Roma, Teatro Olimpico: “Sogno di una notte di mezza estate” di Riccardo Cavallo

Roma, Teatro Olimpico Stagione 2023/ 2024
“IL SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE”
di William Shakespeare
Regia Riccardo Cavallo

Traduzione e adattamento Simonetta Traversetti
Costumi Manola Romagnoli
Scene Silvia Caringi e Omar Toni
Assistente alla regia Elisa Pavolini
Nick, Chiappa GEROLAMO ALCHIERI
Titania, Regina delle fate CALUDIA BALDONI
Tassello TOMMASO CARDARELLI
Demetrio SEBASTIANO COLLA
Elena UGHETTA D’ONORASCENZO
Teseo, Duca d’Atene MARTINO DUANE
Ippolita, Regina delle Amazzoni ELISABETTA MANDALARI
Ermia VALENTINA MARZIALI
Filostrato BRUNO MONICO
Fata CRISTINA NOCI
Tom, Beccuccio CLAUDIO PALLOTTINI
Lisandro, Innamorato di Ermia MARCO PAPARELLA
Puck ANDREA PIROLLI
Francis Ciufolo RAFFAELE PROIETTI
Oberon, Re degli Elfi CARLO RAGONE
Egeo, Padre di Ermia ALESSIO SARDELLI
Peter Zappa MARCO SIMEOLI
Produzione: Politeama s.r.l.
Roma,03 Ottobre 2023
La ripresa di Riccardo Cavallo di “Sogno di una notte di mezza estate” è un’affascinante fusione del testo shakespeariano e di una regia coinvolgente, che ha continuato a deliziare gli spettatori al Teatro Olimpico . Il trasferimento dello spettacolo da un’ambientazione all’aperto e boschiva, immersa nella natura di Villa Borghese, al confine più formale e chiuso del Teatro Olimpico, non ha minimamente intaccato la bellezza e la magia dell’opera. Anzi, la sua essenza incantata e fiabesca sembra essersi adattata e fusa con la nuova cornice, preservando un’atmosfera suggestiva e affascinante. La commedia infatti non necessita di un luogo specifico per esprimere la sua magia, poiché la sua essenza risiede nella rinascita dello spirito, non nell’ambiente fisico. È una metafora sull’evoluzione emotiva, una narrazione maestosa che esalta i cicli della vita e le mutevoli stagioni dell’anima. Questo capolavoro shakespeariano non si limita a un palcoscenico all’aperto o a un teatro chiuso – la sua bellezza e la sua forza risiedono nel suo messaggio universale di amore, di cambiamento, di scoperta e di rinnovamento. Il dramma si snoda in un intricato intreccio di mondi: il reale, l’incantato reame delle fate e il mondo lirico, incantato dall’amore. Questi strati narrativi sono abilmente interconnessi, ognuno con il suo distinto linguaggio, convergendo verso un lieto fine soddisfacente. La commedia, ambientata in una notte magica in cui realtà e sogno si mescolano in un vortice di eventi, ha mantenuto la sua presenza scenica per quindici anni consecutivi sotto la direzione di Cavallo. Il suo tocco inconfondibile rimane tangibile in ogni rappresentazione, nonostante la sua scomparsa nel 2013 . La trama si sviluppa su tre livelli, con i giovani amanti Ermia e Lisandro a tessere il filo conduttore della storia. Un gruppo di artigiani, intenti a preparare una commedia per le nozze del Duca Teseo, offre momenti di irresistibile umorismo e comicità. Nel reame fatato di Oberon e Titania, il folletto malizioso Puck gioca con il destino dei mortali, creando una serie di malintesi che alimentano la progressione della trama. Ricordiamo Cavallo per la sua acuta capacità di esaltare la bellezza dei sogni e la magia nascosta nel testo di Shakespeare. Un velo di malinconia pervade l’intera opera, come se Shakespeare volesse ricordarci che l’amore, l’incanto e la passione sono effimeri, così come il tempo umano è afflitto dalla caducità. Questo è un persistente ricordo della nostra mortalità. Questa interpretazione registica si distingue per la sua modernità, mentre allo stesso modo è fortemente capace di rimanere ancorata alla tradizione. Cavallo ha sapientemente incorporato elementi classici del melodramma nella colonna sonora, creando un effetto straordinario che ha resistito allo scorrere del tempo. Attraverso una scenografia essenziale e un uso sapiente delle luci, ha creato un’atmosfera onirica in cui realtà e immaginazione si fondono in un unico quadro . Personaggi come Oberon (interpretato da Carlo Ragone), Titania (Claudia Balboni) e Puck (Fabio Grossi) sono ritratti con maestria e sensibilità . Le loro performance, ricche di sfumature e intensità emotiva, rendono lo spettacolo un’esperienza indimenticabile dimostrando la loro abilità nell’arte della dizione, con una precisione che riflette la loro formazione accademica. Aerei panneggi danzano nell’aria, simulando fiamme catturate in gabbie d’uccelli, mentre un velo tenue e nebuloso sembra diffondersi dal palco, avvolgendo lentamente l’intera scena . Figure regali scendono e salgono solennemente le scale centrali, i loro costumi vivaci danno vita alla scena . L’accompagnamento musicale, forgiato da melodie provenienti da opere del calibro de “I Pescatori di Perle” di Bizet e famose arie tratte da “Rigoletto” e “L’Elisir d’Amore”, funge da catalizzatore per un’esperienza sensoriale avvincente per il pubblico. Questo sofisticato amalgama sonoro e visivo, che riecheggia la ricca tradizione italiana, ci catapulta in un universo di sentimenti e drammaticità tipici del romanticismo del XIX secolo, creando un’atmosfera che risuona in ogni nota .Nonostante il passare degli anni, la produzione di Cavallo conserva la sua vivacità e il suo rispetto per il verso libero originale sapendo sempre ed in maniera adeguata rinfrescare l’elemento comico del testo, mettendo in risalto il lato giocoso e la critica ai cliché teatrali . Divertente la citazione al teatro napoletano di Edoardo De Filippo. Questa produzione è un esempio di come un adattamento moderno quando è ben fatto possa rinfrescare la tradizione senza comprometterla . Questo rispetto per il patrimonio classico non solo arricchisce il mito, ma anche lo spirito di chi assiste allo spettacolo . Con la sua regia brillante, interpretazioni magistrali e scenografia evocativa, continua a raccogliere un grande successo di pubblico . Qui per tutte le informazioni.