Roma, Teatro Parioli Stagione 2023 2024
IL CASO KAUFMANN
di Giovanni Grasso
Franco Branciaroli, Graziano Piazza,Viola Graziosi
regia Piero Maccarinelli
e con Franca Penone, Piergiorgio Fasolo, Alessandro Albertin, Andrea Bonella
scene Domenico Franchi
luci Cesare Agoni
musiche Antonio Di Pofi
costumi Gianluca Sbicca
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona, Il Parioli
1941, Monaco di Baviera. Cella di massima sicurezza all’interno del carcere di Stadelheim Un condannato a morte, alla vigilia dell’esecuzione, chiede alla guardia carceraria di poter vedere il cappellano. Alle rimostranze della guardia (“Ma a che le serve un prete? Lei è ebreo!”), il prigioniero ribatte che ha sentito l’improvviso desiderio di convertirsi al cattolicesimo. La guardia, nonostante la iniziale perplessità, acconsente alla strana richiesta. Pochi minuti dopo, il cappellano entra nella cella di Leo Kaufmann, anziano ex presidente della comunità ebraica di Norimberga. Leo chiarisce immediatamente al sacerdote che non ha alcuna intenzione di abbandonare l’ebraismo in punto di morte, ma che ha inventato la storia della conversione solo perché spera di poter far recapitare un messaggio di addio alla giovane Irene, condannata a quattro anni di carcere duro per falsa testimonianza, nel disperato tentativo di salvare l’anziano amico.Il prete, incuriosito dalla vicenda tragica e colpito dalla dignità del prigioniero, accetta di restare con lui in cella per le sue ultime ore. E, in un dialogo intimo e serrato, ne raccoglie le confidenze e i segreti. Leo Kaufmann svela al prete che è stato condannato a morte dal Tribunale speciale di Norimberga in violazione delle Leggi dell’Onore e del Sangue del 1935, per aver commesso il reato di “inquinamento razziale”. Nonostante Kaufmann si sia sempre dichiarato innocente, la Corte di Norimberga ha infatti stabilito l’esistenza di una lunga relazione di carattere sessuale con la poco più che ventenne “ariana” Irene Seidel, figlia del suo migliore amico. Davanti al prete cattolico, che si dimostra umano e comprensivo, l’anziano ebreo accetta di ripercorrere la sua drammatica vicenda fin dagli inizi quando, nell’ormai lontano 1933, Kurt, il suo migliore amico, gli affida la figlia Irene, decisa a trasferirsi a Norimberga per seguire un corso di fotografia. Tra l’anziano uomo, vedovo e senza figli, e la giovane “ariana” si instaura immediatamente un rapporto speciale di affetto, confidenza e, anche, di desiderio, immediatamente represso. Ma, nonostante l’implacabile macchina di persecuzione anti-ebraica messa in piedi dal nazismo al potere renda, con il passar del tempo, sempre più difficile la prosecuzione di questa profonda e sincera amicizia, il legame innocente tra Leo e Irene non è passato inosservato tra i vicini di casa, i conoscenti, gli abitanti del quartiere, sempre più imbevuti di odio e dominati dalla paura. Irene, per sottrarsi alle insinuazioni e ai sospetti del quartiere, accetta allora di sposare un suo giovane corteggiatore, Paul. Ma, alla partenza di questi per il fronte, la macchina del sospetto e della calunnia si rimette pericolosamente in moto. Kaufmann, ridotto ormai in miseria dai provvedimenti razziali, viene arrestato e condotto in carcere. Ma se, in mancanza di prove, il giudice istruttore Hans Groβ ne firma il proscioglimento, il settario giudice nazista Rothenberger, presidente del Tribunale speciale di Norimberga, riesce, con un artificio procedurale, a farsi attribuire la competenza sul caso. E per Kaufmann e Irene, trascinati in un processo farsa, con giudici fanatici e con testimoni malevoli e inattendibili, non vi sarà più scampo. Ispirato a una storia vera, quella di Leo Katzenberger e Irene Seidel, “Il caso Kaufmann” è la trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo di Giovanni Grasso (Rizzoli, 2019), vincitore nel 2019 di numerosi riconoscimenti (tra cui il Premio Cortina d’Ampezzo per la narrativa italiana e il Premio Capalbio per il romanzo storico). Qui per tutte le informazioni.