Roma, Teatro Parioli Costanzo:” Le assaggiatrici di H*tler” debutta in prima assoluta in Italia

Roma, Teatro Parioli Costanzo
LE ASSAGGIATRICI DI H*TLER

Tratto da “Hitler’s Tasters” di Michelle Kholos Brooks, titolo Italiano “Le assaggiatrici di H*tler”
con Chiara Businaro, Angeles Ortiz Lamuela, Fiamma Leonetti, Viola Misiti
traduzione e adattamento E. Luttmann ed Elena Sbardella
Regia Elena Sbardella
Musiche Gianluca Misiti
produzione Il Parioli
Roma, 02 Maggio 2024
L’eterna lotta tra dovere e piacere trova una delle sue espressioni più acute e tragiche nella storia delle donne tedesche arruolate per assaggiare i piatti destinati ad Adolf Hitler durante il regime nazista. Questo particolare aspetto della storia, per molto tempo relegato ai margini dell’analisi storica, ha guadagnato una nuova visibilità grazie al lavoro della scrittrice Michelle Kholos Brroks. “Hitler’s Tasters” , titolo Italiano “Le assaggiatrici di Hitler”, traduzione e adattamento E. Luttmann ed Elena Sbardella, ha scalato le classifiche dei libri più venduti, diventando un caso letterario e culturale di rilievo. Il romanzo trae ispirazione dalla storia vera di queste ragazze tedesche il cui destino era legato a filo doppio con quello di uno degli uomini più temuti della storia moderna. La loro esistenza era sospesa tra il dovere imposto di proteggere la vita di Hitler, e la consapevolezza atroce del ruolo che il loro “datore di lavoro” giocava nella storia del mondo, orchestrando politiche che avrebbero portato alla morte di milioni di persone. Questo tema solleva una questione morale profondamente complessa e disturbante: fino a che punto il dovere può essere giustificato quando si contrappone al piacere della sopravvivenza? E ancora, può il desiderio di sopravvivenza personale essere considerato un piacere quando si è costretti a servire chi è la causa di una tale sofferenza collettiva? Il successo del romanzo ha portato alla sua trasposizione teatrale, un’ulteriore dimostrazione di come il fascino di questa vicenda storica abbia attraversato diversi media, toccando corde profonde nell’immaginario collettivo e individuale. La pièce, al suo debutto al Teatro Parioli Costanzo a Roma e per la prima volta in scena in Italia, esplora questi dilemmi morali in un contesto drammatico, intensificando il dialogo tra passato e presente. La scelta ,infatti, di ambientare la vicenda in un contesto contemporaneo sottolinea l’intento di Elena Sbardella di non relegare le protagoniste a figure di un passato distante e monocromatico. Attraverso la loro ingenua presenza, vengono esposti l’assurdità e l’orrore che permeavano e, per certi versi, ancora permeano la società. L’autrice, in un’intervista rilasciata a Forbes, riflette su come la figura degli assaggiatori sia ancora pertinente oggi, citando esempi di dittature moderne che adottano pratiche simili. Secondo un report del Daily Beast, Vladimir Putin continua a impiegare assaggiatori personali per verificare il cibo prima del suo consumo, una pratica che non rappresenta una novità per il leader russo. “Htler’s Tasters” si distingue per essere una commedia straordinariamente divertente. La sceneggiatura di Michelle Kholos Brooks grazie anche alla traduzione ed all’ adattamento di E. Luttmann ed Elena Sbardella naviga con abilità lungo il sottile confine del buon gusto, dimostrando una comicità arguta e incisiva. Ogni battuta è calibrata con precisione e l’umorismo è gestito con maestria, evitando il rischio di cadere nel macabro nonostante l’oscurità dei temi trattati. Invece di suscitare disagio, la commedia genera risate autentiche, mantenendo un tono appropriato e mai banale. Le attrici, Chiara Businaro, Angeles Ortiz Lamuela, Fiamma Leonetti e Viola Misiti, dimostrano un notevole talento nel bilanciare la leggerezza con la gravità dei loro ruoli, che altrimenti sarebbero estremamente ardui e complessi da interpretare. La loro performance è caratterizzata da una credibilità impressionante e da un equilibrio perfetto, frutto non solo delle loro abilità individuali ma anche di una sinergia palpabile tra di loro. Questa forte collaborazione è chiaramente visibile sul palco, dove le interazioni e le loro dinamiche  interpretative arricchiscono la narrazione e danno vita a una rappresentazione profondamente coinvolgente e autentica. Le composizioni musicali di Gianluca Misiti non passano inosservate, contribuendo in maniera significativa all’atmosfera dello spettacolo. Con precisione e una sorprendente naturalezza, le sue musiche riescono a muovere il pubblico attraverso un continuum emozionale: si passa da momenti di leggerezza e divertimento a scene più intense e drammatiche con la stessa fluidità e profondità che caratterizzano la drammaturgia.
Nell’approccio registico emergono le sfumature di un passato che non cessa di interrogarci, sottolineando come la storia, con i suoi episodi meno noti, continui a fornire materiale critico per riflessioni su etica, responsabilità e le scelte umane in situazioni estreme. “H*tler’s Tasters” mette in luce anche lo sfruttamento e la marginalizzazione delle giovani donne nella società, un fenomeno antico quanto il mondo stesso, particolarmente accentuato tra le donne povere e di colore. Ogni donna ha sperimentato la paura che un uomo in posizione di potere può incutere, sia sul posto di lavoro che in strada. Il dramma mostra come queste giovani, cresciute sotto la figura paterna di Hitler, siano state indottrinate e abbiano accettato il loro tragico destino. Nel contempo, attori malevoli all’interno delle più becere dittature di oggi stanno erodendo le fondamenta del nostro mondo, tentando di limitare l’autonomia delle donne sul proprio corpo e incidendo sulla democrazia con tagli sottili e quasi impercettibili. Allo stesso modo dei nazisti, queste piccole incisioni, combinate con menzogne scandalose rivolte contro immigrati, neri, asiatici, ebrei, la comunità LGBTQ2+, ispanici, musulmani e altri “diversi”, stanno ancora creando un baratro in cui tutti rischiamo di cadere. La figura delle assaggiatrici, quindi, non solo arricchisce il nostro entendimento del periodo nazista, ma sollecita una riflessione più ampia sulle scelte morali personali in contesti di oppressione e guerra. Lo spettacolo è stato accolto dal pubblico con grande empatia, ricevendo un’ovazione calorosa e prolungata. I numerosi applausi, sentiti e sinceri, hanno evidenziato il profondo legame emotivo stabilito tra gli spettatori e la rappresentazione, sottolineando l’efficacia e l’impatto della performance sul palcoscenico. Photocredit@teatropariolicostanzo