Nell’Ottava Domenica dopo la Trinità la lettura evangelica si riaggancia al discorso della Montagna. Il tema trattato in questa circostanza è quello dei “falsi profeti” e dei “veri discepoli”, una contrapposizione che riflette anche altri contrasti che emergono per analogia, come quello della pecora e del lupo. Dice Matteo nel cap.7 vers.15-23:“Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete. Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: «Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?». Ma allora io dichiarerò loro: «Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!».
Stimolato dall’ambientazione “pastorale” che non manca di farsi sentire, quanto meno nella parte del passo di Matteo, Bach ha realizzato la prima delle tre cantate che sono giunte a noi per questa festività, calandola, almeno parzialmente, nel clima “pastorale” che la “galante” Lipsia dei suoi tempi, prediligeva. La cantata in questione è la nr.136 “Erforsche mich, Gott, und erfahre mein Herz “(Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore) eseguita a Lipsia il 18 luglio 1723. Il brano che più si attiene al clima “Pastorale” è il nr.5, un duetto bipartito in 12/8, per tenore e basso, con 2 violini concertanti all’unisono. Da notare che prima di incontrare un altro duetto occorrerà attendere la XXIVa domenica dopo la Trinità, con la Canta BWV 60, eseguita nel mese di novembre. È assai probabile che questa partitura sia frutto di una parodia di una cantata del medesimo anno, 1723. Il coro d’apertura, nr.1 è stato poi riutilizzato da Bach nel “Gloria” nella Messa BWV234. Il motivo d’apertura è costruito sul versetto 23 del Salmo 139. Ha una struttura monolitica in forma di “fuga”. Tenendo conto del parallelismo tipico degli emistichi (Nella metrica classica, la prima o la seconda parte di un verso,distinte dalla cesura,: un noto e. oraziano; estens., verso incompiuto o citato a metà – spec. se con particolare valore proverbiale o emblematico) salmistici, Bach ha fuso i due elementi e presenta le due proposizioni contemporaneamente, sempre con grande effetto, con gli interventi dei fiati: Corno, Oboe, Oboe d’amore, quest’ultimo è strumento “obbligato” nella prima aria, tripartita (nr.3) affidata alla voce di contralto, che presenta l’episodio centrale in “presto”.
Nr.1 – Coro
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore;
provami e conosci i miei pensieri! (Sal 139,23)
Nr.2 – Recitativo (Tenore)
Ah, se le sventura che colpisce la terra
colpisse anche il cuore degli uomini!
Nessuno può aspettarsi dei buoni frutti
dove tale sventura colpisce l’anima stessa,
portando le spine del peccato
e gli aculei dell’iniquità.
Eppure spesso i figli dell’inferno cercano
di presentarsi come angeli della luce;
come se, tra questi esseri corrotti, fosse
possibile raccogliere grappoli dalle spine.
Un lupo può coprirsi con manto d’agnello
ma un giorno si rivelerà
e per voi, ipocriti, sarà un orrore
veramente insopportabile.
Nr.3 – Aria (Contralto)
Verrà il giorno
in cui chi ora è nascosto giudicherà,
di fronte a lui l’ipocrisia vacillerà.
La collera della sua vendetta distruggerà
ciò che ipocrisia e inganno hanno prodotto.
Nr.4 – Recitativo (Basso)
Il cielo stesso non è puro, come può
allora un uomo presentarsi al suo Giudice?
Ma chi è purificato dal sangue di Cristo,
unito a lui nella fede, sà che nessuna severa
sentenza sarà pronunciata contro di lui.
Se è ancora ferito dai suoi peccati
e dalla mancanza di buone opere,
troverà in Cristo
giustizia e forza.
Nr.5 – Aria/Duetto (Tenore, Basso)
Restano su di noi le macchie del peccato
che la caduta di Adamo ci ha provocato.
Ma chi si é rifugiato nelle ferite di Gesù
e nel suo potente getto di sangue,
sarà di nuovo purificato.
Nr.6 – Corale
Il tuo sangue, nobile liquido,
ha una tale forza e potenza
che anche una piccola goccia
può purificare il mondo intero,
perfino dalle fauci del diavolo
può salvarci e renderci liberi.
Traduzione Emanuele Antonacci