Agostino Tinazzoli (c.1660-1725): “Complete Keyboard Works”

CD1: Toccata No.17; Toccata No.18; Sonata No.12 Elevatione; Capriccio No.3; Toccata No.6; Capriccio No.16; Capriccio No.7; Sonata No.5; Capriccio No.14; Capriccio No.14;Capriccio No.14.
CD2: Sonata No.13; Sonata No.4; Sonata No.2; Partite sopra il Passagallo; Sonata No.11; Sonata No.8; Sonata No.1; Capriccio No.15Simone Pierini (clavicembalo e organo). Registrazione: 12-13 Settembre, Palazzo Annibaldeschi, Monte Compatri, e 15 Settembre 2022, San Michele Arcangelo Church, Rocca Massima, Italia. T. Time: 47′ 17″ (CD 1) e 43′ 24″ (CD 2). 2 CD Brilliant Classic LC09421
Avvolta nel mistero è la vita di Agostino Tinazzoli, compositore nato a Bologna nella seconda metà del XVII sec., del quale ci sono state tramandate poche e imprecise notizie. Si pensa, infatti, che, intorno al 1690, svolse il ruolo di organista presso una non ben precisata chiesa di Ferrara, mentre si hanno notizie certe su un suo soggiorno a Roma piuttosto travagliato. Nella città eterna, Tinazzoli fu coinvolto, non si sa bene a che titolo, in un crimine non ben precisato, per il quale scontò un periodo di prigionia a Castel Sant’Angelo dal quale sarebbe stato liberato in seguito alla composizione di un madrigale, come testimoniato dal manoscritto di una sua cantata In carcere penoso privo, nel quale si legge che il madrigale sarebbe stato ritrovato in una Carcere di Roma Scritto sul muro con un Carbone in S. Angelo // di Vado, e dicessi essere statto il Compositore dell Musica il Sig r: Tinazoli in tempo che era // Carcerato per la qual Composizione // Fù Liberato. Trasferitosi in seguito nelle Marche, fu direttore presso il teatro d’opera di Recanati e, poi, a Pesaro dove sarebbe morto presumibilmente nel 1725. All’interno della sua produzione, costituita da cantate, Messe e Oratori, si segnala questa raccolta di musica per strumenti a tastiera, testimoniata da due manoscritti conservati rispettivamente a Bologna e a Münster, nei quali è possibile leggere soltanto la parte acuta e il basso continuo la cui realizzazione, secondo la prassi dell’epoca, v
iene lasciata all’interprete. Una grande varietà di forme e di stili contraddistingue questi brani, di cui solo 4 sono esplicitamente scritti per organo. Si va, infatti, da brani da concerto come le toccate a movimenti di danza e pezzi da eseguire durante la Messa. Storicamente informata è l’interpretazione che dà di questi brani Simone Pierini il quale, con senso dello stile, realizza il basso continuo seguendo le regole dell’epoca, o aggiunge o toglie parti a scopo dinamico. Quella di Pierini è un’interpretazione perfettamente coerente alla prassi esecutiva barocca, come si può vedere, per esempio, nel movimento centrale del Quattordicesimo capriccio, costituito da una cadenza sulla quale il compositore deve improvvisare. Infine l’artista, per valorizzare al meglio questo repertorio, si è avvalso di una copia di un Grimaldi della fine del Seicento, costruita nel 2011 da Giulio Fratini e Pierpaolo Pallotti. Si tratta di un’interessante proposta discografica che apre uno spiraglio su un repertorio raro e che sarebbe rimasto quasi del tutto sconosciuto.