Padova, Stagione Amici della Musica 2023: Concerto del Quartetto Skampa

Padova, Auditorium C. Pollini, Stagione Amici della Musica di Padova 2023/24
Quartetto Skampa
Petra Brabcová, Adéla Štajnochrová violino
Martin Stupka viola
Lukáš Polák violoncello
Bohuslav Martinů
(1890 – 1959) Quartetto n. 7 “Concerto da camera” H. 314; Leoš Janáček (1854 – 1928)  Quartetto n. 1 “Sonata a Kreutzer”; Antonín Dvořák (1841 – 1904) Quartetto in sol maggiore op. 106
Padova,  28 novembre 2023
Sono rari i programmi da concerto dedicati alla letteratura musicale boema, ma quando capita di ascoltarli ci si immerge in una dimensione dove i confini sono delimitati da cultura e territorio.  Ma questa dimensione è fruibile solo se i musicisti sono in grado di trasportarti al suo interno: è stato il caso del  Quartetto Skampa che, grazie alla magistrale interpretazione nel concerto allestito dagli Amici della musica di Padova, ci ha permesso di farci varcare questo confine. Le radici della musica boema sono molto profonde: esaltarne il lirismo, la profondità musicale, la popolarità e il senso di appartenenza non è facile, ci vuole studio, umiltà e cultura, doti che il Quartetto ha dimostrato di avere. E non a caso la sua fama sta crescendo: i premi e i riconoscimenti internazionali dimostrano che il quartetto è abile a rappresentare il proprio Paese in tutto il mondo. Il programma è stato un omaggio a tre tra le più belle pagine della musica boema. Nellla pagina di Bohuslav Martinů l’ensamble è  stato abile a sottolinearne il debole contrappunto, creando una tensione emotiva che ha raggiunto il culmine nell’adagio, dove la viola è stata superlativa nel fraseggiare con, ma soprattutto sopra le altre linee melodiche e dove una magistrale cadenza ne chiude il movimento finale. Nella partitura di  Leos Janáček, la mancanza di una forma riconoscibile e l’ispirazione al romanzo di Tolstoj rendono queste pagine più coniugabili con la definizione di “composizione a soggetto”.  La difficoltà tecnica dell’opera è elevata, ma quella espressiva a mio parere ancora di più, visto il susseguirsi di temi che traducono pensieri e sentimenti in musica. La tensione emotiva non si è mai persa, anzi sembra in crescere nel susseguirsi dei quattro movimenti, raggiungendo livelli altissimi nel bellissimo finale. Il Quartetto di Antonín Dvořák, una pagina  dalle grandi dimensioni, radicato nei canoni della musica cameristica tardo romantica, ma che esplora nuovi territori che si aprono verso la musica a programma, territori che all’epoca iniziavano ad attirare l’attenzione del compositore. La flessibilità dei movimenti è meravigliosa e gli stessi sono strettamente legati l’uno all’altro. La tessitura armonica è spigliata e il quartetto è capace di mantenere la varietà ritmica sempre in risalto; in particolare nel primo movimento colpisce la bravura dei solisti nel portare avanti il dialogo tra i due temi che si intersecano e si sviluppano creando un dialogo serrato e solidamente costruito.Reiterati gli applausi, e molto calorosi, nonostante la scarsa affluenza del pubblico. Come bis la formazione ha riproposto lo scherzo (il terzo movimento) del quartetto di Dvořák.