Muzio Clementi (1752 – 1832) e Johann Nepomuk Hummel (1778 – 1837)

Johann Nepomuk Hummel (1778 – 1837): Sonata in F# minor op. 81. Muzio Clementi (1752 – 1832): Capriccio in E minor op. 47 no. 1; Sonata in F minor op. 13 no. 6. Sebastiano Mesaglio (pianoforte). Registrazione: Fazioli Concert Hall, Sacile (Pn) (tracce 1-6); Luke Recording Studio, Cividale del Friuli (Ud) (tracce 7-9). T. Time: 66′ 52″. 1 CD Stradivarius STR37236
Confinato, per la maggior parte dei pianisti, a ricordi di studio, Muzio Clementi insieme a Johann Nepomuk Hummel è stato certamente uno dei protagonisti della vita musicale a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Se la fama di questi due compositori, oggi riscoperti e abbastanza presenti nei cartelloni delle stagioni concertistiche, è stata offuscata da Haydn, Mozart e Beethoven, è, tuttavia, innegabile la loro importanza per lo sviluppo della tecnica pianistica in una fase di transizione di questo strumento, diverso dai moderni pianoforti. In questo cd, pubblicato dalla Stradivarius è proposto l’ascolto della Sonata in fa diesis minore op. 81 n. 5 di Hummel che, allievo di Mozart e Beethoven, suscitò l’ammirazione anche di Franz Liszt del quale fu insegnante. Composta nel 1819, la Sonata in programma è la più articolata tra tutte quelle presenti nel corpus di Hummel e si segnala per il carattere virtuosistico del primo, un’ampia fantasia piuttosto che un primo tempo di sonata, e del terzo movimento, una danza slava con un tema martellante. Di Muzio Clementi è proposto l’ascolto del Capriccio in mi minore op. 47 no. 1 che, composto nel 1821, è una pagina matura e sperimentale anche dal punto di vista formale dal momento che il primo movimento non è scritto secondo le regole della forma-sonata, e della Sonata op. 13 n. 6 in fa minore che, pubblicata nel 1785, è certamente uno dei suoi capolavori per la bellezza di alcune pagine come il Largo e Sostenuto, il più lungo dei movimenti lenti mai scritti dal compositore romano.
Ad interpretare questi lavori è il pianista Sebastiano Mesaglio che, dotato di una solidissima tecnica, risolve con grande facilità le parti virtuosistiche riuscendo anche a dosare molto bene le sonorità in passi non certo semplici come alcune riprese del martellante tema terzo movimento della sonata di Hummel, che vengono eseguite con la giusta leggerezza. Grazie a un tocco espressivo, l’artista esegue con sentimento i movimenti lenti.