia Giorgia Pea.
La Stagione relativa a Lirica e Balletto 2024-2025 partirà con Otello di Giuseppe Verdi: nuovo allestimento di Fabio Ceresa, direzione musicale – come per altri titoli verdiani che hanno inaugurato le scorse stagioni – di Myung-Whun Chung, debutto nel ruolo eponimo di Francesco Meli. In occasione del suo ventennale verrà riproposto lo spettacolo che aprì la prima Stagione Lirica della Fenice dopo l’incendio, La traviata con la regia di Robert Carsen e le scene di Patrick Kinmonth: sul podio – graditissimo ritorno! –, Diego Matheuz; al suo debutto nel ruolo di protagonista, Marina Monzò. Saranno ripresi anche Rigoletto – nell’allestimento di Damiano Michieletto: direzione musicale di Daniele Callegari; protagonista, Luca Salsi in alternanza con Dalibor Janis – e, per Carnevale, Il barbiere di Siviglia di Rossini con la regia di Bepi Morassi e la direzione di Renato Palumbo. Capolavoro di comicità, sarà rappresentato Il trionfo dell’onore di Alessandro Scarlatti, per i trecento anni dalla morte del compositore: regia di Stefano Vizioli e direzione musicale di Enrico Onofri. Una sorta di debutto in epoca moderna – l’ultimo allestimento veneziano risale al 1857 – sarà il ritorno sulla scena fenicea di Anna Bolena di Gaetano Donizetti, che vedrà come responsabili dello spettacolo un gigante del teatro, quale Pier Luigi Pizzi, e sul podio Renato Balsadonna: al debutto nel ruolo della protagonista, Lidia Fridman. Il teatro musicale del Novecento sarà rappresentato da due capolavori degli anni Venti, entrambi diretti da uno specialista del repertorio come Markus Stenz: Der Protagonist, esordio operistico di Kurt Weill – per la regia di Ezio Toffolutti – e, a cent’anni dalla prima assoluta, Wozzeck di Alban Berg, in italiano – regista, Valentino Villa; interpreti principali, Roberto De Candia (Wozzek) e Lidia Fridman (Marie) –. Ancora Verdi sarà presente con un nuovo allestimento di Attila, affidato al regista Leo Muscato: protagonista, Michele Pertusi. Titolo di spicco del repertorio francese novecentesco, si proporranno i Dialogues des carmélites di Francis Poulenc con la regia di Emma Dante e la direzione musicale di Frédéric Chaslin, in una messinscena coprodotta insieme al Teatro dell’Opera di Roma: interpreti principali, Julie Cherrier-Hoffmann, Vanessa Goikoetxea e Anna Caterina Antonacci. Tra le opere più amate dal pubblico, Tosca di Giacomo Puccini sarà in scena in un nuovo allestimento con la regia di Joan Anton Rechi e la direzione musicale di Daniele Rustioni. Nell’ambito della programmazione Educational, ritornerà Acquaprofonda di Giovanni Sollima, mentre debutta il nuovo allestimento dell’Arcifanfano re dei matti di Baldassare Galuppi, in coproduzione con l’Accademia di Belle Arti e con il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.
Quattro saranno gli spettacoli di danza: Romeo e Giulietta di John Neumeier con l’Hamburg Ballet; La Cenerentola di Jean-Christophe Maillot, con Les Ballets de Monte-Carlo; España della Compagnia Larreal – Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma, che porterà in scena colori e ritmi della danza bolera; e Hashtag di Riyad Fhgani con la Pockemon Crew, una delle compagnie hip hop tra le più titolate al mondo.
La Stagione Sinfonica sarà aperta da Hervé Niquet con il Te Deum di Charpentier, oltre a brani di Dauvergne e Méhul. Dopo il concerto di Christian Arming – con musiche di Johann Strauss e Richard Strauss – tornerà alla Fenice Charles Dutoit con la London di Haydn e la Sinfonia Dal nuovo mondo di Dvorak, precedendo Enrico Onofri, che proporrà musiche “illuministiche” di Haydn, Sacchini, Kraus, Sammartini e Boccherini. Molti – e particolarmente attesi – gli artisti che torneranno in laguna: oltre a Dutoit, Alpesh Chauhan (Renana di Schumann e pagine di Mendelssohn, Milhaud e Farrenc), Rudolf Buchbinder (Primo, il Secondo e il Quarto Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, a completare l’esecuzione dei Concerti beethoveniani, iniziata nella precedente Stagione), Ton Koopman (Passione secondo Matteo di Bach), Myung-Whun Chung (Seconda Sinfonia di Mahler), Ivor Bolton (Scozzese di Mendelssohn e suite da Pulcinella di Stravinskij), Stanislav Kochanovsky (musiche di Prokof’ev e Čajkovskij), Daniele Rustioni (Quarta di Mahler), Markus Stenz (Sinfonia Militare di Haydn e Prima di Brahms). Si rinnoveranno inoltre il Concerto di Natale nella Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre, con Marco Gemmani e la Cappella Marciana impegnati nell’esecuzione di una Messa con musiche di Francesco Cavalli; il Concerto di Capodanno con la direzione di Daniel Harding; e il concerto sinfonico in Piazza San Marco, in piena estate, con Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Debutteranno a capo dell’Orchestra della Fenice Giuseppe Mengoli (Sesta Sinfonia di Mahler) e Kent Nagano (Terza di Schubert e musiche, legate al Borghese gentiluomo di Molière, di Lully e Richard Strauss). Orchestra ospite sarà la Cappella Musicale Pontificia, che eseguirà musiche di Palestrina in occasione dell’anno giubilare e del cinquecentesimo anniversario della morte del compositore. Di particolare prestigio i prossimi impegni della Fenice in tournée: l’Orchestra del Teatro La Fenice diretta da Markus Stenz, con il violinista solista Vikram Francesco Sedona, si esibirà ad Amburgo, presso la Grosser Saal della Elbphilarmonie in occasione del Festival musicale dello Schleswig-Holstein 2024; mentre nell’ottobre 2024 la compagine fenicea sotto la direzione musicale di Myung-Whun Chung, insieme al soprano Ol’ga Peretjat’ko e al tenore John Osborn, sarà impegnata in una serie di concerti in Corea del Sud.
Questo incontro con il pubblico e la stampa ha offerto l’occasione a Ortombina di annunciare – visibilmente commosso – la conclusione del suo “ventennio” in Fenice e l’inizio di una nuova fase lavorativa come Sovrintendente del Teatro alla Scala. Il suo invito a “dimenticarlo” indirizzato, con modestia, ai presenti crediamo resterà inascoltato: anzi si ricorderanno sempre con rimpianto e gratitudine l’oculata gestione del massimo teatro veneziano, il sincero amore per Venezia, l’estrema vivacità culturale, che in questi anni hanno contraddistinto il suo operato, contribuendo a fare della Fenice una delle massime istituzioni musicali al livello internazionale.