Roma, Teatro Brancaccio, dal 29 Novembre al 10 Dicembre 2023
“CHICAGO”
Velma Kelly STEFANIA ROCCA
Roxie Hart GIULIA SOL
Billy Flynn BRIAN BOCCUNI
Amos Hart CRISTIAN RUIZ
Mama Morton CHIARA NOSCHESE
Mary Sunshine LUCA GIACOMELLI FERRARINI
ENSEMBLE Federica Basso, Camilla Esposito, Anna Foria, Lorissa Mullishi,Vittoria Sardo, Carolina Sisto, Camilla Tappi, Pietro Mattarelli, Giovanni Abbracciavento, Mattia Fazioli, Alfonso Maria Mottola, Kevin Peci, Andrea Spata, Raffaele Rudilosso
SWING Veronica Barchielli, Ilario Castagnola
coreografie Franco Miseria
direzione musicale Andrea Calandrini
scene Lele Moreschi
costumi Ivan Stefanutti
disegno fonico Armando Vertullo
disegno luci Francesco Vignati
traduzione, adattamento e versi italiani Giorgio Calabrese
produzione Stage Entertainment Matteo Forte & Dan Hinde
Regia di Chiara Noschese
Roma, 29 Novembre 2023
Nel panorama del musical, “Chicago” spicca come una delle opere più celebrate del genio di Bob Fosse. Questo capolavoro, un autentico classico nella storia del musical, ha debuttato a Broadway nel 1996 e, nel corso di oltre 25 anni, ha ottenuto un successo straordinario in 36 paesi, conquistando sei prestigiosi Tony Awards, tra cui miglior regia, miglior coreografia e miglior revival di un musical, oltre a due Oliver Award e un Grammy. La Stage Entertainment ha affidato a Chiara Noschese la regia di una nuova versione completamente italiana di “Chicago”, con le coreografie di Franco Miseria e la direzione musicale di Andrea Calandrini. L’adattamento e la versione italiana di tutte le canzoni sono stati curati da Giorgio Calabrese, conferendo un tocco distintivo e raffinato a questa produzione di altissimo livello. A Chicago, dove il delitto diviene quasi una performance suggestiva, Roxie Hart emerge come la vibrante vocalist di un nightclub. La sua unione con un uomo dal romanticismo affettuoso, seppur premuroso, svela una disparità di temperamenti, incapace di soddisfare l’effervescente anima di Roxie, la quale si nutre quotidianamente di energia e adrenalina. In questa conturbante danza della vita, Roxie intraprende un’affascinante liaison extraconiugale con un giovane amante, che, tuttavia, la abbandona per la sua migliore amica. Il rifiuto incalzante non trova accettazione nell’animo di Roxie, che, colma di disperazione, conduce un atto estremo: due spari di pistola, freddando il suo ex-amante. Rinchiusa tra le fredde mura carcerarie, Roxie si imbatte in Velma Kelly, anch’essa una cantante jazz condannata per omicidio. Velma, un’icona da idolatrare, diviene la musa di Roxie, che assimila ogni sfumatura artistica ed umana della sua compagna di sventura. La straordinaria astuzia di Velma, in ogni circostanza, si rivela disarmante. Tuttavia, il suo status di regina incontestata viene minato quando il pubblico, sempre più entusiasta, dimentica la diva originale per acclamare Roxie. Persino l’avvocato, figura mercenaria disinteressata al bene del cliente, abbandona Velma per dedicarsi alla difesa della nuova musa dell’opinione pubblica. Al termine del processo, tuttavia, la reazione del popolo rivela un epilogo sorprendentemente triste e sconcertante. Il tema centrale della drammaturgia è una riflessione sul concetto di notorietà ed immagine. Se il desiderio, la forza propulsiva di ogni individuo nelle sue aspirazioni più intime, si riduce a cercare solo il riconoscimento attraverso un’immagine da presentare agli altri, ciò porta solo a una uniformità del desiderio stesso. Questo processo mira esclusivamente a conformarsi all’apparenza dell’immagine, nel fugace momento di vedere ed essere visti, tutto per un godimento illusorio della pulsione scopica. È forse necessario riflettere su cosa venga “sacrificato” per il piacere dell’apparenza, per quell’io che impone e si appaga attraverso la maschera presentata in tutte le sue forme, anche le più oscene, in un istante di illusoria convinzione del “Sono visto, quindi esisto”. Le scene di Lele Moreschi si distinguono per il forte impatto visivo. Caratterizzate da cornici ricche e ben strutturate, si collocano in cambi scena incredibilmente ritmati. La tridimensionalità delle luci di Francesco Vignati non solo accentua la sensazione di magia, ma contribuisce anche a mettere in risalto gli attori, creando un effetto visivo coinvolgente. Le coreografie curate dal famosissimo Franco Miseria rappresentano un elemento distintivo di questa produzione. Gli eccellenti performers, tecnicamente ineccepibili, eseguono le coreografie con una precisione che evidenzia la qualità del lavoro. Ogni insieme, dinamica e quadro coreografico evocano l’opulenza del varietà, a cui lo spettacolo omaggia a ben ragione con sfacciata evidenza. Ricchissimi i costumi di Ivan Stefanutti. Chiara Noschese, con una decisa personalità, rivela ancora una volta una notevole competenza nella scelta meticolosa dei dettagli registici, dimostrando quanto essi siano determinanti per la buona riuscita di uno spettacolo così complesso. I ritmi avvincenti del varietà musicale coinvolgono lo spettatore, e l’eccellente performance attoriale della Noschese (Mama Morton) cattura l’attenzione. La sua vocalità impeccabile, la capacità di incarnare vividamente i personaggi e la sorprendente presenza scenica contribuiscono a conferire un carattere distintivo e affascinante alla sua interpretazione. Giulia Sol (Roxie Hart) si configura come un’autentica eccellenza artistica. La sua interpretazione impeccabile, che abbraccia con maestria canto, danza e recitazione, si distingue per una calibratura notevole. Brian Boccuni (Billy Flynn) ci regala un’eccelsa interpretazione. La sua performance è straordinaria, manifestando un talento indiscusso sia nel canto che nella danza, e dimostrando una maestria scenica degna di un grande attore. Il suo Billy è delineato con una deliziosa dose di malvagità, al punto da risultare irresistibilmente avvincente. Luca Giacomelli Ferrarini offre una straordinaria interpretazione del ruolo en travesti della giornalista Mary Sunshine. La sua eccezionale estensione vocale, la limpidezza del timbro e la grazia nei movimenti lo elevano a essere considerato, senza dubbio, la vera rivelazione della serata. Cristian Ruiz, nel ruolo di Amos, si distingue per la sua straordinaria versatilità, per la sua brillantezza, impeccabilità ed eleganza, diventando un punto fermo in ogni momento dello spettacolo. Un talento più che noto. Stefania Rocca (Velma Kelly), innegabilmente talentuosa nel teatro di prosa, si avvicina al mondo del musical con una certa timidezza, mostrando ben poche abilità nel canto e nel ballo. Ciò che affascina è il suo coraggio, più che il risultato finale alquanto imbarazzante. La direzione musicale è impeccabile sotto la guida competente di Andrea Calandrini; tuttavia, è un motivo di rammarico l’assenza della performance live della band. Il pubblico del Teatro Brancaccio ha celebrato con vivi applausi e chiamate in scena il successo dell’evento, confermando così il proprio apprezzamento.