Roma, Liceo Classico Torquato Tasso: “Il ritmo della vita degli uomini” . Quando il museo invade la scuola.

Roma, Liceo Classico Torquato Tasso
IL RITMO DELLA VITA DEGLI UOMINI
Roma, 15 Marzo 2024
Il Liceo Tasso di Roma, ubicato nei Giardini di Sallustio, è noto per il suo edificio progettato dall’ing. Mario Moretti, premiato con la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Bruxelles nel 1910. Caratterizzato da soluzioni architettoniche innovative per l’epoca, quali aule specializzate, biblioteche in ogni stanza, un anfiteatro da 90 posti e una palestra per ottanta studenti, il Tasso ha guadagnato nel tempo una reputazione di eccellenza culturale e di apertura alla comunità. Conserva spazi e arredi originali, tra cui un Museo delle Scienze con collezioni di valore e materiali didattici d’inizio secolo. La scuola combina la dotazione di moderni strumenti didattici con il fascino storico, evidenziato da vetrine d’epoca che arricchiscono i corridoi e mantengono viva la memoria storica. Tra i suoi ex studenti si contano personalità di spicco della cultura e della scienza. Oggi, il Liceo Tasso continua a essere un punto di riferimento educativo e culturale a Roma e in Italia, grazie alla sua posizione centrale e al prestigio acquisito in oltre un secolo di attività, promuovendo eventi culturali significativi in spazi storici come il cortile adornato e l’Aula Magna. All’interno del cuore pulsante della Capitale, il liceo classico Torquato Tasso si appresta a diventare teatro di un evento culturale di eccezionale valore: l’inaugurazione della mostra “Il ritmo della vita degli uomini”. Questa iniziativa si inscrive nel più ampio contesto del progetto portato avanti dalla direzione generale musei del ministero della cultura (Mic), mirando a tessere un legame indissolubile tra passato e presente attraverso il filtro dell’arte e della conoscenza. L’esposizione è stata svelata al pubblico il 16 marzo, preceduta da un’anteprima esclusiva per la stampa il giorno 15. Un appuntamento di rilievo, che ha visto la partecipazione di figure di spicco come Massimo Osanna, direttore generale musei, Paolo Pedullà, dirigente scolastico del Torquato Tasso, oltre agli studenti dell’istituto e ai rappresentanti del comando dei carabinieri, tutti sotto la guida esperta di Duilio Giammaria, noto giornalista e conduttore televisivo. L’ispirazione per il titolo della mostra affonda le sue radici nell’antichità, precisamente in un verso del poeta lirico greco Archiloco, selezionato personalmente dal direttore Osanna in occasione di una giornata di dialogo focalizzata su Pompei e i musei italiani, svoltasi proprio nelle aule del liceo Tasso. “Cuore, cuore, agitato da mali inesorabili, riemergi e dagli avversari difenditi opponendo contro il petto, nelle insidie dei nemici arrestandoti vicino senza paura; e non vantarti apertamente quando vinci, non lamentarti abbattendoti in casa quando sei stato vinto, ma delle gioie godi e dei mali affliggiti non troppo, e sappi quale ritmo domina gli uomini.” Archiloco, Esortazione a se stesso (Arch. fr. 128 W). Il componimento di Archiloco, poeta del VII secolo a.C., si presenta come un precursore delle riflessioni filosofiche greche, incentrato sulla nozione di ῥυϑμός, simbolo di equilibrio e ordine nell’esistenza e nell’universo. Questa comprensione del ritmo della vita invita a moderazione e saggezza. Rivolgendosi al proprio θυμός, Archiloco esplora la capacità dell’animo umano di riflettere e imparare, preludendo alla definizione socratica dell’anima (ψυχή) come centro di intelligenza e etica. La sua opera, arricchita di introspezione e dialogo intergenerazionale, traccia un cammino di crescita morale destinato a influenzare la filosofia successiva e a integrarsi nel patrimonio culturale universale. L’evento si propone di far luce su 50 reperti archeologici di inestimabile valore, molti dei quali esposti al pubblico per la prima volta. Questi tesori, emersi dalle ombre di tombe scavate clandestinamente, raccontano storie secolari, grazie anche al prezioso lavoro di recupero condotto dal comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Tra le opere di maggiore rilievo si annoverano busti di Eracle e Afrodite, teste votive fittili, nonché vasi di diverse forme e funzioni, testimoni silenziosi di un passato glorioso, per lo più provenienti dall’Etruria meridionale. L’unicità di questa mostra risiede però nella scelta didattica innovativa che vede gli studenti del liceo classico Torquato Tasso coinvolti in prima persona. Attraverso un lavoro di cura e interpretazione, hanno impreziosito l’esposizione con versi di autori classici del calibro di Omero, i lirici greci, Eschilo, Sofocle, Euripide e Virgilio, creando un dialogo continuo tra le opere esposte e la letteratura antica. Il percorso espositivo si articola attraverso quattro temi fondamentali – uomo, Dio, coraggio e amore – ognuno dei quali è rappresentato da una specifica notazione di colore, pensata per facilitare la comprensione dei visitatori e stimolare una più profonda riflessione sul legame tra gli oggetti archeologici e i concetti universali che continuano a influenzare la nostra esistenza. Nell’ ampio spazio della sala espositiva, i reperti archeologici emergono maestosi, incorniciati da vetrine di design minimalista che ne esaltano il fascino senza tempo. Le didascalie, precise e dettagliate, offrono ai visitatori una panoramica su misure, uso e peculiarità di ciascun oggetto, sebbene l’origine rimanga avvolta nel mistero, suggerita solo da ipotesi plausibili. Questi tesori parlano di una storia che continua a rivelarsi. Al centro di questa narrazione museale, spicca il coinvolgimento vibrante degli studenti. L’entusiasmo palpabile dei ragazzi riflette la partecipazione attiva a un progetto maturato nell’arco di oltre un anno, testimoniando un sentimento profondo di appartenenza. Oltre alla limpidezza espositiva, ciò che veramente cattura l’attenzione è la sinergia collettiva: lo studio diligente e le competenze individuali si fondono in un esercizio magistrale di lavoro di squadra, dove coordinazione e gestione emergono come i veri protagonisti. Questa esperienza, al di là del suo valore educativo intrinseco, invoca un appello affinché iniziative analoghe possano estendersi oltre i confini dei licei classici, tradizionalmente più inclini a questo genere di attività, per raggiungere una platea più ampia. L’ambizione è quella di trasferire questa magia anche in contesti meno consueti, dimostrando così come l’arte e la bellezza possano trascendere le barriere, illuminando e trasformando realtà anche meno fortunate. Un invito a non perdere l’opportunità di testimoniare come l’arte, nella sua universale grandezza, possa diventare un potente strumento di inclusione e superamento dei pregiudizi. Una mostra che non è soltanto una finestra sul passato, ma un ponte verso un futuro di più ampia consapevolezza e condivisione. Photo credit Giovanna Lanza