Roma, Teatro Brancaccio: “Futuro Festival” fino al 26 maggio 2024

Roma, Teatro Brancaccio
FUTURO FESTIVAL

Nato da un’idea di Alessandro Longobardi e con la direzione artistica di Alessia GattaFuturo Festival è un contenitore di esperienze plurime e trasversali, volte a generare una bellezza capace di vivificare gli spiriti, un dono che l’arte è capace di regalare. Dieci giorni di promozione della danza come tendenza artistica interdisciplinare e sperimentale, con la messa in scena di spettacoli che riflettono la varietà di stimoli proposti da grandi firme del panorama internazionale ma anche da giovani proposte creative. Idee del gesto, azioni sceniche, contaminazioni urban, viaggi in una memoria di tradizioni e folclore nutrono poetiche diversificate ma in forte connessione reciproca. Futuro Festival è pensato come una festa dedicata a chi vive di danza, ad appassionati, curiosi e alle nuove generazioni di spettatori ed artisti. Il programma comprende infatti attività extraworkshop teorici e pratici, un talk, una mostra, un’opera d’arte partecipata, una battle, una jam e un party con musica live, un’ incursione urbana, performance…Il Teatro Brancaccio, tradizionalmente considerato “Il Teatro di Roma” – dove si sono esibiti grandi attori come Totò, Aldo Fabrizi, Anna Magnani e Gigi Proietti oltre a musicisti di ogni genere, da Giuseppe Di Stefano ai Beatles, da Fabrizio De André a Jimi Hendrix, Louis Armstrong e Adriano Celentano – apre le sue porte alla cultura e alla danza contemporanea, mettendo a servizio della città e dei cittadini i suoi spazi, interni ed esterni. Il famoso palcoscenico, ambìto da molte realtà italiane ed internazionali, lo spazio polifunzionale Brancaccino (sede del BrancaccioDanza), il Brancaccino Open Air / Chapiteau, e l’incantevole Parco del Teatro sono vetrina di nuove esperienze e incubatore di nuove generazioni. Si aggiungono la vicina Piazza Vittorio Emanuele II, sede di un’incursione urbana, e Palazzo Brancaccio, che ospiterà una mostra e delle performance. La programmazione e l’intento stesso del Festival, che si caratterizza per una chiara vocazione trasversale ed eterogenea, giustificano la scelta di abitare spazi vicini ma diversi. Ogni spettacolo o attività, a seconda della propria specificità, si svolge nel luogo più adatto, dando così il giusto ruolo alla cornice intorno ad artisti, partecipanti e spettatori. La fusione e la convivenza di differenti linguaggi del corpo entrano in connessione con la musica, l’arte visiva, la scrittura e la riflessione teorica sulle arti performative, veicolando culture e formae mentis. Tutto ciò acquisisce un valore prezioso perché lo spazio intorno si fa dimora per incontri, scambi e sguardi. Il luogo dà significato all’avvenimento dell’atto performativo o all’attività collettiva svolta e reciprocamente ciò che succede nel “qui e ora” arricchisce lo spazio abitato. Qui per il programma.