“Jubilate” è il nome che viene dato alla terza domenica dopo la Pasqua, dalla prima parola dell’Introito. Una celebrazione che, dal punto di vista dottrinale è tra le più esaltanti ed intensa, all’insegna della contrapposizione di due concetti: lo sconforto, l’angoscia nell’attesa della venuta dello Spirito e dall’altra il giubilo e la fiducia nella discesa dello Spirito, che scendendo tra i peccatori rendendo fattiva la presenza di Cristo in terra. Secondo la concezione Giovannea, Cristo è il Paraclito, ossia colui che esercita la funzione di “avvocato” di intercessore per i peccatori presso il Padre e, allo stesso tempo è Spirito di verità, vincitore del mondo e dei suoi mali. La lettura evangelica di questa domenica è composta dai versetti 16-23 dal cap.16 di Giovanni: “Ancora un poco e non mi vedrete; un po’ ancora e mi vedrete». Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un po’ ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?». Dicevano perciò: «Che cos’è mai questo “un poco” di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un po’ ancora e mi vedrete? In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla.” Per questa domenica, sono giunte a noi 3 cantate bachiana. La prima, in ordine di tempo è nr. 12, che già abbiamo trattato lo scorso anno liturgico. La seconda Cantata è “Ihr werdet weinen und heulen” BWV 103 eseguita la prima volta a Lipsia il 22 aprile 1725, dove verrà ripresa il 15 aprile 1731. La partitura si apre con un coro tratto dal passo di Giovanni: “Piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà”. L’intonazione del testo è affidata al Coro, impegnato in una complessa struttura polifonica, in stile di fuga, proposto due volte, con un ampio brano introduttivo con un flauto a becco soprano, poi sostituito nella versione del 1731 da un violino o da un flauto traverso. Al fugato della prima parte si passa repentinamente a un adagio in stile recitativo accompagnato, in un contrastato stile binario, affidato al basso:”Voi sarete afflitti. Ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.” Comportamento fra loro similari hanno i 2 recitativi e le 2 arie. I primi si concludono in stile “arioso”, su due parole chiave “Schmerzen” (Dolore) nel recitativo nr.2 (affidato al tenore) e “Freude” (Gioia), nel nr,4 (affidato al contralto), cioè sulla contrapposizione di di “dolore” e “gioia”. Anche nelle arie, di carattere virtuosistico, è presente questo aspetto: la prima, nr.3 (cantata dal contralto) “Schmerzen” è sostituito dal verbo “Sterben” (Morire). Entrambe le arie sono bipartite e ricorrono a strumenti concertanti, ancora il flauto nella nr.3, che ha una parte ricca di volute, e la tromba nel nr.5, dalle movenze danzanti.
Nr.1 Coro e Arioso (Basso)
Coro
Piangerete e vi rattristerete,
ma il mondo si rallegrerà.
Basso
Voi sarete afflitti.
ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
Nr.2 – Recitativo (Tenore)
Chi non dovrà abbassarsi
quando l’Amato è innalzato?
La salvezza dell’anima, il soccorso dei malati
non guardano il nostro dolore.
Nr.3 – Aria (Contralto)
Non esiste medicina all’infuori di te,
anche se dovessi cercare in tutta Gàlaad;
chi cura le ferite dei miei peccati,
se qui non c’è alcun balsamo?
Se tu ti nascondi, io devo morire.
Abbi pietà di me, ah, ascoltami!
Tu non vuoi la mia rovina
allora, spera mio cuore ancora.
Nr.4 – Recitativo (Contralto)
Dopo la mia angoscia, tu di nuovo
mi porterai conforto;
voglio essere preparato quando tu arrivi
credo in ciò che tu prometti,
che il mio dolore
sarà tramutato in gioia.
Nr.5 – Aria (Tenore)
Rialzatevi, spiriti attristati
non fatevi del male da soli.
Abbandonate i sentimenti tristi,
prima che scoppi il pianto
il mio Gesù si mostrerà di nuovo,
o gioia, come nessun altra uguale!
Tutto il bene che mi è così arrivato
prendi, prendi mio cuore come un’offerta!
Nr.6 – Corale
Ti ho lasciato per un momento,
mio caro bambino;
ma guarda, guarda la mia felicità
e speranza oltre ogni misura,
vedo su di te la corona della gioia
collocata e onorata;
la tua piccola tristezza verrà trasformata
in gioia per sempre.
Traduzione Emanuele Antonacci