Roma, Teatro Manzoni
FORBICI & FOLLIA
di Paul Portner
Regia di Marco Rampoldi
con Max Pisu, Nino Formicola, Giancarlo Ratti, Lucia Marinsalta, Roberta Petrozzi, Giorgio Verduci
Scene di Alessandro Chiti
Costumi di Adele Bargilli
allestimento originale americano Bruce Jordan, Marylin Abrams
versione italiana Marco Rampoldi, Gianluca Ramazzotti
produzione ArtistiAssociati-Centro di produzione teatrale
in collaborazione con RARA produzione
Roma, 29 Febbraio 2024
Siamo immersi nell’ambiente raffinato e animato del salone di bellezza “Forbici Follia”, dove ogni elemento, dai sontuosi mobili alle scenografie sofisticate, contribuisce a creare un’atmosfera realistica e coinvolgente tipica del teatro. In questo scenario ricco di colori, dettagli e straordinarie strutture sceniche, prende vita il primo atto di questa “drammatica” rappresentazione, offrendo allo spettatore la sensazione di essere parte integrante degli eventi, come se si stessero sviluppando in tempo reale e nello spazio circostante. Un assortimento insolito di personaggi si ritrova in questo luogo: un parrucchiere con una personalità eccentrica, una sciampista dal quartiere periferico, un presunto antiquario e una cliente dell’alta società, tutti intenti a discutere delle notizie del giorno e ad abbozzare i dettagli di una giornata come tante altre. Tuttavia, l’ordinaria routine viene improvvisamente interrotta da un evento sconvolgente: al piano di sopra del salone si consuma un delitto. Per indagare sul tragico accadimento e ricreare la scena del crimine, un commissario e un agente speciale della Polizia richiedono l’assistenza dei presenti, testimoni oculari dell’evento. La platea, ora trasformata nel fulcro dell’azione, viene illuminata e chiamata ad agire. Gli spettatori, unici testimoni del delitto, devono rispondere alle interrogazioni del rigoroso commissario, testimoniare con precisione, esprimere le proprie opinioni e persino avanzare domande, contribuendo così attivamente alla ricostruzione del mistero e alla scoperta dell’assassino. Il culmine di “Forbici e Follia” si manifesta ogni sera con un finale unico e imprevedibile, deciso dalla platea stessa. Questa sfida continua offre un’esperienza teatrale avvincente e dinamica, poiché gli attori si cimentano in un copione mai definitivo, navigando tra generi diversi, dall’originario gioco di ruolo utilizzato in terapia di gruppo fino alla commedia teatrale, grazie al lavoro di adattamento dei talentuosi autori Bruce Jordan e Marylin Abrams. «Forbici e follia» infatti è l’adattamento italiano di una sceneggiatura coinvolgente, entrata nel Guinness dei primati negli Stati Uniti per numero di rappresentazioni e tenuta in cartellone. La commedia, riscritta nel 1976 in realtà nasce da un serissimo testo scritto da uno psicologo svizzero, «Scherenschnitt», che indica la capacità di intagliare la carta con le forbici. Le scene magistralmente concepite da Alessandro Chiti e i costumi curati con precisione da Adele Bargilli si configurano come elementi fondamentali nell’allestimento di questa coinvolgente narrazione teatrale. Marco Rampoldi riporta in scena la sua versione di dieci anni fa, ma con una freschezza che conferma la longevità e la rilevanza della produzione. Con un cast che incarna le sfumature della prosa e del cabaret, si compone un quadro dinamico in cui la precisione della narrazione si sposa con la spontaneità dell’improvvisazione. Il regista , con la sua maestria nel dirigere sia cabarettisti di spicco che nel teatro tradizionale, dimostra una rara capacità nel mescolare e amalgamare il testo teatrale scritto, seppur poco più di una guida, con improvvisazioni guidate. La presenza sul palco di artisti di fama consolidata nel mondo del cabaret e della satira televisiva garantisce non solo abilità e spirito di improvvisazione, ma trasforma anche il pubblico in un elemento attivo dello spettacolo, diventando parte integrante degli esilaranti scambi di battute, spesso superiori a quelle già previste nel copione, quasi in una moderna commedia dell’arte. Durante l’intervallo tra gli atti, gli attori non rimangono inattivi né si concedono una pausa. Al contrario, alcuni si occupano di offrire caffè, mentre altri si avvicinano agli spettatori che si mostrano disponibili a condividere le proprie testimonianze, contribuendo così a dipanare i fili dell’ intricata trama. La commedia vede protagonisti Max Pisu e Nino Formicola, il cui affiatamento è palpabile e si riflette nel coinvolgimento del pubblico. Accanto a loro, un ensemble di attori che aggiungono fascino e mistero alla storia, con Giancarlo Ratti che incarna l’ambiguità con maestria, e Lucia Marinsalta, Roberta Petrozzi, e Giorgio Verduci che completano un cast di grande talento. Tuttavia, un appunto riguarda l’iniziale frenesia, forse voluta per confondere gli spettatori, che talvolta raggiunge un parossismo eccessivo, compromettendo la comprensione della recitazione e generando qualche perplessità di scrittura. Il risultato è comunque uno spettacolo avvincente e coinvolgente, dove il giallo si mescola sapientemente con la risata, e dove il pubblico diventa parte integrante del processo investigativo, fino a diventare il giudice supremo di una serata leggera e senza pensieri. Quel tipo di spettacolo da vedere… una volta. PhotoCredit @LaylaPozzo. Qui per tutte le informazioni.