Per la diciassettesima domenica dopo la Trinità, Bach ha composto 4 cantate, la prima delle quali porta il nr.114, “Ach, lieben Christen, seid getrost”eseguita per la prima volta a Lipsia l’1 ottobre 1724 e costruita principalmente su un “Lied” di Johannes Gigas (1514-1581) che da il titolo alla Cantata. Il coro d’apertura (Nr.1 – Ah, cari cristiani, abbiate fiducia) mostra un ben dosato contrappuntistico influenzato dalla struttura melodica del Corale, con le voci impegnate a sostenere, ora in stile accordale il “cantus firmus”, ora a valorizzarlo con giochi di imitazione. Segue un’aria tripartita affidata al tenore (Nr.2 – “Dov’è in questa valle di lacrime”), la cui tripartizione è messa in evidenza dalla successione metrica 3/4, 12/8, 3/4 e dal fatto che la sessione mediana è in tempo “vivace”, ma la pagina spicca per l’altissimo contenuto virtuosistico della parte concertante del flauto traverso. Un recitativo con passaggi ariosi (Nr.3 – “Peccatore, sopporta con pazienza”) conduce ad un brano in cui il Corale (Nr.4 – “Il chicco di grano non porta frutto”) è intonato in stile semplice dal soprano sul vigoroso supporto di figure in “ostinato”affidate al Continuo. Anche l’aria del contralto (Nr.5 – “Non mi fai più paura, o morte”) è tripartita ma impiega gli strumenti , oboi e archi, senza colorature virtuosistiche.
Nr.1 – Coro & Corale
Ah, cari cristiani, abbiate fiducia,
perchè siete disperati?
Visto che il Signore ci punisce,
diciamo dal profondo del cuore:
abbiamo meritato il castigo,
chiunque può riconoscerlo,
nessuno può evitarlo.
Nr.2 – Aria (Tenore)
Dov’è in questa valle di lacrime
il rifugio della mia anima?
Solo nelle paterni mani di Gesù
mi volgerò nella mia debolezza;
altrimenti non saprei dove andare.
Nr.3 – Recitativo (Basso)
Peccatore, sopporta con pazienza
ciò che per tua colpa
ti sei meritato!
Bevi l’ingiustizia
come l’acqua,
e questa sete di peccato
sarà la tua rovina
conducendoti alla morte.
L’orgoglio già mangiò il frutto proibito
per essere uguale a Dio;
quante volte ti esalti con gesti superbi
così da essere umiliato.
Forza, prepara il tuo cuore, affinchè
non tema né la tomba né la morte,
così morendo nella benedizione
passerai dalla corruzione del peccato
all’innocenza ed alla gloria.
Nr.4 – Corale (Soprano)
Il chicco di grano non porta frutto
se non cade sulla terra;
anche il nostro corpo terrestre
deve diventare polvere e cenere,
prima di arrivare alla gloria
che tu, Cristo Signore, ci hai preparato
per mezzo del tuo viaggio al Padre.
Nr.5 – Aria (Contralto)
Non mi fai più paura, o morte, poiché
se è solo grazie a te che posso acquistare
la libertà, allora un giorno dovrò morire.
Come Simeone me ne andrò in pace,
il mio Salvatore mi proteggerà nella tomba
e mi chiamerà a sé trasfigurato e purificato.
Nr.6 – Recitativo (Tenore)
Allora pensa alla tua anima
e aprila al Salvatore;
restituisci il tuo corpo e le tue membra
a Dio, che te le aveva donate.
Egli custodisce e veglia,
così il potere del suo amore
si manifesterà nella vita e nella morte.
Nr.7 – Corale
Sia che siamo addormentati o svegli
noi apparteniamo al Signore;
siamo battezzati in Cristo
che sa difenderci da Satana.
La morte è venuta a noi per mezzo d’Adamo,
Cristo ci aiuta in ogni difficoltà.
Per questo lodiamo il Signore.
Traduzione Emanuele Antonacci