Le cantate di Johann Sebastian Bach: prima domenica dopo la Trinità

“O Ewigkeit, du Donnerwort” BWV 20 è la seconda delle tre Cantate bachiane dedicate alla prima domenica dopo la Trinità. La partitura, eseguita la prima volta a Lipsia, l’11 giugno 1724. L’apertura è solenne, rispettosa di un cerimoniale non comune, perché doveva essere grandiosa l’apertura della nuova annata, come già era avvenuta per la prima (Cantata BWV 75 che abbiamo trattato lo scorso anno). Una Cantata suddivisa in 2 parti (la più ampia di questa seconda annata) e che si apre con i toni magniloquenti di una ouverture “alla francese”, dal ritmo puntato, con una parte centrale “vivace” che contrasta con il “grave” iniziale. L’organico strumentale mette in evidenza 3 oboi e una tromba “a tirarsi”, che raddoppia il “cantus firmus” dei soprani e che si ispira a modelli di “musica all’aperto”, ben risonante, creando contrasto e sovrapposizione con l’analogo discorso degli archi. La costruzione bachiana è strettamente collegata ai toni cupi del Corale di Johann Rist (1607-1667) tutto volto alla paura della dannazione eterna. Il concetto di Eternità ( intesa come dannazione) è quello ricorrente in tutta la partitura. Concetto che ritroviamo nel recitativo e aria del tenore (nr.2 e 3). L’aria, traduce il senso di ansia espresso dal testo (Eternità, tu mi riempi d’ansia, eternità, veramente troppo lunga!) attraverso il canto virtuosistico e l’accompagnamento degli archi. Tutta la composizione insiste su questi sentimenti cupi. Solo nel nr.5 (aria del basso) emerge un senso di speranza nella misericordia divina (“Dio è giusto nelle sue opere”). Si ritorna poi a esortare il cristiano a destarsi dal torpore del peccato prima che suoni la tromba del giudizio, evocata, come già detto dalla tromba a tirarsi che ritroviamo anche nell’aria del basso che apre la seconda parte (Nr.8) e nei Corali che chiudono la prima e la seconda parte di questa ampia partitura.
Parte Prima
Nr.1 – Coro
Oh eternità, parola folgorante,
oh spada, che trafigge l’anima,
oh inizio senza fine!
Oh eternità, tempo senza tempo,
nella mia grande tristezza
non so da che parte rivolgermi.
Il mio cuore terrificato trema,
tanto che la lingua mi si incolla al palato.
Nr.2 – Recitativo (Tenore)
Non c’è alcuna sfortuna nel mondo
che duri in eterno:
alla fine è destinata a scomparire nel tempo.
Ma ahimè, ah, le pene dell’eternità non hanno fine;
esse prolungano sempre il martirio,
sì, come Gesù stesso ha detto,
fuori dell’eternità non c’è salvezza.
Nr.3 – Aria (Tenore)
Eternità, tu mi riempi d’ansia,
eternità, veramente troppo lunga!
Ahimè, su questo non c’è scherzare.
Le fiamme che bruciano in eterno
non sono paragonabili a nessun fuoco;
il mio cuore trema spaventato
quando immagino questo supplizio
e rivolgo i miei pensieri verso l’inferno.
Nr.4 – Recitativo (Basso)
Se si pensa che i tormenti dei dannati
necessitano di tanti anni quanti sono
i fili d’erba sulla terra e le stelle nel cielo,
e se si pensa che il supplizio dura
da quanto gli uomini sulla terra
sono comparsi all’inizio dei tempi,
ecco allora
questo darebbe un fine e una misura:
ciò dovrà cessare un giorno.
Ma se tu hai tollerato,
o dannato, per milioni di anni
i supplizi di tutti i demoni,
allora non ne vedrai mai la fine;
il tempo, che nessuno può misurare,
rinasce ad ogni istante,
sempre nuovo,
per l’eterno tormento della tua anima.
Nr.5 – Aria (Basso)
Dio è giusto nelle sue opere:
per i brevi peccati di questa terra
ha voluto delle lunghe pene;
ah, se la terra volesse ricordarsene!
Breve è il tempo, rapida la morte,
ricordatelo, figlio dell’uomo!
Nr.6 – Aria (Contralto)
Oh uomo, salva la tua anima,
fuggi dalla schiavitù di Satana
e liberati dai tuoi peccati,
affinché nel sulfureo inferno
la morte, che colpisce i dannati,
non consumi la tua anima eternamente.
Oh uomo, salva la tua anima!
Nr.7 – Corale
Tanto a lungo quanto un Dio vivrà in Paradiso
per regnare al di là delle nuvole,
esisterà un tale martirio:
subiranno freddo e caldo,
paura, fame, orrore, fuoco e fiamme
eppure non saranno consumati.
Questo tormento avrebbe una fine
solo se Dio non fosse più eterno.
Parte seconda
Nr.8 – Aria (Basso)
Alzati, alzati, gregge disperso,
svegliati dal torpore del peccato
e santifica la tua vita!
Alzati, prima dello squillo della tromba
che ti richiamerà con paura dalla tomba
al tribunale per il giudizio del mondo!
Nr.9 – Recitativo (Contralto)
Fuggite, uomini, i piaceri del mondo,
lusso, vanità, ricchezze, onore, denaro;
preoccupatevi invece
ora che avete tempo,
ora che l’albero della vita è in fiore,
di ciò che può procurarti la pace!
Forse è il tuo ultimo giorno,
nessun uomo conosce l’ora della sua morte.
Quanto presto, quanto facilmente
ci si ritrova morti e freddi!
Forse questa stessa notte
una bara sarà fuori alla tua porta.
Per questo preoccupati innanzitutto
della salvezza della tua anima!
Nr.10 – Aria/Duetto (Contralto, Tenore)
Oh figlio dell’uomo, smettila
di amare i peccati e il mondo,
cosicché questo supplizio
dov’è urla e stridore di denti
non ti sia inflitto per l’eternità!
Ah, guarda l’esempio dell’uomo ricco,
a cui nella sofferenza
manca perfino una goccia d’acqua!
Nr.11 – Corale
Oh eternità, parola folgorante,
oh spada, che trafigge l’anima,
oh inizio senza fine!
Oh eternità, tempo senza tempo,
nella mia grande tristezza
non so da che parte rivolgermi.
Accoglimi, se lo vuoi,
Signore Gesù, nella tua gioia!
Traduzione Emanuele Antonacci