Ferrara, Teatro Comunale: “Infamous Offspring” del coreografo e regista belga Wim Vandekeybus

Ferrara, Teatro Comunale, Festival di Danza Contemporanea 2023
“INFAMOUS OFFSPRING”
R
egia, coreografia e scene Wim Vandekeybus
Creato con ed eseguito da: Iona Kewney, Maria Zhi Tortosa Soriano, Lotta Sandborgh, Cola Ho Lok Yee, Samuel Planas, Rakesh Sukesh, Paola Taddeo, Adrian Thömmes, Hakim Abdou Mlanao
Testo Fiona Benson
Musica  Warren Ellis/Dirty Three, ILA
Assistente artistico e drammaturgia Margherita Scalise
Costumi Isabelle Lhoas
D
isegno luci Wim Vandekeybus, Benjamin Verbrugge
Produzione Ultima Vez in coproduzione con Teatro Comunale di Ferrara
In anteprima mondiale
Ferrara, 21 ottobre 2023 
Importante appuntamento per il teatro-danza moderno con il nuovo lavoro del coreografo belga Wim Vanderkybus, presentato in anteprima mondiale al Teatro Comunale di Ferrara. Infamous Offspring si presenta come un lavoro multimediale dei racconti della mitologia greca attraverso un cast completamente nuovo di attori e ballerini. Sul palco come sullo schermo, la danza si fonde con la musica, la rappresentazione grafica e con le parole della poetessa Fiona Benson per creare una rappresentazione unica e coinvolgente. Lo spettacolo è stato preceduto, nel pomeriggio, nel Ridotto del Teatro, da un incontro aperto al pubblico (che potete vedere a questo link), nel quale il coreografo ha raccontato la genesi del suo lavoro, nato dallo studio della mitologia greca e di come questa potesse trovare una trasposizione moderna, attualizzata in una cultura, come quella europea, sostanzialmente fondata su religioni monoteiste, con un Dio che appare sempre più lontano dall’uomo moderno. Il “divino” che ci secondo Vanderkybus è fatto di creature del tutto simili a noi, con tutti i nostri limiti e come noi capaci di compiere atrocità e misfatti anche ai danni dei propri figli. Un mondo,  purtroppo, quanto mai attualissimo, lo vediamo in questo quotidiano con guerre che vede il genere umano mandare al macello i propri giovani.  Venendo allo spettacolo, mostra subito la ricchezza espressiva e il grande ritmo teatrale e il mescolare diverse espressioni artistiche, oltre la danza, pressochè tutte le altre, in primis la parola che a sua volta trova un diretto rapporto con la musica,  il video, la rappresentazione grafica e la parola, che rappresenta la cifra stilistica di Vandekeybus. La parola trova nella poetessa Fiona Benson il suo mezzo espressivo, indispensabile per comprendere l’insieme della visione globale del coreografo. Sullo schermo appaiono Daniel Copeland (Zeus), Lucy Black (Era) e il celebre danzatore e coreigrafo di flamenco, Israel Galván che interpreta Tiresia che il coreografo belga trasforma in personaggio muto, che si esprime attraverso ritmi e il linguaggi del corpo. Efesto, il dio del fuoco, che appena nato fu già gettato dall’Olimpo, rimanendo storpio, diventando però forgiatore di metalli, il fabbro. Ad interpretarlo è  Iona Kewney, pittrice e contorsionista scozzese che in scena disegna e con le contorsioni del corpo, mostra esprime la deformità fisica del dio. Afrodite vede nella giovane e ballerina svedese Lotta Sandborgh la fluida interprete che evoca la dolcezzae e bellezza  femminile. La Sandborgh ci è parsa come la personificazione della celbre  Venere di Botticelli. Uno spettacolo veramente ricco di linguaggi espressi sempre con una narrazione totale. Tutti gli attori-ballerini hanno messo in luce una capacità corporea straordinaria con un ritmo sempre teso, senza nessun cedimento che ha letteralmente ipnotizzato il numeroso pubblico presente che hanno premiato il coreografo e la compagnia con prolungati applausi. Foto  Marco Caselli Nirmal