Roma, Teatro Argentina, Stagione 2023- 2024
UN CURIOSO ACCIDENTE
di Carlo Goldoni
con Gabriele Lavia e Federica Di Martino
e con Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini
regia Gabriele Lavia
scene Alessandro Camera
costumi Andrea Viotti
musiche Andrea Nicolini
luci Giuseppe Filipponio
suono Riccardo Benassi
regista assistente Enrico Torzillo
produzione Effimera, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana
Illustrazione Francesco De Marco
Roma,02 Novembre 2023
“…non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non ha molto tempo, in una città di Olanda. Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza di S. Marco, e le persone medesime mi hanno eccitato a formarne una Comica rappresentazione. Il puro fatto, nella maniera colla quale mi venne esposto, era di talmaniera circonstanziato, che quantunque vero, parea inverisimile, e tutta la mia maggiore fatica fu di renderlo più credibile, e meno romanzesco. Tanto è vero, che si danno delle stravaganze in natura che non sono trattabili sulla Scena, perché contrarie troppo ai caratteri conosciuti, o eccedenti nell’ordine della condotta ordinaria degli uomini.!” (Carlo Goldoni, Prefazione, Prima Edizione “Un curioso accidente”)
La prima nazionale della produzione di “Un curioso accidente” è stata trionfalmente rappresentata al Teatro Argentina di Roma, con la regia e la recitazione di Gabriele Lavia e Federica Di Martino nei ruoli di Filiberto e Giannina, rispettivamente. “Un curioso accidente” del 1760 è una delle commedie scritte da Carlo Goldoni prima della sua partenza per Parigi. Non ha avuto molto successo durante l’epoca in cui è stata scritta, forse a causa dell’ambientazione insolita in Olanda e della contemporanea Trilogia della villeggiatura. Tuttavia, la pièce è diventata una delle opere più tradotte di Goldoni e presenta elementi innovativi, come la presenza di una giovane donna intelligente e intraprendente nel ruolo principale. La trama si basa su una classica rappresentazione di equivoci, amori non corrisposti e complessità delle relazioni tra la borghesia. Tuttavia, è presente anche l’elemento tradizionale dei matrimoni multipli alla fine, che era popolare tra il pubblico dell’epoca. La storia segue Monsieur de la Cotterie, un affascinante tenente francese ferito in guerra, che è ospite nella casa di Filiberto, un ricco mercante. Si innamora della figlia di Filiberto, Giannina, ma per deviare i sospetti, Giannina dice a suo padre che il tenente è innamorato di Costanza, la figlia di un ricco finanziere. Costanza, a sua volta, crede che de la Cotterie sia sinceramente infatuato di lei. Gli equivoci si moltiplicano rapidamente, ma la commedia si conclude felicemente per i giovani amanti, i padroni e i servi. Gabriele Lavia, un artista poliedrico e qui nel ruolo di attore e regista, ha sostenuto e sviluppato l’idea di creare un teatro all’interno di un teatro. In collaborazione con lo scenografo Alessandro Camera, il sipario è stato spostato nella parte posteriore del palcoscenico, creando così uno spazio aperto e senza confini definiti rispetto alla platea, al fine di creare un’atmosfera intima e coinvolgente. Durante lo spettacolo, il pubblico si siede a pochi metri di distanza dagli attori, accanto ad una selezionata schiera di spettatori (vincitori di un contest lanciato su Instagram ) seduti in comode poltroncine. Questo processo di osmosi permette al pubblico di sentirsi parte integrante della narrazione, creando una sorta di “metaverso teatrale” in cui attori e pubblico si fondono in un unico ambiente, non solo fisicamente ma anche emotivamente. Un enorme drappo in tessuto funge da sfondo e pavimento, mentre grandi casse di legno e bauli delimitano gli spazi laterali incorniciando due pianoforti ed un vecchio camerino di teatro con poche luci funzionanti e questi sono gli unici elementi scenografici. Le luci di Giuseppe Filipponio sono attentamente progettate per donare vivacità e prospettiva alla scena teatrale. Grazie alla loro illuminazione accurata, gli attori vengono messi in risalto e l’ambiente assume un’atmosfera più materica. D’altra parte, le musiche originali composte da Andrea Nicolini aggiungono anch’esse corposità e volume alle performance degli attori ed all’ occasione brio e leggerezza. Le melodie se non solo i suoni coinvolgenti di Riccardo Benassi e le cantate corali in scena trascinano gli attori nel movimento musicale, ricreando un’esperienza sensoriale su più piani e valorizzando così i bellissimi costumi di Andrea Viotti indossati con grandissima dinamica disinvoltura. Gabriele Lavia e Federica Di Martino sono due affermati attori che portano la loro maestria e versatilità sul palcoscenico con grande disinvoltura. Grazie alla loro profonda comprensione dei personaggi e alla loro abilità nel comunicare emozioni complesse ed intricate, trasmettono un senso di autenticità e immediatezza al pubblico. Nella loro performance, entrambi gli attori dimostrano un’eccezionale padronanza della parola e dell’arte del gesto, creando un’armonia tra il testo e il movimento che cattura l’attenzione e l’immaginazione con una presenza scenica quasi magnetica. Gabriele Lavia, dà vita al personaggio di Filiberto in modo straordinario, creando una performance sempre in crescendo. La sua abilità nel guidare il ritmo e l’energia della scena si riflette in ogni movimento , in ogni parola pronunciata, in ogni pausa e respiro. Federica Di Martino, d’altra parte, si distingue per la sua presenza delicata ma allo stesso tempo di piglio sul palco. Un plauso a tutti gli attori che si sono esibiti con maestria sul palco. Straordinaria la prova di Simone Toni ( Monsieur del la Cotterie ) una sorta di “Jack Sparrow” in versione francese settecentesca. Giorgia Salari, nel ruolo della domestica Marianna, ha interpretato il personaggio con grande talento e precisione. Beatrice Ceccherini, nel ruolo di Madamigella Costanza, ha regalato al pubblico una performance tenera e contenuta. Andrea Nicolini, nel doppio ruolo di Monsieur Riccardo e primo pianista, ha dimostrato la sua abilità sia come attore che come musicista. Leonardo Nicolini, nel ruolo del secondo pianista, ha aggiunto una nota di eleganza e grazia alla rappresentazione con estrema timidezza. Infine, un plauso speciale a Lorenzo Volpe per il suo malizioso cameo come Arlecchino, un omaggio alla Commedia dell’Arte. Il suo intervento finale ha rallegrato il pubblico e ha dato un ulteriore tocco di magia alla rappresentazione. Applausi sinceri per tutti.