Roma, Teatro dell’Opera:”Rossini & Rossini” di Mauro Bigonzetti

Roma, Teatro dell’Opera, Stagione 2022/23
“ROSSINI & ROSSINI” 
Musiche di Gioachino Rossini e Benjamin Britten
Coreografia Mauro Bigonzetti
Interpreti principali Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi, Alessio Rezza, Claudio Cocino, Michele Satriano
Corpo di ballo e orchestra del Teatro dell’Opera di Roma
 Direttore Fayçal Karoui
Scene e luci Carlo Cerri
Costumi Anna Biagiotti
Video Carlo Cerri e OOOPStudio
Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma
Roma,  4 novembre 2023 
Un cameriere nell’oscurità (interpretato con gusto da Giuseppe Depalo) apre di nascosto un tovagliolo in cui è riposto un maritozzo alla panna, mentre i tutù illuminati a guisa di lampade disegnati da Anna Biagiotti anticipano i motivi utilizzati sullo sfondo nelle proiezioni realizzate da Carlo Cerri e OOOPStudio. Si apre così Rossini & Rossini, la nuova versione di Rossini Cards (2004) realizzata da Mauro Bigonzetti per il Teatro dell’Opera di Roma. Un “caleidoscopio di immagini” atto a rendere – per ammissione dello stesso coreografo il brio, l’ironia, il ritmo e la goliardia che caratterizzano l’opera del compositore pesarese. La figura del cameriere pensata in pochi giorni proprio nel teatro capitolino regge le fila degli interventi scenici dei danzatori, portandoci ad intravedere in lui una personificazione di Rossini e del rapporto con le sue stesse creazioni. E tuttavia, più che Rossini & Rossini parrebbe più giusto parlare di Rossini & Bigonzetti, perché è la cifra stilistica dell’autore della coreografia a incarnare alla perfezione nella sua plasticità la corposità sonora e vocale delle opere del grande compositore. Formatosi proprio alla scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma sotto la guida di Olga Amati ed in seguito approdato all’Aterballetto, Mario Bigonzetti dona al teatro “del quale si sente figlio” un lavoro di riscoperta formale ed interpretativa delle potenzialità del suo corpo di ballo. Sulle musiche de La Cenerentola, le coppie che riempiono la scena si confrontano in un gioco di movimenti sinuosi del torso e delle braccia, continui spostamenti di asse, punte che si intrecciano con piedi in flex, lifts che enfatizzano l’apertura delle gambe. Sorseggiando bicchieri di champagne, gli interpreti lasciano spazio alla rappresentazione coreografica di una sfida erotica che coinvolge tre danzatori principali (Michele Satriano, Alessio Rezza, Claudio Cocino). Sugli accenti dell’aria da camera n. 4 dai Soirées Musicales eseguita dal tenore Nicola Straniero accompagnato al pianoforte da Enrica Ruggiero, i tre cercano di conquistare l’attenzione della partner femminile tra slanci imperiosi e conturbanti port de bras, per poi gettarsi ai piedi di lei battendo i pugni sul pavimento. Il tutto viene dimenticato con un colpo di spazzola e una seduta a un tavolo femminile, per lasciare infine spazio alla dimensione lirica de La canzone del salice tratta dall’Otello rossiniano, interpretata dal mezzosoprano Ekaterine Buachidze. Le tre coppie formate da Rebecca Bianchi e Michele Satriano, Susanna Salvi e Alessio Rezza, Alessandra Amato e Claudio Cocino, si cimentano qui con la grande sapienza bigonzettiana nell’arte del duetto coreografico regalandoci momenti di grande poesia. La seconda parte dello spettacolo ci riporta all’ironia di Questo è un nodo avviluppato, interpretato vocalmente dai giovani talenti di “Fabbrica” Young Artist Program. Ritorna la dimensione conviviale, che verrà portata all’apice dalla declamazione di una ricetta proveniente dai piedi del Vesuvio. Sulla musica di Péches de vieillesse si intensificano al contempo nella seconda parte i duetti e gli assoli, che coniugandosi all’uso dei piedi scalzi e di costumi color carne esprimono una piena autenticità di sentimenti. Nel finale risuona quella Gazza ladra che aveva rapito Bigonzetti da bambino, dando il la a un fuoco d’artificio coreografico che si conclude burlescamente con un lancio di berretti. Il pubblico applaude divertito.
Foto Fabrizio Sansoni – Teatro dell’Opera di Roma