Padova, Auditorium C. Pollini, Stagione Amici della Musica di Padova 2023/24
Pianoforte Nikolai Lugansky
Felix Mendelssohn-Bartholdy: 6 Lieder ohne Worte (op. 19 n.1 , op. 38 n.6, op. 67 n.4, op. 67 n.6, op. 67 n.2, op. 85 n.4); Frédéric Chopin: Ballata n. 3 in la bemolle maggiore op. 47, Notturno in re bemolle maggiore op. 27 n. 2, Ballata n. 4 in fa minore op. 52; Richard Wagner: L’ingresso degli Dei nel Walhalla. Scena 4 (1813 – 1883) da “L’oro del Reno” (trascrizione L. Brassin/N. Lugansky), 4 Scene da Götterdämmerung (arr. N. Lugansky): – Duetto d’amore di Brunilde e Sigfrido (Prologo) – Viaggio di Sigfrido sul Reno – Marcia funebre di Sigfrido (Atto III) – Finale: Sacrificio di Brunilde (Atto III)
Padova, 25 marzo 2024
La stagione degli Amici della Musica di Padova prosegue con l’ennesimo prestigioso concerto pianistico; ad esibirsi è Nikolai Lugansky, il grande pianista russo che da anni viene richiesto dai più importanti palcoscenici del mondo. Artista completo, vincitore di numerosi concorsi internazionali, ha nel suo curriculum collaborazioni con prestigiose orchestre e formazioni da camera. Nel suo vasto repertorio ci sono oltre 50 concerti per pianoforte e orchestra e autori che spaziano da Bach alla musica contemporanea; per non parlare della sua vastissima discografia, che ha sempre ricevuto importanti riconoscimenti. Ciò che contraddistingue questo artista è il rispetto rigoroso della musica e una tecnica ineccepibile e la combinazione tra questi due elementi si esprime in interpretazioni sempre molto eleganti e mai “sopra le righe”. E’ raro poter godere in una sala da concerto delle Romanze senza parole di Mendelssohn e trovo che la scelta di iniziare un programma con una selezione di queste sia molto originale e intelligente. Queste pagine sono state suonate con tocco leggero, rispettando i tempi ma soprattutto con un grande lirismo; nessuna esagerazione nel suono, nessun aumento di velocità, nessuno sfoggio di bravura, nulla di tutto questo è necessario per l’interprete, che non deve dimostrare nulla di più di ciò che è scritto nella partitura. Il valore aggiunto nell’esecuzione è proprio questo. Con Chopin Lugansky si sente proprio a suo agio. Grande interpretazione delle Ballate nr.3 e nr.4.; a un’esecuzione con grande enfasi, come spesso il pubblico è abituato a sentire, l’artista ha privilegiato uno stato emozionale molto calmo e rilassante, come un suono che proviene da lontano, dando nuovo colore a queste bellissime pagine. La padronanza della tastiera gli ha permesso di affrontare anche i passaggi più difficili con un tocco leggero e ben deciso; l’esecuzione della difficilissima coda della quarta ballata è stata ineccepibile e ha lasciato il pubblico attonito. Il secondo Notturno dell’Op. 27 ci ha trasportato in un’atmosfera piena di serenità e angoscia allo stesso tempo, ovvero l’atmosfera tipicamente creata dai Notturni del compositore polacco. Ne esce una poesia sull’esistenza della vita, dove si cercano risposte quando risposte non ce ne sono.
Nella seconda parte del concerto si cambia completamente scenario: questo, infatti, è dedicato alle trascrizioni per pianoforte di opere di Wagner, dove si scopre il talento del pianista anche come compositore. Lugansky nell’ultimo periodo si è dedicato molto a Wagner, inserendolo infine nel suo repertorio e dimostrando una grande apertura e un confronto continuo con ogni tipologia di musica. Come sappiamo ci sono diversi modi di interpretare le pagine orchestrali al pianoforte: si parla di riduzioni, di parafrasi, di arrangiamenti. L’artista in questo caso si avvicina di più alla soluzione della trascrizione, soluzione non facile vista la difficoltà di interpretare l’organico orchestrale (e sappiamo quanto sia complesso in Wagner) per le dieci dita. Ne escono pagine pulite, chiare, dove emerge prima di tutto il rispetto per il compositore e l’amore per la melodia wagneriana. Sia ne L’ingresso degli Dei nel Walhalla, tratta da “L’oro del Reno” (trascrizione L. Brassin/N. Lugansky), sia nelle quattro scene da Götterdämmerung (arr. N. Lugansky), l’interprete si dimostra un architetto di strutture solidissime, lasciando la base stabile e inalterata. Commovente l’emotività creatasi ne Marcia funebre di Sigfrido e la grandiosità nel Sacrificio di Brunilde. Calorosissimi applausi portano il maestro a concedere tre bis. Due preludi (op. 32 nr. 12 e op. 23 nr.7) di Rachmaninov, compositore che nel 2023 ha impegnato Lugansky in una grande tournée nelle principali sale europee per celebrarne il 150imo centenario della nascita, e la commovente e poetica Cantata di J.S.Bach BWV 147: Jesu, Joy of Man’s Desiring, che l’artista ha voluto dedicare alla memoria di Maurizio Pollini, il grande maestro recentemente scomparso.Foto © Marco Borggreve