Roma, Teatro Ambra Jovinelli: “Sesto potere: nascita di una democrazia violata dall’odio, dal danaro e dalla vendetta”

Roma, Teatro Ambra Jovinelli
SESTO POTERE: NASCITA DI UNA DEMOCRAZIA VIOLATA DALL’ODIO, DAL DENARO E DALLA VENDETTA
scritto e diretto da Davide Sacco
con Francesco Montanari, Cristiano Caccamo, Matteo Cecchi, Nina Torresi
con la partecipazione in video di Lorenzo Gioielli
con la voce di Antonio Zavatteri
scene Luigi Sacco
costumi Valeria Pacini
musiche Davide Cavuti
disegno luci Luigi Della Monica
progettazione video Igor Renzetti
grafiche e animazione video Elio Di Paolo e Francesco Rufini
aiuto regia Danilo Capezzani
assistente alla regia Elisa Gabrielli
direttori di produzione Marica Castiello e Luigi Cosimelli
ufficio stampa Carla Fabi & Roberta Savona
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro – LVF – Teatro Manini di Narni – Teatro Comunale di Sulmona “Maria Caniglia”
Roma,10 Gennaio 2024
La vigilanza si erge come una dimensione cardine del nostro universo contemporaneo, un teatro in cui incessantemente siamo oggetto di scrutinio, sottoposti a incessanti valutazioni e giudizi, persino nei dettagli più effimeri della nostra routine quotidiana. Paradossalmente, siamo noi stessi, gli osservati, a fornire il maggior flusso di informazioni personali, imbevendo i meandri dei social network con il nostro intimo, tracciando percorsi digitali con la carta di credito e cedendo a ricerche online. Il desiderio di preservare la nostra solitudine si è inesorabilmente arreso alla speranza di un’eterna compagnia, mentre la gioia di essere notati ha soppiantato la paura di essere svelati e confinati. Oggi, i custodi della sorveglianza si differenziano notevolmente dagli osservatori antiquati, intenti a vegliare sulla monotonia di una routine costrittiva. Piuttosto, si dedicano a cacciare gli effimeri schemi dei desideri e dei comportamenti da essi ispirati, in una danza estremamente volatile. La collaborazione, anzi l’entusiasmo, dei manipolati emerge come la loro risorsa preminente. Davide Sacco affronta un tema che, giorno dopo giorno, accresce il suo dominio sulle nostre esistenze: cosa comporta essere oggetto di osservazione incessante e osservare senza tregua, e quali conseguenze politiche e morali scaturiscano da questa condizione. In un garage sconosciuto, tre giovani operano al servizio del partito di destra, orchestrando la diffusione di notizie false per manipolare l’andamento della campagna elettorale. Nella frenesia dell’ultima sera prima del periodo di silenzio elettorale, i sondaggi sorridono al partito, ma la situazione cambia drasticamente quando un influente giornalista di nome Malosi demolisce il vicesegretario del partito in diretta. I ragazzi, rendendosi conto che la soluzione non è più generare fake news sulla sinistra, ma screditare il giornalista, investono rapidamente migliaia di euro per diffondere la notizia che Malosi avrebbe accettato denaro dalla sinistra per influenzare la campagna elettorale. La loro strategia sembra funzionare quando il presidente della rete televisiva sospende la trasmissione di Malosi, raggiungendo così il loro obiettivo. Tuttavia, questo successo arriva a un costo elevato, poiché il loro budget si esaurisce. I tre ragazzi, caratterizzati da motivazioni diverse – rabbia politica, ricerca di profitto e odio personale nei confronti di Malosi – iniziano a discutere animatamente quando si rendono conto di aver esaurito le risorse finanziarie a loro disposizione. La struttura scenografica di Luigi Sacco si presenta senza fronzoli, una tavolozza asettica accesa dalle luci fluorescenti e dalle attente proiezioni di Igor Renzetti con grafiche e animazione video di Elio Di Paolo e Francesco Rufini. Qui, i personaggi danzano come in un balletto televisivo, apparendo e scomparendo con una coreografia sincronizzata. Ma ciò che si dipana sotto questa luce fredda è tutto tranne che fittizio. I drammi che prendono vita sono terribilmente reali, e il dialogo procede incalzante, senza dare respiro a nessuno. Le luci di Luigi Della Monica, come potenti pennellate, dipingono forza e tensione in questa atmosfera teatrale. La recitazione è attenta, vibrante, con ritmi ben cadenzati che lasciano lo spettatore costantemente in uno stato di tensione, sospeso nell’attesa di raggiungere un apice narrativo apocalittico. Il cast brilla con due talenti incredibili: Cristiano Caccamo e Francesco Montanari, una coppia già ben collaudata nel mondo del teatro. Sempre attenti alla parola, padroni dei tempi e con una fisicità tanto presente quanto coinvolgente. Ma anche il resto del cast non è affatto da meno. Il pubblico, totalmente conquistato ed entusiasta, ha tributato onore allo spettacolo con applausi scroscianti.  Qui per tutte le informazioni.