Roma, Teatro Parioli: “Farà giorno” commedia in due atti di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi

Roma, Teatro Parioli
Stagione 2023 2024

FARÀ GIORNO 
commedia in due atti di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi
con Antonello Fassari, Alvia Reale, Alberto Onofrietti 
regia Piero Maccarinelli
scene Paola Comencini
musiche Antonio Di Pofi 
produzione Teatro Franco Parenti
Roma, 31 Gennaio 2024
“Farà giorno”
, la ormai collaudata pièce ideata da Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, attualmente in scena al Teatro Parioli di Roma, si configura innanzitutto come una magistrale lezione di teatro. Tale affermazione, tutt’altro che banale e priva di trionfalismo, acquista ancor più risonanza in considerazione della partecipazione di attori di talento , ma soprattutto capaci di trasmettere il testo del dramma con una forte empatia e credibile partecipazione. Il testo, ancorato al contesto del 2007, conserva le tipiche caratteristiche di una commedia, conferendo ai tre protagonisti una forte personalità, un’ironia spigliata e dialoghi vivaci e brillanti.
Il tessuto drammaturgico richiama in vari aspetti la struttura di “Visiting Mr. Green” dello statunitense Jeff Baron, portato in scena molti anni fa a Roma. Tuttavia, gli autori decidono di discostarsi dal contesto ebraico, ambientando l’azione nella società italiana contemporanea, con particolare attenzione alle sue  molte contraddizioni. I dialoghi, serrati e ben scritti, presentano un tono divertente e molto ritmato. La suddivisione in quadri è scandita da suoni metropolitani, curati da Antonio di Pofi, mentre la scenografia realistica di Paola Comencini presenta una modesta stanzetta dalle pareti azzurre senza finestre, con il ritratto di Gramsci in primo piano, un letto con spalliera (forse posizionato troppo lateralmente impedendo a parte del pubblico una visione completa), una poltrona sfondata, foto di famiglia (dalle cornici troppo riflettenti che spesso abbagliano il pubblico) e libri disposti sul comò. Il protagonista, Antonello Fassari, attraverso la sua impareggiabile presenza scenica, abilmente permeata di leggerezza e ironia, e con una raffinata capacità di analisi di ogni parola e gesto trasmette al pubblico una straordinaria esperienza teatrale. La sua sensibilità nel delineare il personaggio, la profonda intelligenza nel contemplare la realtà scenica come uno strumento di comprensione della vita, vanno oltre il talento richiesto, suscitando un’apprezzamento tangibile da parte del pubblico che lo ringrazia con prolungati e affettuosi applausi a scena aperta. “Farà giorno”, attraverso una scrittura sapiente e ben costruita, offre una prospettiva avvincente sulla storia italiana, esplorandola attraverso tre generazioni. La prima generazione, rappresentata dal personaggio di Renato Battiston, un anziano ex tipografo partigiano, mantiene intatto l’orgoglio delle sue esperienze passate. La sua solitudine è permeata dalla lettura costante delle “Lettere dal carcere di Antonio Gramsci”. Pur nutrendo amarezza per il fallimento dei suoi ideali, Battiston si presenta come un toccante interprete delle contraddizioni del proprio percorso. La terza generazione è invece incarnata da Manuel, un giovane violento di borgata, con una parlata romanesca stretta e tendenze neonaziste. Il loro incontro, involontario e ravvicinato, avviene quando Manuel, durante una manovra di retromarcia nervosa, investe e ferisce l’ex tipografo. Nonostante la violenza iniziale, si sviluppa un patto tra i due: Battiston non denuncerà Manuel, e quest’ultimo si prenderà cura del vecchio fino alla sua guarigione. La relazione che nasce tra loro rappresenta un toccante percorso di crescita per Manuel, che, grazie alla guida di Battiston, abbandona progressivamente la violenza e scopre nuove prospettive di vita. In scena, questa connessione autentica è resa credibile non solo grazie alla straordinaria interpretazione di Fassari, ma anche al talento di Alberto Onofrietti, che incarna con maestria il personaggio di Manuel. La regia di Piero Maccarinelli contribuisce ulteriormente a dare vita a questa esperienza teatrale autentica, grintosa e persino affettuosa. La seconda generazione, rappresentata da Aurora, figlia di Battiston e ex membro delle Brigate Rosse, svolge il ruolo di ponte tra le altre due generazioni. Interpretata con misura e rigore da Alvia Reale, la sua storia di riconciliazione con il padre, segnata dalla denuncia e dal successivo allontanamento, costituisce un elemento drammatico che aggiunge profondità allo spettacolo. Il suo ritorno inaspettato e le sue riflessioni contribuiscono a dare senso alle trasformazioni avvenute nel corso della trama.
Farà giorno” si configura quindi come uno spettacolo intenso, capace di coniugare con maestria momenti drammatici e umoristici, coinvolgendo profondamente il pubblico in una narrazione avvincente. Qui per le altre date.