Roma, Teatro Argentina: “L’arte della commedia ” dal 07 al 19 Maggio 2024

Roma, Teatro Argentina
L’ARTE DELLA COMMEDIA
Di Eduardo De Filippo
Regia di Fausto Russo Alesi
Con Fausto Russo Alevi, Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman, Davide Falbo

scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
musiche Giovanni Vitaletti
luci Max Mugnai
consulenza per i movimenti di scena Alessio Maria Romano
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Elledieffe
Fausto Russo Alesi torna al Teatro Argentina dopo Natale in casa Cupiello con L’arte della Commedia, un’altra straordinaria e geniale opera di Eduardo De Filippo. L’arte della Commedia fa parte della raccolta dei “giorni dispari”, le commedie scritte dal dopoguerra in poi che affrontano le difficili e problematiche questioni del vivere quotidiano, delle relazioni private e pubbliche tra gli esseri umani. Incredibile è la forza e l’attualità del testo che ci porta in maniera implacabilmente diretta a confrontarci con la mortificazione e la censura della cultura attraverso un’ambigua e allo stesso tempo tragica e farsesca commedia in due atti e un prologo. Scritta nel 1964 è un’opera poco frequentata, apparentemente meno esplosiva rispetto ai più famosi capolavori; si tratta invece di un testo magistrale, di ampio respiro e straordinariamente imperfetto, come imperfetto è l’essere umano alla ricerca della sua identità, del suo bisogno di tutela, del suo diritto di esistere, alla ricerca insomma di risposte a quelle domande impellenti e necessarie che non possono attendere più. L’arte della commedia ci parla del rapporto contradditorio tra lo Stato e il “Teatro” e sul ruolo dell’arte e degli artisti nella nostra società, ma le domande, i dubbi, le responsabilità, i vincoli e le debolezze che Eduardo mette in campo ci riguardano tutti e quel “Teatro”, sia esso una compagnia teatrale, una comunità o un piccolo mondo, si fa risuonatore del nostro rapporto con il potere e con il bisogno di essere ascoltati e soprattutto riconosciuti.