Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893): “Iolanta” (1891)

Opera in una su libretto di Modest Il’ič Čajkovskij al dramma a Kong Renés Datter (La figlia del re René) di Henrik Hertz. Benno Schollum (Re René), Olga Mykytenko (Iolanta), Piotr Beczala (Vaudémont), Andrey Grigoryev (Robert), Vladimir Krassov (Inb-Hakia), Roman Muravitsky (lméric), Nikolai Didenko (Bertrand), Nina Romanova (Marta), Bella Kobanova (Brigitta), Larissa Kostyuk (Laura). Scene da “Evgenij Onegin”, opera in tre atti su libretto di Pëtr e Modest Il’ič Čajkovskij dall’omonimo poema di Aleksander Puskhin. Maria Gavrilova (Tat’jana), Irina Chistyakova (Olga), Albert Shagidullin (Onegin), Sergey Mursayev (Onegin), Vitaly Tarashchenko (Lenskij), Alla Demidova (voce recitante). The Moscow Chamber Choir, Vladimir Minin (maestro del coro),  Tchaikovsky Symphony Orchestra of Moscow Radio, Vladimir Fedoseyev (direttore). Registrazione: Great Hall of the Moscow Conservatory, 13 marzo 2002 (“Iolanta”) e 24 maggio 1999 (“Evgenji Onegin”). 2 CD Panclassics PC10439 2023
“Iolanta” è un piccolo gioiello del catalogo di Čajkovskij. Composta nel 1891 per essere eseguita in dittico con il balletto “Lo schiaccianoci” rappresenta un’altra possibile declinazione del tema della fiaba in cui il tema magico e soprannaturale presente nel balletto lascia spazio a un sentimentalismo lirico e delicato ma dove resta centrale il tema dell’iniziazione della protagonista e del raggiungimento di una più compiuta maturità attraverso la scoperta dell’amore che qui assume il carattere di una vittoria sulla cecità della protagonista che è anche metafora del mondo ovattato in cui è stata sempre protetta.
La storia esecutiva di “Iolanta” si è presto separata da quella del balletto e senza raggiungere la popolarità di questi si è ricavata un proprio spazio nel cuore degli appassionati. La discografia rispecchia questa realtà con un numero limitato d’incisioni ma tutte di alta qualità musicale e caratterizzate da un preciso taglio interpretativo.
Registrata a Mosca nel 2002 in occasione di un’esecuzione in forma di concerto la presente edizione ci offre la lettura di Vladimir Fedoseyev importante figura della vita musicale sovietica e poi russa che viene ad affiancarsi alle prove di Rostopovich, Delman, Gergiev e degli illustri predecessori che si sono cimentati con l’opera. La lettura di Fedoseyev si caratterizza per un grande nitore di fondo. Il direttore esalta il carattere cavalleresco della vicenda, l’orchestra ha colori nitidi, netti, puliti, l’atmosfera è quella di una raffinata miniatura tardo-gotica. Rispetto ad altre edizioni i tratti più oscuri restano sullo sfondo rispetta alla luminosità cromatica che ne è il tratto più tipico. Grande cura è data alla pulizia delle linee musicali, realizzate con estrema precisione così come curatissime sono le dinamiche. L’Orchestra del Conservatorio di Mosca al riguardo è una certezza e mostra una perfetta adesione stilistica alla musica di Čajkovskij. La qualità della registrazione è decisamente buona considerando anche la natura live del prodotto.
La compagnia di canto è molto valida. Il soprano ucraino Olga Mykytenko è la Iolanta perfetta per il taglio esecutivo di Fedoseyev. Voce chiarissima e agile, timbro quasi adolescenziale trasmette perfettamente la natura fragile e ingenua della principessa angioina cresciuta in un giardino floreale. La linea di canto e musicalissima e l’emissione di flautata dolcezza. Manca – inevitabilmente – una maggior robustezza e in alcuni momenti una voce più ricca e corposa non sarebbe stonata ma è innegabile che in una lettura di questo tipo s’inserisca con assoluta naturalezza.
Magnifico il Vaudémont di Piotr Beczala. Voce splendida, squillante e ricca di armonici, acuti facilissimi, tecnica spettacolare – le mezze voci e le filature sono da autentica lezione di canto – canta in modo magistrale; nei duetti con la Mykytenko il canto si fa leggerissimo ma senza stimbramenti, ad accompagnare e sorreggere quello del soprano, altrove sfoggia una nobiltà eroica e cavalleresca d’innegabile presa. L’amico Robert è Andrey Grigoryev baritono dalla voce di bel colore e di buono squillo, sicura è timbrata. Siamo lontani dalla suggestione di un Lisitsian o di un Hvorostovskij ma sempre nell’ambito di una solida professionalità.
L’altro baritono è Vladimir Krassov che affronta il medico arabo Ibn-Hakia con voce solida e robusta. Appare troppo chiaro il re di Benno Schollum. Completano il cast Roman Muravitsky (lméric), Nikolai Didenko (Bertrand), Nina Romanova (Marta), Bella Kobanova (Brigitta) e Larissa Kostyuk (Laura) tutti perfettamente funzionali alla riuscita complessiva con una particolare attenzione per il timbro caldo e corposo della Romanova. Ottima la prova del coro.
Il secondo CD è completato da una selezione di “Evgenji Onegin” registrata nel 1999 in occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Puskhin. Il programma presenta estratti dal poema recitati da Alla Demidova, leggenda del teatro di prosa russo e storica musa di Ljubimov, qui decisamente anziana ma ancora in possesso di una voce chiara e di una capacità di scavare magistralmente il verso puskhiniano ed estratti dall’opera di Čajkovskij sempre sotto la direzione di Fedoseyev. Questi alternano momenti sinfonici – preludio e polacca – resi con senso stilistico e delicatezza di tocco di tocca ad alcuni momenti cantanti dell’opera.
Vocalmente si distinguono Maria Gavrilova, per anni titolare del ruolo di Tatiana al Bolshoj in possesso di una voce ricca e corposa, di bel colore e dagli acuti facili nonostante il tipico vibrato di tradizione slava e il Lenskij poetico e musicale di Vitaly Tarashchenko ottimamente cantato nonostante un timbro un po’ esangue. Decisamente più generici i baritoni Albert Shagidullin e Sergey Mursayev di cui purtroppo non sono indicati i brani di competenza. Il mezzosoprano Irina Chistyakova pur citata in locandina non compare tra gli interpreti dei brani scelti per la selezione inserita.