Citta’ del Vaticano, Musei Vaticani: “Contemporanea 50  La Collezione Arte Contemporanea Musei Vaticani 1973-2023”

Citta’ del Vaticano, Musei Vaticani
CONTEMPORANEA 50
La Collezione Arte Contemporanea Musei Vaticani 1973-2023

A cura di: Micol Forti
Con Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarani
Dal 23 Giugno al 24 Settembre 2023

Il 23 giugno 2023  la Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani ha compiuto 50 anni di esistenza. Un traguardo importante per questa preziosa raccolta, che testimonia il lungo impegno della Santa Sede nel valorizzare e promuovere l’arte moderna e contemporanea, contribuendo a creare un ponte tra la tradizione e l’innovazione artistica. Durante questi cinque decenni, la collezione si è arricchita di opere di artisti di fama internazionale, diventando una testimonianza dell’evoluzione e della diversità dell’arte nel corso del tempo. Alla base della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani si cela un evento senza precedenti: il 7 maggio 1964, durante il Concilio Vaticano II, Papa Paolo VI, appena eletto al Soglio Pontificio, ebbe un incontro straordinario nella Cappella Sistina con una folta delegazione internazionale di artisti, musicisti, figure del cinema, filosofi e intellettuali. Il discorso pronunciato in quell’occasione segnò una svolta decisiva. In seguito all’unità d’Italia, la Chiesa di Roma si era trovata in un periodo di isolamento politico e territoriale, che aveva contribuito a creare una crescente diffidenza verso l’arte contemporanea. Tuttavia, il Pontefice propone una riconciliazione, un nuovo legame, che si alimentava anche dalla memoria dei tragici eventi del secondo conflitto mondiale. Nelle parole di Paolo VI, emerse una visione profonda dell’arte sacra e dell’umanità, intimamente intrecciate, affermando che l’arte contemporanea era irrinunciabile per la Chiesa universale, proprio come lo era stato in passato. L’obiettivo dell’incontro era ambizioso: la creazione di una vasta e articolata collezione internazionale dedicata all'”Arte Religiosa Moderna”, questa fu la prima denominazione dell’iniziativa, destinata a trovare la sua sede all’interno dei Musei Vaticani a partire dal 1973. Il progetto allestitivo del 1973 fu frutto di una stretta collaborazione con Dandolo Bellini, ispirandosi all’esempio della Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei presso Villa Clerici, nei dintorni di Milano, che era stata realizzata negli anni ’50. La particolare ubicazione all’interno dei Palazzi Apostolici, nel cuore del complesso, e specificatamente nell’Appartamento Borgia, affrescato dal Pinturicchio, insieme alle sale antiche al piano sottostante lungo il percorso verso la Cappella Sistina, richiedevano una strategia espositiva particolare per integrarsi in modo dialettico ed armonioso con il contesto. La scelta di unire due aspetti distinti fu determinante: da un lato, si optò per un’atmosfera simile all’arredo di Palazzo, con parati in velluto grigio, utilizzati anche negli appartamenti privati ​​del Pontefice, e ripresi nei larghi passe-partout delle cornici, appositamente realizzati per l’occasione. Dall’altro lato, l’attenzione fu puntata sull’effetto scenico e teatrale delle opere d’arte, che si manifestavano all’osservatore come “attori moderni” in un ambiente dall’antico fascino. Nel corso delle successive trasformazioni, è stata potenziata questa seconda dimensione, evidente anche nella sala attuale. Si può ammirare la scenografica e vibrante Sala Matisse, che quasi ricrea l’atmosfera architettonica della Cappella di Vence, realizzata dal maestro tra il 1948 e il 1951, e la Sala interamente dedicata alle sculture di Marino Marini all’interno dell’Appartamento Borgia. Inoltre, vi è la Sala che ospita l’installazione multimediale e interattiva di Studio Azzurro, proveniente dal Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia del 2013, e le recenti sistemazioni della sezione internazionale lungo il percorso verso la Cappella Sistina. Queste ultime soluzioni giocano con accostamenti liberi, mirando all’impatto emotivo sull’osservatore. Ma ora veniamo all’allestimento celebrativo. L’idea di disperdere opere d’arte contemporanee lungo il percorso tradizionale dei Musei Vaticani potrebbe non essere stata del tutto lungimirante. Non si nega che esista un significativo valore estetico e simbolico in questa connessione, che suggerisce un incessante processo di evoluzione del museo, trasformandolo in un “museo vivo”. Tuttavia, sembra che non sia stata presa in considerazione la maniera in cui i visitatori interagiscono con questi spazi e la natura media del visitatore. Molti infatti tendono a utilizzare i supporti dell’allestimento come sedute, o come superfici su cui appoggiare bottigliette d’acqua vuote. Alcuni, stanchi, si appoggiano addirittura con le mani o i capelli sui quadri, riducendo queste opere d’arte a semplici pannelli pubblicitari. I richiami dei custodi, ormai sopraffatti dal calore e sull’orlo dell’esasperazione, sembrano cadere nel vuoto. Nonostante i loro sforzi, non riescono a imporre ordine o a dirigere il flusso dei visitatori, rendendo la loro presenza quasi insignificante. Molte delle sale che ospitano queste installazioni preparatorie per la mostra per altro si trovano così appartate dai circuiti più famosi dei musei che risultano praticamente invisibili: una di queste è, ad esempio, l’opera di Elpida Hadzi-Vasileva intitolata “Reoccurring Undulation”, abbandonata nel Museo Gregoriano Etrusco, una zona praticamente sconosciuta, persino per i visitatori più audaci. Sebbene la celebrazione di una ricorrenza, anche di natura artistica, non debba necessariamente avere un senso pedagogico o educativo assoluto, è innegabile che la presentazione attuale non faciliti la comprensione neanche per coloro che sono desiderosi di approfondirla. Le sale del museo d’arte contemporanea dei Musei Vaticani restano comunque  vuote e poco frequentate, e lo stesso vale per l’allestimento fotografico, pur essendo ben curato, che cerca di illustrare la storia della creazione di questo giovane museo. È indubbiamente vero che il pubblico dei Musei Vaticani non è sempre composto da individui attenti e focalizzati, ma chi si occupa di allestire gli eventi deve avere una conoscenza approfondita dei fruitori. Probabilmente, l’operazione, pur apprezzabile e meritevole, avrebbe potuto avere una presentazione diversa e più accattivante. È fondamentale tenere in considerazione le esigenze e gli interessi del pubblico cui l’evento è destinato e adattare la presentazione di conseguenza. Qui per tutte le informazioni.