75 estate teatrale veronese: “Letti d’amore”

Verona, Teatro Romano, 75 estate teatrale veronese
“LETTI D’AMORE”
Di Fausto Costantini e Raffaello Fusaro
Lettura scenica con: Giuliana De Sio, Laura Morante, Francesco Montanari, Filippo Dini, Andrea Bellacicco
ResExtensa Dance Company
Messa in scena di Raffaello Fusaro
Verona, 6 luglio 202
Prologo in musica per la serata d’apertura dell’estate teatrale nr.75. I pregevoli musicisti della Banda Nazionale dell’Esercito Italiano hanno dato il giusto tocco di brillante istituzionalità alla nuova stagione teatrale. Dalle note marziali della “Cymbeline March” di Henry Warner, a quelle più struggenti di Nino Rota (con il celebre tema d’amore tratto dalla colonna sonora del film “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli) e di Ennio Morricone che il direttore del complesso, il Magg. Filippo Cangiamila ha presentato come “Suite 6 luglio”, in ricordo del compositore deceduto proprio il 6 luglio del 2020. Un’esecuzione musicale precisa e puntuale che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico e che ci ha portati alla seconda parte della serata con la consegna del 65° Premio Renato Simoni all’attore Franco Branciaroli per la “Fedeltà al Teatro di Prosa” e del premio straordinario “Una vita per il teatro” a Gianpaolo Savorelli che per 45 anni è stato direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese e che proprio con Branciaroli ha portato in scena numerosi spettacoli. Si è arrivati alla parte spettacolo, ossia alla prima nazionale di “Letti d’amore” diFausto Costantini e Raffaello Fusaro, quest’ultimo anche curatore della messa in scena. “Quattro grandi attori interpretano un medley dei versi di Shakespeare interrogando il nostro presente. Archetipi che sono frammenti delle nostre vite accompagnano e scandiscono i temi narrati. Un meccanismo in cui gli interpreti cambiano ruolo come in un sogno notturno…  Tra dialoghi e monologhi, giochi di botta e risposta, emozioni, eros, ironia e mirabolante poesia, la serata teatrale racconta particelle delle nostre esistenze. Gli attori si immergono in un piccolo album di versi del Bardo …I quattro interpreti, alternandosi in ruoli che cambiano di continuo, accompagnati da un disincantato narratore un po’ filosofo, ricordano alcuni memorabili personaggi, tra dialoghi, monologhi e persino didascalie tratte da Shakespeare….”. Ottimi propositi ma che, in sede di realizzazione ci sono sembrati poco riusciti. Alla resa dei conti ci siamo trovati ad assistere a uno spettacolo che appare alquanto zoppicante. Ha influenzato il forfait del previsto Adriano Giannini?…Forse, non ci è dato saperlo, in ogni caso l’insieme drammaturgico ci ha dato un senso di incompiuto, non del tutto realizzato. Il susseguirsi di videoproiezioni, tra il naturale e il richiamo alla storia delle interpretazioni shakesperiane,  con la recitazione-lettura vera e propria degli ottimi attori forse però non pienamente valorizzati dalle pagine in programma (tratte da “Amleto”, “Romeo e Giulietta”, “Macbeth”, “Otello, “Giulio Cesare” e “Misura per Misura”). Non basta poi far indossare degli abiti che evocano il ‘500 ai pur bravi danzatori-acrobati e apprezzati dal pubblico, della  ResExtensa Dance Company per integrarli in un contesto che comunque li vede sostanzialmente estranei. Certo, la locandina ha sfoggiato attori noti al pubblico, ma orientare pressochè tutto il cartellone a una sola produzione integrale (quest’anno “Le allegre comari di Windsor”) per chi, come lo scrivente, ha visto su questo palcoscenico molti lavori del Bardo nella forma tradizionale, ossia tragedie, commedie, nella loro interezza. Forse questo stanca il pubblico attuale che preferisce uno Shakespeare in versione “Bignami”, così poi si può godere il resto della serata?…Forse è questa la nuova visione dell’andare a teatro.