Venezia, Palazzetto bru Zane, Festival “Mondi riflessi”, 23 settembre-27 ottobre 2023
“CHITARRA SPAGNOLA”
Chitarra Luigi Attademo
Brani di Ferdinando Carulli, Fernando Sor, François de Fossa, Dionisio Aguado, Napoléon Coste, Francisco Tárrega, Alfred Cottin
Venezia, 3 ottobre 2023
È abbastanza raro assistere a un concerto di musica “colta”, che veda protagonista assoluta la chitarra, grazie, dunque, al Palazzetto Bru Zane per averci offerto questa possibilità. Strumento dalle origini antiche, la chitarra nell’Ottocento aveva, tra le classi medie e popolati, una funzione analoga a quella svolta dal pianoforte nei salotti aristocratici e borghesi. Grazie a fantasie e variazioni tratte dalla produzione lirica o a pezzi appositamente composti per le sue corde, essa aveva allargato il proprio repertorio, e a questa “rinascita” contribuì non poco la scuola francese. Nella prima metà dell’Ottocento, Parigi rappresenta il centro più importante (assieme a Vienna) per la diffusione della chitarra. È nella capitale francese, però, che si concentra il maggior numero di chitarristi-compositori, non solo francesi, ma anche spagnoli “afrancesados” e italiani. Se il fascino per l’esotico attraversa la cultura francese nell’Ottocento e oltre, la Spagna è, a questo riguardo, una doviziosa fonte di ispirazione, e la chitarra il tramite ideale ad esprimere suggestioni principalmente legate alla danza o all’evocazione di paesaggi sognanti. Un ricco florilegio, relativo a questa tematica, ci è stato offerto da Luigi Attademo, che ha brillato, per capacità virtuosistiche e cantabilità, nell’eseguire alcuni pezzi di bravura, costituiti da variazioni su un tema da Les Folies d’Espagne (in origine, una danza portoghese del XV secolo, che si diffuse successivamente in Italia e poi in Francia), i cui autori sono Ferdinando Carulli (napoletano che visse a Parigi dal 1810 in poi), François de Fossa e lo spagnolo Fernando Sor (anche lui parigino d’adozione). Sempre alla danza sono legati i pezzi successivi, eseguiti con pari maestria, soprattutto nell’uso sapiente del parametro timbrico, toccando le corde con la mano destra in varie posizioni. Ci riferiamo a Fandango di Dionisio Aguado, emigrato da Madrid a Parigi, che inserisce per la prima volta questa danza nella letteratura chitarristica dell’Ottocento; a Caprice sur “La Cachucha” (una danza spagnola popolare) di Napoléon Coste (allievo di Sor), resa famosa in tutta Europa, intorno al 1830, dalla danzatrice Fanny Elssler; allo struggente e famosissimo Recuerdos de la Alhambra di Francisco Tárrega; a Habanera, Mélancolie e Souvenir d’Andalousie di Alfred Cottin, figura emblematica della chitarra parigina nella seconda metà dell’Ottocento, innamorato della musica andalusa; per finire, a Briviesca, un pezzo dedicato ad Andrés Segovia, che riecheggia le composizioni di Isaac Albéniz ed Enrique Granados, entrambi compositori vissuti in Francia.Reiterati applausi a fine serata. Due fuoriprogramma: una trascrizione della Habanera da Carmen e Homenaje pour le tombeau de Claude Debussy di Manuel De Falla.