È sul discorso escatologico narrato da Matteo al capitolo XXIV, che si basa la lettura evangelica prevista per questa venticinquesima domenica dopo la Trinità. Ai versetti 15-28, Matteo riporta il discorso di Gesù, sulla cui natura l’esegesi non è umanime, per alcuni il tema è quello della fine del mondo, per altri quello della fine di Gerusalemme.”Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l’abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele – chi legge, comprenda -,allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! Pregate che la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato. Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non credeteci; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto.Se dunque vi diranno: “Ecco, è nel deserto”, non andateci; “Ecco, è in casa”, non credeteci. Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.
La prima delle 2 Cantate giunte a noi per questa Domenica è la nr.90 del catalogo “Es reißet euch ein schrecklich Ende” eseguita per la prima volta a Lipsia il 14 novembre 1723. Questa partitura completa un dittico il cui primo elemento era stato prodotto con quella della precedente domenica, con la Cantata BWV 60. Entrambe queste opere sono costituite da 5 numeri, una successione di aria-recitativo-aria-recitativo-corale. Anche in questo caso siamo davanti a una partitura straordinaria, suggerita da una lettura evangelica potente. Le due arie tripartite sono di grande imegno virtuosistico anche sotto il profilo strumentale, in particolare la seconda, affidata al basso (Nr.3 “Allora nello zelo del giudice vendicatore”), con una tromba concertante, che presenta un discorso costantemente spezzato fra lo strumento a fiato e primo violino, ma talvolta non esita a segmentare ulteriormente la linea, il profilo melodico, riparito tra i quattro strumenti.
Nr.1 – Aria (Tenore)
Una orribile fine vi spazzerà via,
voi, peccatori blasfemi.
La misura dei vostri peccati è colma,
ma i vostri cuori totalmente induriti
hanno dimenticato il loro Giudice.
Nr.2 – Recitativo (Contralto)
La bontà dell’Altissimo si rinnova ogni giorno,
ma l’ingratitudine continua a peccare contro la Grazia.
Oh, quale perverso e dannoso atto,
che ti conduce alla rovina.
Ah, il tuo cuore non è toccato?
La bontà di Dio
non ti conduce alla conversione?
Il suo cuore fedele si manifesta
in innumerevoli atti di bontà:
ora il suo tempio ha costruito,
ora pascoli erbosi ha preparato
sui cui far cadere la manna del mondo
per darci sostegno.
Eppure, oh!, malvagità di questa vita,
tutte queste bontà sono sprecate per te.
Nr.3 – Aria (Basso)
Allora nello zelo del giudice vendicatore,
la luce della parola sarà estinta come punizione.
Voi dovete, o peccatori, per la vostra colpa
sopportare gli abomini nei luoghi santi,
voi fate dei templi una spelonca di ladri.
Nr.4 – Recitativo (Tenore)
Gli occhi di Dio guardano a noi come popolo scelto:
se nessun uomo la schiera dei nemici può contare,
il campione di Israele ci protegge,
il suo braccio trattiene la marcia dei nemici
e ci sostiene;
la potenza della sua parola diventa nel pericolo
ancora più manifesta e riconosciuta.
Nr.5 – Corale
Guidaci con la destra della tua mano
e benedici la nostra città e il nostro paese;
donaci sempre la tua santa parola,
proteggici dalle mortali seduzioni del diavolo;
concedici dei momenti beati,
in modo da poter sempre essere con te!
Traduzione Emilio Antonacci