CD 1: César Franck (1822-1890): Le Chasseur maudit; Ernest Guiraud (1837-1892): Ouverture d’Arteveld; Lili Boulanger (1893-1918): D’un matin de printemps; Vincent D’Indy (1851-1931): Istar; Paul Dukas (1865-1935): L’Apprenti Sorcier; Alfred Bruneau: La Belle au bois dormant; Augusta Holmès (1874-1903): La Nuit et l’Amour,
CD 2: Mel Bonis (1858-1937): Le Rêve de Cléopâtre; Henri Duparc (1848-1933): Aux étoiles; Ernest Chausson (1855- 1899): Viviane; Charlotte Sohy (1887-1955): Danse mystique (Sohy); Emmanuel Chabrier (1841-1894): España; Victorin Joncières (1839-1903): La Toussaint; Camille Saint-Saëns (1835 -1921) Danse macabre; Henri Rabaud (1873-1949): La Procession nocturne. Orchestre National de Lyon. Nikolaj Szeps-Znaider (direttore). Registrazione: Auditorium di Lione, 3-7 maggio 2021 e 6-9 settembre 2022. 2CD BZ2007
Aux Étoiles, con chiaro riferimento al titolo del poema sinfonico di Duparc, uno dei 15 brani in programma in questo doppio album, costituisce l’ennesima ottima proposta discografica del Palazzetto Bru Zane di Venezia, che, dedito alla riscoperta e alla promozione della musica romantica francese, ha tracciato per l’ascoltatore un meraviglioso itinerario di viaggio nel mondo dei poemi sinfonici composti in Francia tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Tappe di questo viaggio sono pagine giustamente celebri e rimaste nel repertorio come L’Apprenti Sorcier di Paul Dukas, la Danse macabre di Camille Saint-Saëns, España di Emmanuel Chabrier e La Belle au bois dormant di Alfred Brumeau, insieme ad altre quasi del tutto sconosciute, nonostante siano di grandi compositori come Le Chasseur maudit di Franck o Istar di Vincent d’Indy o ancora Viviane di Ernest Chausson. Accanto a questi nomi figurano quelli di altri compositori meno noti a un pubblico di non addetti ai lavori, tra cui quelli di donne come Lili Boulanger, Augusta Holmès, Mel Bonis e Charlotte Sohy, che avrebbero meritato e meriterebbero anche oggi una maggiore fortuna. Sorella minore della più famosa Nadia, Lili Boulanger, stroncata alla giovanissima età di 21 anni dalla tubercolosi, aveva, comunque, già dato prova del suo talento che non era sfuggito a Ricordi e del quale un fulgido esempio è D’un matin de printemps,
composto originariamente tra il 1917 e il 1918 per violino (o flauto) e pianoforte insieme a un altro pezzo, D’un soir triste, con il quale forma un dittico. Figlia di Alfred De Vigny, Augusta Holmès, che fu allieva di Franck, fu vittima anche di una certa misoginia evidente nella tiepida accoglienza tributata alla sua opera La Montagne Noire alla prima rappresentazione all’Opéra nel 1895 e nel fatto che altre sue opere non videro la scena mentre era ancora in vita. Della sua produzione è qui proposto l’Interludio dell’ode sinfonica Ludus pro patria, ispirata a un quadro omonimo del pittore Pierre Puvis de Chavannes. Allieva di D’Indy, Charlotte Sohy, che, insieme al marito Marcel Labey, compositore e direttore d’orchestra, costituì una singolare coppia nella storia della musica dando vita a una collaborazione di un certo valore, si firmò, come aveva fatto prima di lei la poetessa George Sand, con un nome maschile, che in questo caso fu quello di suo nonno “Charles Sohy”. La Danse mystique, qui proposta, che è una delle sue rare composizioni per orchestra, alla prima esecuzione, avvenuta il 14 gennaio 1923, fu oggetto degli strali della stampa ad eccezione de “L’Écho de Paris” sul quale si lesse a proposito dei due temi che erano “abilmente presentati e sostenuti da un’orchestrazione che suona bene”. Tra le compositrici, che figurano in questa proposta discografica, quella che ebbe maggiore successo fu certamente Mel Bonis, che divenne membro della Société des compositeurs de Musique nel 1910. Un anno prima aveva composto Le Rêve de Cléopâtre, versione orchestrale del brano per pianoforte a quattro mani intitolato Le songe de Cléopâtre, nel quale in una scrittura di matrice debussiana, è evocato il sogno premonitore della regina che vede la sua prossima morte. Completano il ricco programma: l’Ouverture d’Arteveld di Ernest Guiraud, famoso per aver composto i recitativi della Carmen di Bizet; La Toussaint di Victorin Joncières, il cui carattere triste esprime il dolore del compositore per la perdita della moglie; Aux étoiles di Henri Duparc, frammento sinfonico dell’incompiuta opera Roussalka, e, infine, La Procession nocturne di Henri Rabaud, una pagina che denuncia la sua influenza wagneriana. Si tratta, dunque, di un ricco corpus di opere, molto bene affrontato dall’Orchestre National de Lyon sotto la direzione di Nikolaj Szeps-Znaider il quale, di queste partiture finemente orchestrate, ha ben evidenziato la varietà dei colori orchestrali attraverso la scelta dei tempi e delle sonorità, quest’ultime mai eccessive, e anzi estremamente morbide nei momenti di carattere lirico. Completa la proposta discografica il Booklet di Étienne Jardin che si configura come un sintetico, ma completo saggio di musicologia, nel quale sono svelati tutti i segreti delle opere, dei compositori e delle compositrici.